La provincia di Novara divisa in sette zone socio-sanitarie

La provincia di Novara divisa in sette zone socio-sanitarie Approvato il piano delle unità locali dei servizi La provincia di Novara divisa in sette zone socio-sanitarie Le aree, chiamate fra le diverse località "comprensori" serviranno a rendere più omogenee le differenze Una sola zona comprende il capoluogo con tutte le frazioni (Nostro servìzio particolare) Novara, 12 febbraio. Il territorio della provincia di Novara è stato suddiviso in sette zone geografiche dal co- tudi Cmitato che ha svolto llndagi- j Cne sulla situazione sociale, economica e sanitaria cercan- ' do cosi di rendere il più possibile omogenea l'accentuata differenza morfologica che non sempre consentiva una netta e agevole distinzione in zone produttive. Le sette zone, chiamate per ora «comprensori», sono le seguenti: Zona del Novarese (comprendente la città con tutte le frazioni). Zona del Basso Novarese' (comprendente i comuni di: Biandrate, Borgolavezzaro, Briona, Caltignaga, Casalino, Casalbeltrame, Casaleggio, Casalvolone, Castellazzo, Garbagna, Granozzo, Landiona, Granozzo, Mandello, Nibbiola, Recetto, S. Nazzaro Sesia, S. Pietro Mosézzo, Sillavengo, Sozzago, Terdobbiate, Tomaco, Vespolate, Vicolungo, Vinzaglio). In questa zona si osserva innanzitutto una scarsa densità di popolazione, sintomo che rivela resistenza di scarse possibilità di occupazione. E' l'agricoltura piuttosto intensa che offre le uniche possibilità di lavoro anche se negli ultimi tempi, specie nella zona S. Pietro Mosezzo-Biandrate, c'è stato uno sviluppo industriale. Sotto il profilo sanitario c'è da mettere in rilievo l'assoluta mancanza di strutture, sia. a livello assistenziale che di cura e farmaceutico. Ciò, ovviamente, spinge gli abitanti a confluire nel capoluogo. Zona dell'Ovest-Ticino (comprendente i cornimi di: Bellinzago, Cameri, Cerano, Galliate, Marano Ticino, Mezzomerico, Homo, Oleggio, Pombia, Romentino, Trecate, Vaprio d'Agogna c Varallo Pombia). In questa zona, buona sotto l'aspetto occupazionale, sarebbe auspicabile un maggior adeguamento delle strutture sociali all'elevato gradi di industrializzazione. Zona del medio Novarese (comprendente i comuni di: Agrate, Ameno, Arona, Barengo, Boca, Bogegno, Bolzano Novarese, Borgomanero, Borgoticino, Briga, Carpignano Sesia, Castelletto Ticino, Cavaglietto, Cavaglio d'Agogna, Cavallirio, Colazza, Cressa, Divignano, DormeUetto, Fara, Fontane to, Gargaìio, Gattìco, Ghemme, Gozzano, Grignàsco, Lavorio,. Lesa, Madonna del Sasso, Maggiora, Meina, Nebbiuno, Oleggio Castello, Orta, Paruzzaro, Pella, Pisano, Pogno, Prato Sesia, Romagnano Sesia, S. Maurizio d'Opaglio, Sizzano, So riso, Suno, Veruno)^ Zona del Vernano (comprendente i comuni di: Arizzano, Aurano, Baveno, Be', Belgirate, Brovello, Cambiasca. Cannerò, Cannobio, Caprezzo, Cavaglio Spoccia, Cursolo Orasso, Falmenta, Ghif fa, Gignese, Gurró, Intragna, Massino, Miasino, Miàzzlna, Oggebio, Premeno, S. Bernardino Vertano, Stresa, Trarego, Verbania). Si tratta di una zona che, pur essendo dotata di impianti industriali, specie di tipo chimico, presenta difficoltà degne di rilievo per quei lavoratori che, non risiedendo sul luogo di lavoro.sono costretti a viaggi di spostamento giornalieri. La natura geografica costringe questa zona tra le montagne e il lago, con una naturale difficoltà di collegamento fra i vari paesi. L'agricoltura è sviluppata soprattutto nel settore della floricoltura, mentre è florido il commercio, tenuto conto dell'afflusso mreNPeQgnacOdezoBCeCdMMPve((CNdzcatlagmcatmlttdddqadssgadgl turistico durante gran parte dell'anno. Zona del Cusio: comprende i comuni di: Armeno, Arola, Casale Corte Cerro, Cesara, Comignago, Cossogno. Ger- magno, Gravellona Toce, Lcreglia, Massiola, Mergozzo, Nomo, Omegna, Ornavasso, Pettenasco, Quama Sopra, Quarna Sotto, Valstrona, Vignone. L'attività industriale si accentra intorno al polo di Omegna. Zona dell'Ossola: comprende i comuni di: Antrona, Anzola, Baceno, Bannio Anzino, Beura, Bognanco, Calasca, Ceppo Morelli, Craveggia, Crevoladossola, Crodo, Domodossola, Druogno, Form azza, Macugnaga, Malesco, Masera, Montecrestese. Montescheno, Pallanzeno, Piedimulera, Pieve Vergonte, Premia, Premo- sello. Re, S. Maria Maggiore, Seppiana, Toceno, Trasquera, Troncano, Vanzone, Varzo, Viganella, Villadossola, Villette, Vogogna. E' una zona tipicamente montana con poh produttivi a Villadossola e Domodossola dove esistono grosse industrie siderurgiche. Anche qui la natura geografica rende difficili i collegamenti e l'agricoltura: le attività industriali delle cave, termoelettriche e delle acque minerali concentrano la mano d'opera nelle varie valli creando poli chiusi e non intercomunicauili tra loro. In' questa zona vi è poi una notevole presenza di «frontalieri» e quindi il giudizio sanitario è completamente negativo in quanto tutti i paesi delle valli mancano delle relative strutture come far- macie ed ambulatori ed in qualche caso anche di medici. Questo il «quadro» completo di quelle che saranno le «unità locali dei servizi» che proprio l'altro ieri hanno avuto l'avallo della giunta regionale con la presentazione del disegno di legge. Il Piemonte è stato diviso in 79 zone sanitarie che dovranno unificare tutti gli interventi in campo sociale e sanitàrio. La provincia di Novara è già pronta ad intervenire appena la legge diverrà operante. |. |.