Rispunta dal cassetto in Valsesia la strada tra Alagna e Macugnaga di Lorenzo Del Boca

Rispunta dal cassetto in Valsesia la strada tra Alagna e Macugnaga Percorrendo gli antichi sentieri da cui vennero i walser Rispunta dal cassetto in Valsesia la strada tra Alagna e Macugnaga Il progetto era stato appoggiato dal ministro Pastore che aveva costituito la società Monte Rosa, poi tutto si arenò - Il Cai ossolano aveva proposto la costruzione in galleria - Molte altre vie di allacciamento (Nostro servizio particolare) Alagna, 29 gennaio. Gli amministratori che credono nella possibilità di un rilancio della Valsesia chiedono strade comode per potere uscire dall'isolamento geografico nel quale, loro malgrado, vengono a trovarsi. Nell'in- ucdqMvwscgosesia sabato scorso, fra gli j zri a o o e iota pmrindustriali della provincia ed il ministro Carlo Donat-Cattin, il presidente degli industriali valsesiani Franco Franchi ha sollecitato un intervento del governo per sbloccare le difficoltà che ancora esistono a completare la costruzione della autostrada VoltriSempione. «Il progetto prevede un casello nei pressi di Romagnano Sesia, già in Valsesia — ha spiegato — ma le ultime notizie dicono che1 si fermerà a Stroppiana. Per noi è una doccia fredda perché contavamo proprio su questa arteria per facilitare i collegamenti fra noi ed altri centri commerciali». Quando non ci sono reti stradali adeguate, le distanze si allungano e finiscono per scoraggiare gitanti e turisti. Nuove strade non sono richieste soltanto dai dirigenti di grossi complessi industriali; anche gli operatori che credono nella vocazione turistica della Valsesia insistono perché si colleghino i centri residenziali della valle con altri centri alpini limitrofi, stabilendo un gemellaggio di interessi alimentato da compagnie di villeggianti , La Valsesia è un canalone molto stretto che si incunea fra le montagne moreniche fino ai piedi del Monte Rosa. Una strada statale, realizzata per la tenace volontà dell'onorevole Pastore, la attraversa da capo a fondo, ma è l'unica arteria di grande importanza; per il resto la zona non ha sbocchi. Occorrerebbe avere la possibilità di bucare la montagna e collegarsi da una parte con la Valle d'Aosta e, sull'altro versante, con la Svìzzera passando da Macugnaga. «I turisti — spiegano gli interessati — stanno interessan-' dosi sempre più a questa nostra zona. Tuttavia la ricettività è limitata a poche mi giiaia di posti letti (fra qui _ fri alberghi ed altri in appar tementi) e non c'è neppure possibilità di un incremen in breve tempo. C'è l'albergo' di quattro miliardi che do-!; vrebbe nascere fra il Dosso e le Piane di Alagna, ma sarà pronto fra un paio di anni soltanto e altre iniziative analoghe non ce ne sono. La Valsesia-rischia di perdere il treno e di voltare le spalle al favore che i turisti «tanno dimostrando in questo momento». Se non ci sono posti per i villeggianti che intendono soggiornare in valle, propongono i sindaci e gli operatori commerciali, bisognerebbe potere sfruttar almeno le comitive di passaggio e favorire un grosso movimento-di persone con strade comode ed agevoli. Così, per incrementare il turismo, sono nati progetti che prospettavano collegamenti fra Alagna e le località della Val d'Aosta e della valle di Macugnaga che hanno conosciuto le fortune turistiche prima della Valsesia e che scoppiano letteralmente di visitatori. Le strade che si vorrebbero tracciare fra le montagne sono realizzazioni ardite, senza dubbio, ma di non impossibile attuazione. I tecnici sottolineano infatti che l'orografia valsesiana è l'ideale per tentar simili imprese. Basta notare che in valle non sono state costruite centrali elettriche: non ci sono grossi salti naturali, la pendenza è costante e sembra essere l'ideale per favorire la costruzione di una strada. Si tratta semmai fra tante possibilità di scegliere la migliore. Il consiglio della valle, ora comunità montana, aveva raccolto, anni addietro, studi particolareggiati eseguiti da tdmmfpmpcsppsctsllucadva una équipe di tecnici stranieri capitanati dallo svizzero Coudrei. La prima idea è stata quella di collegare Alagna con Macugnaga passando attraverso gli antichi sentieri dei walser. L'onorevole Giulio Pastore aveva visto di buon oc- chio l'iniziativa e l'aveva ap-1 zione di una società, battezza¬ ta «Monte Rosa», che avrebbe dovuto occuparsi del finanziamento dell'opera. Ma poi, morto Pastore, non se ne è fatto più nulla: sono rimasti i progetti ed il ricordo del nome che era stato dato al grup po degli operatori commerciali. Di tanto in tanto la proposta è stata rispolverata e ripresentata come U toccasana per l'industria turistica valsesiana ma, sempre, senza successo. Ora la comunità montana dell'ingegner Gianni Pastore ha -.ivisto il progetto e lo ha inserito nel piano di sviluppo della zona. Il viadotto sarebbe lungo una ventina di chilometri di cui quattro sono già stati asfaltati. Fino alle «caldaie del Sesia», infatti, si può arrivare comodamente seduti in automobile. Ma è il meno. Le difficoltà vengono da quel punto hi avanti, quando si tratta di passare sull'alpe Pila, e poi sul passo del Turlo per finire nella vai Quarazza di Macugnaga. Le imprese costruttrici trovano qualche difficoltà, grane anche maggiori sollevano gli trimonio naturate che temono si invada con cemento la «verde» Valsesia. Il «Fondo mondiale per la tutela dell'ambiente» si è inalberato quando ha visto i progetti della comunità montana e, polemicamente, ha espresso tutta una serie di riserve. «Qui si vuole distruggere, spianando, la montagna — dicevano — si vuole coprire i boschi di asfalto». Recentemente per assecondare le giuste preoccupazioni di «Italia Nostra» e, netto stesso tempo, per non privare la Valsesia di una arteria che potrebbe rappresentare il toccasana del suo turismo, il Cai di Macugnaga di Teresio Valsesia ha espresso parere favorevole alla costruzione detta strada purché interamente in galleria, sotto il passo del Turlo. Da Macugnaga il viadotto, dovrebbe proseguire attraverso il monte Moro per j Su&s rce, in. Svizzera. Ma in galleria per chilometri e chilometri, si sa, i costi aumentano vertiginosamente e non è difficile aggiungere miliardi ai miliardi. Il collegamento Alaana-Macugnaga, che le difficoltà economiche sembrano compromettere, sarebbe una realizzazione di un intero e più vasto programma. Già l'ingegner Coudrai, infatti, aveva previsto di unire Carcoforo, in cima atta Val Sermenza, con Bannìo nella valle Anzasca e da a con Saas Almagel. sempre in Svizzera. L'arteria, sfruttando la circonvallazione di Varallo. già in costruzione avanzata, rappresenterebbe il collegamento più breve fra lo Stato elvetico e Genova, a condizione che l'autostrada Voltrì-Sempione venga realizzata. Sull'altro versante, la Val Vogna di Rica Valdobbia e più sotto la valle di Rossa si presterebbero per un eventuale gemellaggio con l'Aostano: rispettivamente con Gressoney e con Fontainemore, passando per Rosazza e la Val Sorba, nell'alto Biellese, con un giro di 30 chilometri Anni addietro, addirittura, accompagnati dagli anatemi scagliati dai difensori dell'ecologia, si sono iniziati i lavori di. sbancamento e di asfaltatura della strada. Da Riva Valdobbia si arriva fino alla «Madonna dette Rose», una dozzina di chilometri dentro la Val Vogna, ma poi, di fronte a «Ca' di Amo», la frazione più lontana dal paese, le ruspe ed i caterpillar si sono fermati Anche qui le difficoltà economiche hanno costituito un notevole ostacolo, ma la volontà di realizzare il progetto c'è. Le speranze dei valsesiani non sono riposte tanto in enti statali che diffìcilmente potranno mettere a disposizione capitali così ingenti: confidano- piuttosto netta iniziativa di qualche gruppo privato. Il progetto ha però acceso la fantasia dei valsesiani e dei villeggianti: agli uni l'idea sorride perché permetterebbe un aumento del gettito esanornico, agli altri piacerebbe girare attorno al Monte. Rosa passando da Macugnaga ad Alagna per finire nell'Aostano. Lorenzo Del Boca