"Io ritorno sovente e ti ammiro" (le poesie dedicate al lago d'Orta)

"Io ritorno sovente e ti ammiro" (le poesie dedicate al lago d'Orta) "Io ritorno sovente e ti ammiro" (le poesie dedicate al lago d'Orta) (rjs.) Uno dopo l'altro i poeti valsesiani rispondono al nostro invito di usare la loro «musa vernacola» per cantare il lago d'Orta scordando ogni riserbo di campanile. Qualche giorno fa abbiamo pubblicato la lirica dedicata ni verde Cusio da Primo Bertone, di Serravalle. «E' la prima che ci arriva dalla Valle della Sesia» avevamo detto. Ma ecco oggi a contestard, un altro poeta valsesìano (e questo in dialetto) Giovanni Livelli, viale Duca d'Aosta 14, Borgosesia. L'aveva già spedita da tempo, ma è andata smarrita tra gli auguri natalizi. Alla poesia Lirelli si è avvidnato quando aveva 16 anni appena (ed era ap prendista tessitore) quando vinse un concorso regionale. Da allora non ha più abbandonato questo «hobby» collezionando un premio dopo l'altr?, scrivendo per la tv dd ragazzi e per i libri delle medie. Di poesia in poesia, ha fatto anche carriera nella tessitura conseguendo anche il titolo di maestro del lavoro. Ricordiamo ai nostri lettori che vogliono partedpare al concorso di poesie (o a quello di fotografie) che devono inviare i loro scrìtti (meglio se in dialetto) e le loro fotografie (con negativo) alle nostre redazioni di Novara, corso della Vittoria 2 o di Torino, via Marenco 32. Le foto saranno ordinate in una mostra nel palazzetto munidpale di Oria in primavera dove si svolgerà la festa di premiazione delle poesie. Con il sindaco di Orla, Cleto Gallina, e con il commissario dell'Azienda di soggiorno, Silvio Dell'Acqua, stiamo già preparando il programma. MI i ritorti sùvent al tu] spunde ansi calmi e accoglienti, 'ntée 'I ghée caj fantasióse che ta sflòru e 'I verd di praj e di busch a sciass a serra 'I cierciu agrassiàa e maestòs... 'Ntu cui pittu tucchett ad téra spuntàa 'I centru da ti, 'I ghée S. Giulio che 'na pas sensa fin a dunna. Mi i ritòrn sùvent a t'amir estasiàa. distendo, e serèn. Stu me pellegrlnaggiu scùntàa 'I CÙgnOs mja stagiun Mi j svapor 'ntal teu fascin sempri vita!. At caressa 'I me suardu e 's nutrlss d'un rùgament frescii e antìch. Sun an tj: da cui prim lament 'd méja marna. Clèla l'è nassua 'ntun pajs che ti specchiane! a dlù lustri a fèsta. E, tutt quant a diss dia mja marna la sùrgant par mj d'infini amor: le 'na sustansa ch'andulciss al cor!... lo ritorno sovente alte tue sponde cosi calme e accogliente dove case di fiaba ti sfiorano ed il verde dei prati e dei folti boschi, chiude il c-chio aggraziato e maestoso... In quel breve pezzetto di terra sorta p' centro di te. c'è S. Giulio che una pace imperante elargisce, lo ritorno vento e i'ui.-'niro estasiato, disteso, sereno. Questo mio pellegrinaggio scontato non conosce stagioni. Mi annullo nel tuo fascino sempre vitale. T'accarezza il mio sguardo e si nutre d'un anelito fresco ed antico. Sono in.te: con quel primo vagito di mia madre. Ella è nata in una paese che tu specchi, lustrandolo a festa. E, tutto quanto parla di mia madre, è per me fonte d'inesausto amore: è una sostanza che addolcisce il cuore!... Giovanni Lirelli e Primo Bertona

Persone citate: Bertona, Bertone, Cleto Gallina, Giovanni Lirelli, Giovanni Livelli, Lirelli, Orla, Serravalle, Sesia, Silvio Dell'acqua

Luoghi citati: Cusio, Novara, Oria, Torino