Dopo un litigio in fabbrica si getta nel lago e annega

Dopo un litigio in fabbrica si getta nel lago e annega Tutta Meina sconvolta da una tragedia inspiegabile Dopo un litigio in fabbrica si getta nel lago e annega Era operaio alla Montecatini e i compagni di lavoro non riescono a darsi pace L'uomo ha trascorso una notte insonne, poi ha attuato il suo disperato proposito (Dal nostro corrispondente) ! Meina, 20 gennaio, j (g. r.) Un operaio di Meina • ' si è ucciso gettandosi nel la-' '< ! go. Il tragico gesto è proba- j ! burnente conseguenza di un j I litigio con alcuni compagni di ! i lavoro che lo aveva addolora- ! I to profondamente: Il suicida I si chiamava Giovanni Baratell la. 38 anni, e abitava in via j Castagnara 51. Il Baratella lavorava da parecchi anni a Rho, alla Montecatini, nel reparto imballaggio di «concimi chimici». Ogni mattma, alle 6, partiva in treno e tornava la sera, verso le 20. «Anche ieri mattina era partito per recarsi al lavoro — spiega disperata la moglie. Rosa, 32 anni —. Mi. aveva però sorpreso che volesse recarsi alla stazione ferroviaria in motociclo, contrariamente al solito, ma ho pensato' fosse in ritardo. Ieri mi aveva rac: contato di aver litigato in fabbrica con alcuni colleghi di lavoro durante lo smontaggio di una macchina, e stanotte l'ho sentito girarsi e rigirarsi nel letto, ma non potevo certo immaginare che meditasse di uccidersi». In quella notte insonne, invece, il Baratella aveva deciso con freddezza quello che voleva fare. Con la motocicletta non si è recato alla stazione, ma in località «Scivolo», sul lungolago. Dopo aver levato U giaccone con i documenti, si è buttato in acqua. Nessuno lo ha visto e solo ieri verso le 22, la moglie, non vedendolo arrivare, ha cominciato a preoccuparsi. Ha telefonato ad amici e a conoscenti, senza riuscire però a rintracciarlo. Sùbito si è precipitata dai carabinieri per denunciare la scomparsa del I marito et militi hanno immediatamente iniziato le ricerche. Solo stamane, però, sono stati ritrovati il giaccone del Baratella e la motoretta. I sommozzatori- di Verbania, con i vigili del fuoco e i carabinieri di Arona, hanno cominciato a scandaglùtre in profondità le acque del lago. Nel pomeriggio, verso le 13,30, all'imbarcadero dove attraccano i battelli di linea, alla profondità di circa dieci metri, è stato ritrovato il cadavere. La corrente lo aveva già trascinato per oltre 500 metri. Alle 17, presente il Vicepretore di Arona, avvocato Brovellì, e il brigadiere Zanìni della polizia giudiziaria, il medico condotto di Meina, dottor Ceresara, dopo un attento esame necroscopico ha dichiarato che il Baratella è deceduto per asfissia da annegamento e che il suo corpo non presenta alcuna contusione o segno di lotta. «Comunque la sua morte sarà sempre inspiegabile» è il commento degli abitanti di Meina. «Era un padre esemplare, un lavoratore instanca- ddmie, viveva in una famiglia in cui s'era mai avuto uno scresio.- SessbJB veramente ira-! possibile che un litìgio di lavoro possa averlo addolorato a tal punto». Oggi stesso, alla notizia della sua tragica fine, il suo capo j reparto della Montecatini ed ij compagni di lavoro sono excorsi a Meina. increduli, e non sanno darsi pace per l'accaduto. ! • '< j j ! ! i j | t Meina. Giovanni Baratella, l'operaio che si è ucciso gettandosi nel Lago Maggiore

Persone citate: Baratella, Giovanni Baratell, Giovanni Baratella