Un giovane si avvelena, si taglia le vene salta dalla finestra e muore in un canale

Un giovane si avvelena, si taglia le vene salta dalla finestra e muore in un canale Allucinante suicidio accaduto nelle campagne della Lomellina Un giovane si avvelena, si taglia le vene salta dalla finestra e muore in un canale Era un operaio di Castello d'Agogna • Domodossola; si spara un colpo al cuore davanti alla stazione ma è salvato (Dal nostro corrispondente) Vigevano, 1 gennaio. (gc.r.* Deciso a uccidersi, si è prima avvelenato con pastiglie, in ospedale si è tagliato le vene, si è gettato da una finestra e infine si è annegato in un canale.- Protagonista un giovane di 29 anni, Giuliano Martelli, nato a Leno (Brecia) e abitante a Castello d'Agogna, via Marconi 16. L'allucinante suicidio è accaduto poco prima della mezzanotte di ieri, mentre in paese tutti si stava brindando all'anno nuovo, n giovane era fi quarto di sette fratelli; viveva con i genitori, pensionati, e due fratelli più giovani e lavorava nell'industria dolciaria Pareto di Mortara. Amici e compagni di lavoro lo descrivono come un ragazzo introverso ma molto volenteroso. Che cosa lo ha spinto? Era da tempo malato di nervi (era in cura da un neurologo), ma i familiari non sanno spiegarsi il motivo del tragico gesto. Ieri, rientrato dal lavoro (era occupato nel turno di notte) il giovane si è coricato, senza svegliare i genitori, come al solito. Prima di addormentarsi ha ingerito una quarantina di pastiglie di aspirina e baralgina. Pensava che fossero sufficienti per morire. A distanza di qualche ora però è stato colto da dolori lancinanti al ventre. I familiari l'hanno sentito lamentarsi e hanno spalancato la camera da Ietto. «Pensavamo si trattasse del mal di stomaco di cui un tempo era affetto» hanno detto più tardi. E' stato chiamato il medico condotto, n dottor Massimiliano Maga si è rese immediatamente conto delle gravi condizioni in cui versava il giova ne e ha deciso il ricovero nella casa di cura Beato Matteo. Dopo un'energica lavanda ga¬ strica, i sanitari lo riarmo dichiarato fuori pericolo. Il Martelli è stato tenuto in osservazione in una cameretta del reparto di medicina, in attesa di essere dimesso. «Sembrava tranquillo», è stato il commento di chi l'ha assistito. Non era cosi: il proposito di togliersi la vita era diventato un'idea fissa. Ieri sera (era da poco trascorsa mezzanotte) il giovane si è ritirato nel gabinetto del reparto, ha rotto un bicchiere e con i cocci di vetro si è reciso i polsi. Poi ha aperto la finestra gettandosi nel vuoto: è caduto nel parco della casa di cura, dopo un volo di circa quattro metri. Ma ha riportato solo leggere contusioni e ammaccature. A questo punto, con fredda determinazio¬ ne, ha deciso di farla finita annegandosi. Perdendo abbondantemente sangue, ha scavalcato il muro di recinto della clinica, aito due metri, e si è diretto nell'aperta campagna alia ricerca di un corso d'acqua. La visibilità era limitata per la nebbia che gravava sulla zona. Poco dopo è arrivato alla roggia Moretta e si è gettato in acqua. -; _ Nel frattempo il personale della casa di cura si è accorto della scomparsa e ha dato l'allarme. Alle ricerche hanno partecipato i parenti del Martelli e i carabinieri, per tutta la notte ma senza esito. All'alba di oggi, le tracce di sangue lasciate dal giovane nella sua corsa disperata incontro alla morte, hanno permesso di scoprire il corpo privo di vita nella Moretta a qualche centinaio di metri dalla clinica, a Iato di corso Pavia. Il cadavere era in acqua rannicchiato a ridosso di un tronco d'albero. A notarlo è stato il più giovane dei fratelli. La salma è stata recuperata. - Domodossola, 1 gennaio. (a. v.) Un ambulante di 24 armi, Rocco Malgeri, Domodossola, ha tentato di suicidarsi con un cólpo di pistola al petto. Il giovane è ricoverato all'ospedale San Biagio con prognosi riservata: i medici hanno tentato di estrarre il proiettile che è passato vicinissimo al cuore senza ledere organi vitali. L'episodio è avvenuto verso le 7 di stamane in piazza Matteotti, di fronte alla stazione internazionale. Il Malgeri, che era piuttosto alticcio, dopo aver vagato da solo per le vie del centro, è entrato nel portone dello stabile in cui ha sede la Coop. Il giovane ha estratto la pistola che portava alla cintola, se l'è puntata verso i: cuore e ha premuto il grilletto. Lo sparo ha richiamato l'attenzione di un' sottufficiale del vicino commissariato di pubblica sicurezza che è subito accorso: il Malgeri, che era a terra in una pezza di sangue, è stato caricato su un'auto cheS'ba -portato in ospedale a j ^yimi soccorri tori il "iovane avrebbe detto: «E' stata una donna a sparare». Nel portone dello stabile la polizia ha trovato l'arma , una pistola calibro 6,35. Agli inquirenti che lo hanno interrogato più tardi in ospedale l'ambulante ha poi raccontato la verità: «Il lavoro non va bene, vivo separato da mia moglie. Ero stufo e volevo farla finita». Il giovane si è subito pentito del suo gesto. «Riuscirò a soppravvlvere?», ha chiesto ansiosamente ai medici che lo attorniavano. L'ambulante Rocco Malgeri di Domodossola,- che si è sparato al petto e Giuliano Martelli, che è annegato in un canale dopo essersi avvelenato c tagliato le vene dei polsi

Persone citate: Amici, Brecia, Giuliano Martelli, Ietto, Malgeri, Massimiliano Maga, Rocco Malgeri

Luoghi citati: Domodossola, Leno, Mortara, Vigevano