Qualche luce fra le ombre

Qualche luce fra le ombre Si chiude il 1975: è stato un anno "nero,, per tutta la provincia di Novara Qualche luce fra le ombre Dall'incendio nell'hotel Excelsior di Santa Maria Maggiore alla tragica odissea di Cristina Mazzotti • Dai protagonisti della strage di Vercelli alle rapine - Accese "battaglie" in politica - Ma ci sono stati anche sorrisi : i novaresi hanno riscoperto le antiche tradizioni e 1' "humor" • Il presidente del Borgosesia, Portalupi, ha fatto esorcizzare il campo di calcio per favorire la squadra (Nostro servizio particolare) Nova», 30 dicembre. E' stato un «brutto anno» quésto 1975 agli sgoccioli: omicidi, rapine, droga, scuola in subbuglio, paurosi incidenti stradali, polemiche elettorali fra vecchi e nuovi amministratori e lo spauracchio del Licenziamento per migliaia di operai schierati, in lotta, a difesa del posto di lavoro. - Sfogliando 365 pagine del calendario appare anche l'immagine di una provincia allegra che non ha perso ancora il gusto della vita semplice ed estrosa- che fa dei novaresi gente imprevedibile: ora riottosi, distaccati, tradizionalisti, ora «alla mano», cordiali e simpatici. E' stato insomma un armo in chiaroscuro, con qualche vampata di luce. Si è incominciato con lo scandalo delle elementari di Renco di Verbania dove Roberto Cavallari, insegnante del doposcuola, fa scrivere agli alunni le parolacce che conoscono, facendogli poi disegnare il significato: si rinfocolano polemiche. A Novara, invece, gli studenti frequentano le lezioni a spezzoni: c'è un «corvo» tutti i giorni che telefona in questura avvertendo che una bomba inesistente sta per scoppiare. Anche una professoressa di Fabriano, incaricata, dell'insegnamento in un istituto della città, viene denunciata per essere stata l'autrice di una telefonata. Ma contemporaneamente in quelle stesse scuole, combattendo remore e pregiudizi vecchi di. anni, sono anche evidenti i segni del rinnovamento: si vota per eleggere i rappresentanti dei genitori e degli studenti che partecipano ai consigli di classe, di isti-, tuto, di circolo, previsti dai decreti delegati. GU extraparlamentari di sinistra del Mossotti contestano il loro preside comunista Rosario Muratore e predicano «l'astensionismo attivo» ma alle urne ci vanno trentamila persone. Poche settimane dopo, il 15 giungo, altre elezioni: quelle per rinnovare i consigli comunali, quello della Provincia e della Regione. Votano anche i diciottenni per la prima volta. Nella provincia, in Lomellina e nella Valsesia i risultati assegnano al pei il ruolo di partito di maggioranza relativa; la democrazia cristiana, ridimensionata, perde seggi e cornimi interi. n comunista Dino Sanlo renzo, trapiantato a Novara da parecchi anni, viene eletto alla presidenza della giunta regionale piemontese; a Novara però non è cosi facile trovare l'accordo fra partiti e le diatribe politiche sono all'ordine del giorno. In clima di presentazione delle liste erano'stati ai ferri corti, a Galliate, l'ex sindaco democristiano Albertinale e l'industriale Macchi; a Gozzano si guardavano in cagnesco democristiani ed il primo cittadino uscente Testori, schieratosi poi con un gruppo di indipendènti; Angelo Ferrazza di Pombia era stato accusato di falso in atto pubblico; Vinicio Silva di Borgoticino era stato assolto in tribunale per 10 stesso reato. Dopo il responso delle urne è difficile creare delle maggioranze stabili, n partito socialista rifiuta di ripristinare 11 centro sinistra, ma nella maggior parte dei casi i voti del psi con quelli del pei non bastano per dafe vita a delle giunte. La Provincia di Novara non riesce a darsi un governo: Benaglia, poi Mazzocco. infine Rigolone vengono eletti presidente «prowiso rio»; infine, è storia recente, soltanto per evitare una deleteria gestione commissariale; si trova un accordo. I «laici» (pli - psi •- psdi e pri) entrano in giunta, de e pei appoggiano dall'esterno: presidente, questa volta definitivo, Luigi Mazzocco. socialista: Le trattative sono complicate ad Arona dove soltanto dopo mesi si riesce ad eleggere il sindaco Alessandro Macedone; si bisticcia a Domodossola e a Villadossola che votano rispettivamente, dopo rinvìi e compromessi, -Ezio Morelli, psi e Alessandro Zanelli, comunista.. Passa a Borgosesia una giunta di sinistra con socialdemocratici e i «laici» conquistano il comune di Varano. À Trecate dove non si è votato per il rinnovo della amministrazione c'è ugualmente clima di «bagarre»: l'ingegnere Carlo Antonini, sindaco della cittadina, db le dimissioni e la poltrona viene contesa fra Ce resa e Peretti che la spunta sul finire dell'estate. Per Antonini c'è invece la bomba molotov che «Avanguardia trecatese» (che si attribuisce- la paternità dell'attentato) gli. scaglia contro l'automobile. I gruppi della sinistra extraparlamentare che dichiarano di batterai per il popolo si fanno vivi nel Cusio: scrivono all'industriale delle caffettiere Bialetti avvertendolo «Sfai attento: siamo arrivate». A Novara si trova una valigia piena di candelotti di dinamite nella cantina di un operaio che viene arrestato, processato e condannato. Anche qui si parla di gruppi eversivi. Sono mesi in cui le notizie di «nera» si accavallano, lutti e disgrazie si moltiplicano. A Santa Maria Maggiore prende fuoco, l'albergo Sporting, poche settimane prima della apertura ufficiale: non c'è nessuno all'interno e non si lamentano vittime ma i danni sono ingenti. Si affaccia l'ipotesi che il fuoco sia stato appiccato con premeditazione e la tesi della dolosità viene avvalorata, un mese dopo, quando un altro albergo di Santa Maria, 1 "Excelsior, viene incendiato in piena notte. Quindici persone fra turisti parigini in vacanza in Val Vigezzo e personale del complesso residenziale perdono la vita: la provincia è attonita, per il turismo dell'Osso!?, è una mazzata dalla quale non si è ancora completamente risollevato. A San Maurizio d'Opa&lio, il paese dei rubinetti. nella tomba della famiglia dei (ìiacornlni, industriali, viene trafugata una salma per la restRuztone della quale è cbie- Mazzotti ha scosso l'Italia intera, che ha seguito con sgobnento le indagini Da quando la ragazza è stata rapita ad Eupilio. alle trattative per il pagamento del riscatto di oltre un miliardo, al ritrovamento della cella nella cascina «Padreterno» di Castelletto Ticino dove la studentessa è stata tenuta prigioniera. Le indagini ' incalzano. Non si spera più di potere trovare Cristina ancora viva. Si cerca, con l'aiuto di sommozzatori, di scandagliare tutti i corsi d'acqua e le cave, convinti che il corpo della Mazzotti sia sto il riscatto di un milione. Polizia e carabinieri sono mobilitati: soltanto dopo giorni di richerche si ritrova la bara con il defunto; dei «rapitori» invece nessuna traccia. Finiscono in carcere però in venti persone (fra cui Giuliano Angelini, Loredana Petroncini, Luigi Gnemmi e Rosa Cristiano) componenti'della anonima sequestri che ba rapito «Cricri» Mazzotti e che; poi, dopo avere incassato il riscatto di un miliardo e cingi tanta milioni, ha sepolto la ragazza nella discarica del «Varallino» di Galliate. D dramma della famiglia stato gettato in qualche roggia. Invece* dalla Sviasela giunge la confessione di Ballinari, «il canterino», il quale indica che la tomba di «Cricri» è a Galliate: nella 'Hfrqwfa»» dei rifiuti, a lato della strada asfaltate che dal Varallino porta al ristorante l'olle Sette Fontane. Sotto una carrozzella, accanto ad una barobolina senza braccia, un palmo sotto la melma maleodorante e la cartaccia fradicia, salta fuori il corpo straziato, rosicchiato dai topi, di Cristina Mazzotti. Trascorrono pochi giorni e «Tony» Riccòbene viene trovato ucciso, giustiziato da un colpo di pistola sparatogli.a bruciapelo, alla nuca, sull'autostrada TorinoMiiano, nei pressi del casello di Galliate. Novara, si spiega, città tranquilla, viene scelta dalla «mala» torinese e lombarda. E a Novara vengono arrestati gli assassini, autori della strage di Vercelli della famiglia Grane ris. Do retta Graneris, figlia, nipote, e sorella deigii uccisi, ha architettato insieme con il fidanzato Guido Badini di trucidare tutti i suoi parenti. Volevano l'eredità, confessano; viene coinvolto anche Antonio D'Elia, trecatese, un bullo come tanti, frequentatore di locali notturni, sfaccendato e violento: in un primo momento sembrava fosse stato il killer della strage di Vercelli ma poi la sua figura ed il suo ruolo sono stati ridimensionati a quelli di «palo». L'anno «nero» termina con le rapine ih piena notte consumate nei bar della provincia dalla «banda del martello» che in una settimana viene sgommata. Ma l'immagine di una prò trincia laboriosa e saggia non finisce qui. I novaresi non hanno rinunciato, anche fra difficoltà economiche e ristrettezze finanziarie, all'estro e alla originalità che li distinge. Vengono rispolverati i costumi delle maschere tradizionali, rinascono i carnevali: quelli famosi di Oleggio, Borgosesia, Gattinarà e quelli meno noti ma altrettanto autentici di Galliate, Sizzano, Ghemme. s Stresa, Varello, Gozzano. E non mancano i personaggi: c'è il sindaco di Mifl«fnr» Armando Tracanzan che si dedica a pitturare quadri e vince un premio dopo l'altro ai concorsi; c'è il presidente del Borgosesia Gianni Portalupi che, preoccupato della sua squadra che non vince mai, fa esorcizzare il campo di calcio dal curato di Crevacuore; c'è Eraldo Caramellino che, vinto il campionato con il «suo Gattinarà», viene nominato simbolicamente vicere della cittadina; e c'è Germinai Casado, uno spagnolo che arriva ad Orta ed espone i suoi quadri «nudi» che fanno polemiche. E' l'anno della riscoperta dei piatti tipici confezionati con vmo, pane e gorgonzola che «Il paniere d'oro» ha voluto rilanciare B Novarese quest'anno si è dato da fare. Iniziative nuove e tradizioni vecchie ripristinate sono state presentate dappertutto. /Sono nate Telecerano e Telenovara a colori è in fase di studio. Radio Borgo numero. Radio Omegna, due emittenti cittadine novaresi (Radio Azzurra e Radio International) passate delle traversie giudiziarie, trasmettono sulle loro lunghezze di onda. E c'è dell'interesse per i problemi culturali, per le poesie dialettali, per i concorsi, per tutto ciò che riguarda il «sapere». Entra il giornale nelle scuole medie: i ragazzi espongono i loro problemi, fanno domande, ci scrivono. Questo spirito estroso, di solidarietà, di intraprendenza è l'anima profonda ed autentica della gente di Novara che si è conservata per tutto il 1975: ed è rimasto intatto. Lorenzo Del Boca x.j.4V i III**' Novara. Guido Badini, il giovane novarese arrestato con la fidanzata per la strage di Vercelli (f. La Stampa) Novara. Quattro fra i protagonisti del '75. Da sinistra il nuovo presidente della Provincia, Luigi Mazzocco; Dino Sanlorenzo, presidente della Giunta regionale; Roberto Cavallari, l'insegnante contestato, al centro d'una polemica scolastica a Verbania; infine Gianni Portalupi, il presidente del Borgosesia che' ha fatto esorcizzare il campo di gioco Novara. Cristina Mazzotti, in una delle ultime foto