Nasce tra polemiche la Giunta per la Comunità della Valsesia

Nasce tra polemiche la Giunta per la Comunità della Valsesia E' composta da tre democristiani e da sei Indipendenti Nasce tra polemiche la Giunta per la Comunità della Valsesia (Nostro servizio particolare) Novara, 22 dicembre. «Non lamentiamoci poi se. disperdendoci in diatribe e dimenticando il senso dei prò blenti da risolvere, perdere-, mo tutto quello che abbiamo guadagnato in due anni di lavoro». In apertura dell'assemblea della comunità montana della Valsesia il presidente Gianni Pastore, industriale tessile di Valduggia, ha ammonito i partiti e ha indicato la necessità di finirla con le poloniche per cominciare a operare con impegno. «E' fuori dubbio che quella valseswna è una comunità montana "difficile" — ha ancora ribadito —. ma è anche vero che la battaglia per la giunta non ha senso. In fondo chi decide sono gli 84 consiglieri.'la presidenza e gli assessori non sono che dei manovali operatori, eseguono gli ordini. Ma bisogna muoversi ad indicare la risoluzione dei problemi con rapidità ed incisività per non correre il rischio di trovarsi dissanguati, senza forza e senza credibilità». L'invito di Pastore a trovare finalmente un accordo per comporre le violente polemiche che, in questi giorni, hanno diviso i partiti politici varali esi, è però rimasto senza seguito e la battaglia si è di nuovo scatenata. L'assemblea della comunità montana era stata riunita per eleggere gli ultimi due rappresentanti nella giunta che, nella prima seduta, non era stata completata perché era venuto a mancare a numero legale del presenti. In quella occasione, infatti, i partiti, d'accordò fra loro nell'eleggere alla presidenza Pastore, si sono schierati a gruppi contrapposti quando si è trattato di votare per il «vice». I «laici» con comunisti, liberali ed i due partiti socialisti avevano proposto Pietro Axerio di Rima, i democristiani sostenevano l'ex sindaco di Varallo Sergio Peretti. Peretti l'ha spuntata sol¬ tanto nella seconda votazione, di ballottaggio. C'è stato spazio per ogni polemica ed accusa. «Volevamo una soluzione unitaria — ha precisato ancora ieri il comunista "Ambrosio —, Ih èravamo detti disposti a votare per la presidenza di Gianfranco Astori, democristiano,, ma la proposta è stata scartata. Allora abbiamo indicato il nome di due indipendenti per la presidenza e la vicepresidenza, ma anche questa soluzione è stata scartata». Comunisti, socialisti e liberali con un gruppo di indipendenti loro vicini, in quella occasione, dopo il risultato delle urne, hanno abbandonato l'aula. «E' stata una presa di posizione dura — ha spiegato Michele Piemontesi, sindaco socialista di Brera (preoccupato che quell'atteggiamento rinunciatario potesse essere considerate come il gesto "di bambini cattivi che se ne vanno perché non sono stati ac-1 contentati") —, volevamo significare il giudizio completamente negativo che davamo della de e del suo modo di agire». I democristiani da parte loro hanno risposto che gli altri gruppi non sanno stare al gioco democratico dell'urna che, sola, è giudice in simili vertenze. Sono stati eletti cinque dei sette assessori nella giunta: Pier Luigi Ferraris, sindaco di Piode, e Gian Carlo Verri, di Borgosesia, ambedue democristiani, e gli indipendenti: Piero Pellò, Carlo Re verdini e Cario Frigiolini. Poi la seduta è stata aggiornata. I rappresentanti dello scudo crociato si sono detti disposti a lasciare le altre due poltrone ai laici. Anzi, ieri, nella prima elezione sono stati votati Gian Carlo Zamboni, sindaco comunista di Quarona, e Michele Piemontesi, socialista. Ma i due hanno subito preso la parola per dire che non intendevano accettare l'incarico. «A queste condizioni- non possiamo restare — ha poi chiarito Gian Luigi Testa —; si dice che si deve dare più amministrazione e meno politica, ma qui si è fatta soltanto della discriminazione nei nostri confronti.. Non si è accettato U dialogo prima e adesso a noi che, insieme, contiamo il maggior numero di voti in Valsesia, si vuole offrire due posti su nove. Se nella Comunità montana il nostro ruolo è quello della opposizione, staremo in minoranza, incalzando la giunta sul piano delle realizzazioni e dei programmi». Così, -polemizzando con i «laici» che si sarebbero «autoesclusi» dal governo della Comunità, sono stati nominati Giovanni Dazza, sindaco indipendente di Scopa, e Giu- seppe Penotti, sindaco di Gellio, anch'egli indipendente. La giunta è cosi completa: tre democristiani e sei iridipendenti la compongono. 1. d. b. L'ingegner Gianni Pastore, presidente della Comunità

Luoghi citati: Borgosesia, Novara, Piode, Quarona, Scopa, Valduggia, Varallo