I rappresentanti dei 4 "doc" chiedono la tutela dei loro vini

I rappresentanti dei 4 "doc" chiedono la tutela dei loro vini Domenica a Ghemme viticoltori novaresi a convegno I rappresentanti dei 4 "doc" chiedono la tutela dei loro vini "Un maggior controllo — affermano cate da nna produzione troppo vasta" - eviterebbe alterazioni del. prodotto provo* Forse nna serie di ispezioni nelle cantine (Nostro servizio particolare) Ghemme. 18 dicembre. , Al cinema Italia di Ghem- rne, domenica mattina, si ri- ; troveranno gli enologi e i vi- ; nai della provincia di Novara ; per discutere dell'attività che il «Consorzio dei Doc» ha svolto in questi ultimi mesi e . per presentare un programma preventivo per i prossimi ' tre anni. «Si tratta di regolamentare la produzione e la vendita — ! dicono —. Siamo andati amn- j I fi con tolleranza ma adesso j bisogna intervenire per garan- \ tire che il prodotto in botti- • 1 glia sia lo stesso che viene in- i | dicalo sull'etichetta. Altri- ! ; menti finiremmo per essere ; complici di frodi belle e buo- ' ne ci danni di consumatori ingenui». Vengono vendute ogni mese migliaia di bottiglie d! vino ' ; con etichette pregiate come 10 «Spanna» ma in realtà la j provincia non ha la possibili; tà di produrre e vendere gros; se quantità. I commercianti «tagliano» 11 vino locale con quello meridionale, raddoppiano, triplicano addirittura le loro riserve e invadono i mercati con prezzi decisamente concorrenziali per il contadino. «Bottiglia, etichetta, tappo e cartone costano, conti alla mano, 180 lire — spiegano — poi ci sono i costi di produ zione e un invecchiamento di quattro anni in botti di rovere: leniamo presente quanta cura occorre per lavorarle e le quantità che, nonostante tatto, vanno perdute. Non vendere le nostre possùimo bottiglie a meno di mille lire. Rimaniamo di stucco quando vediamo mettere in commercio vini "nobili" e "pregiati" per trecentocinquanta lire o giù di ri». «E si verifica lo strano fenomeno — spiegano con rabbia — che la gente beve quel vino che crede delle nostre colline, poi assaggia il nostro, tatto con.cura nella cantina, girato e rigirato nelle botti per quattro anni, e sente due sapori diversi: quello, lavorato è gradevole al palato; il nostro, fatto di uva, è più i asprigno, sa di mosto, è più ■ "duro", come gusto e, al colI mo, i clienti ce lo rifiutano '■ perché 'dicono che non è ge'■ mòno». ! A testimonianza dell'importanza del convegno di domejnica saranno presenti Vero! nelli ed una serie di personaggi del mondo enologico e ga: stronomico. Innanzi tutto i rappresentanti dei quattro «doc» riuniti in «consorzio», costituito con atto notarile ma considerato alla stessa stregua di un gruppo spontaneo, senza validità giuridica, chiedono di essere riconosciuti dallo Stato come organo ufficiale e quindi di controllo. «Con una ispezione ogni tanto nette cantine — spiegano — non sarebbe più tanto facile contrabbandare per vini nostrani prodotti importati Ci sarebbe certo una garanzia di qualità». I rappresentanti del consorzio propongono inoltre che vengano applicate le norme della Cee che prevedono di dividere i vini in doc e da pasto. «Le nuove regolamenta¬ zioni sono un tantino" diverse da quelle in vigore fino a poco fa — aggiungono i vinai — prima la legge diceva quello che non bisognava mettere in bottìglia: oggi, invece, prescrive che cosa si deve mettere. Per cui se fino a ieri era possibile produrre milioni di bottiglie di "Spanna" senza che ci fosse l'ombra di vino prodotto dal vitigno nebbiolo, da domani non sarà più consentito». Gli interessi dei produttori cozzano contro quelli dei commercianti. Gli uni vogliono valorizzare il loro prodotto («sia pur poco ma pregiato in modo che anche i prezzi lievitino»); agli altri interessa soltanto che ci sia una grossa quantità di bottiglie per invadere i mercati senza curarsi se sia vino da etichettare con il marchio di prestigio o no. C'è battaglia da tempo e la polemica è vivacissima. 1. d. b. VARALLO SESIA — Stasera, all'alidi tortami del centro giovanile «Pastore» di Varallo Seda si terrà un recital operistico i ■ I '■ '■!j! : Il dottor Gaspare Mensi, direttore della cantina sociale di Fara, che parteciperà al dibattito (Giovetti)

Persone citate: Fara, Gaspare Mensi, Giovetti

Luoghi citati: Ghem, Ghemme, Italia, Novara, Varallo