Amicizia tra i comuni senza più campanile di Gianfranco Quaglia

Amicizia tra i comuni senza più campanile Amicizia tra i comuni senza più campanile (Dal nostro inviato speciale) Betgotovessaro, 16 die. I personaggi della serata erano sette, tutti del mondo sportivo ma atta fine i veri protagonisti del dibattito sono- spuntati tra il pubblico. Erano abituati a tacere, a subire il peso della recessione provocato dallo spopolamento dette campagne. Per una sera hanno fatto sentire la loro voce, giovane e anziana, che sa di amarezze e speranze. Sono le voci detta Bassa Novarese, una vasta plaga quasi affondata tra le risaie. Pochi chilometri dal capoluogo ma qui è già possibile avvertire U senso dell'isolamen- to che per molti anni ha determinato sottosviluppo e campanilismo. La tavola rotonda verteva sui problemi del calcio dilettantistico e professionistico. Da queste parti puntano molto sullo sport: è una molla che spinge i giovani, le ultime generazioni rimaste, a trovare la forza di reagire e recuperare il tempo perduto. Nel piccolo centro di Borgolavezzaro (neppure 2500 abitanti) il sindaco Gianluigi Lovati, presidente del sodalìzio sportivo, ha convinto tutti i nuclei familiari ad autotassarsi per sostenere le attività: «Ogni bambino e ogni ragazzo è tesserato — dice—.E* un modo come un altro per inserirli nella società; educarli alla vite in co» ed eliminare quel senso di inferiorità di cui- soffrono' nei confronti della gente di città». - «Ma non sempre è facile — ribatte Carlo Zabarini, allenatore di una piccola squadra di calcio, il Vespolate —. Anche nello sport spesso ci guardano dall'alto in basse», la città non ci accoglie a braccia aperte. Abbiamo portato 52 ragazzi sui campi del Novara per un provino, erano bravi, qualcuno avrebbe sfondato, ma nessuno li ha degnati di mio sguardo». Eppure non si arrendono. L'equipe degli allievi del Borgolavezzaro ha vinto if campionato, alla guida del capitano Giovanni Padovan. «Gioco per uscire dall'anonimato — dice Corrado Migliavacca, ano degli allievi —. Credo morto alla funzione dello sport». Ecco, il riscatto della Bassa Novarese, terra di risaie, potrebbe .partire da qui «Non importa 8e la scintilla scocca a Borgolavezzaro — dice Baldassarre Bertozzi, sindacò di Vespolate —. E' interessante sapere che qualcosa avvenga e tutti noi saremo pronti a fame un fuoco». In una zona come questa, dove il campanilismo è stato la bandiera per decenni.. parole come quelle del «primo cittadino» di Vespolate possono stupire. I due paesi, uno di fronte all'altro a pochi chilometri di distanza, hanno rivendicato sempre il ruolo di «capitale della Bassa». Un traguardo simbolico che a volte ha costituito un ostacolo per lo sviluppo della zona. Contrasti e diffidenze sembrano ora superati: «Vogliamo appianare tutte le difficoltà — dice Luigi Radice, ex sindaco di Borgolavezzaro, ora consigliere provinciale — speriamo che gli altri Cornimi ci aiutino». Risposte alle iniziative sono già avvenute: U sindaco di Vespolate, il suo vice Giovanni Bazzoni, altri amministratori, si sono preci¬ pitati alla tavola rotonda organizzata nel paese considerato «rivale». «Ogni occasione — ribatte il Bertozzi ■■— è buona per allargare l'amicizia e far lega comune». Cosi, in un dibattito a cui hanno partecipato i primattori del calcio novarese, i protagonisti sono stati gli altri. Personaggi anonimi, per troppo tempo sfumati dotte nebbie della Bassa. Hanno ancora molto da dire, forse tutto. Gianfranco Quaglia Borgolavezzaro. Corrado Miglia vacca ha partecipato al dibattilo à nome dei giovani

Persone citate: Baldassarre Bertozzi, Bassa Novarese, Bertozzi, Carlo Zabarini, Corrado Miglia, Corrado Migliavacca, Gianluigi Lovati, Giovanni Bazzoni, Giovanni Padovan, Luigi Radice

Luoghi citati: Borgolavezzaro, Vespolate