Valsesia: i gruppi più forti sono stati messi in castigo

Valsesia: i gruppi più forti sono stati messi in castigo Ancora polemiche per la comunità montana Valsesia: i gruppi più forti sono stati messi in castigo Il sindaco di Varallo, Testa, protesta perché nel consiglio non è stata rispettata la proporzione delle forze • La de, inferiore numericamente, è sullo stesso piano degli altri partiti. (Nostro servizio particolare). Varallo, 12 dicembre. L'elezione della giunta della comunità montana fa ancora polemica. La settimana scorsa Gianni Pastore, industriale di Valduggia, indipendente, è etato riconfermato presidente. La sua candidatura era appoggiata da rutti i partiti ma per gli altri assessorati si è accesa la «bagarre». La vicepresidenza è toccata, dopo la votazione di «ballottaggio» a Sergio Peretti, democristiano, ex sindaco di Varallo che con 40 preferenze l'ha spuntata contro i 36 suffragi di Pietro Axerio, giovane consigliere comunale di Rima San Giuseppe, sostenuto dal «gruppo laico» (comunisti, liberali e i due partiti socialisti). Per cinque posti dei sette disponibili, in giunta democristiani ed indipendenti hanno votato per i loro rappresentanti (Pier Luigi Ferraris, sindaco di Pi òde, Piero Fello, docente al politecnico di Milano, presidente delle riserve alpine valsesiane, rappresentante del comune di Carcoforo, Carlo Reverdini di Alagna, Giovanni Verri di Borgosesia e Carlo Friglolini di Sabbia); le altre due poltrone sono state lasciate a disposizione del gruppo laico e si erano addirittura già fatti i nomi di Gian Carlo Zamboni, sindaco comunista di Quarona e di Giuseppe Piemontesi, sindaco socialista di Breia. I «laici» però non hanno accettato l'offerta, abbandonando in segno di protesta la seduta che è stata aggiornata per sabato 20. C'è spazio per ogni tipo di accusa: da una parte si accusa la de di volere usare gli stessi sistemi autoritari e clientelali di un tempo senza tenere conto che i rapporti di fòrza sono cambiati: dall'altra si dice che i «laici» non sanno accettare la legge dell'urna «Ce ne siamo andati dall'assemblea della comunità montana — ha risposto Gian Luigi Testa, sindaco socialista di Varallo — per una questione di principio, una presa di po> sizione formale. Si era trovato un accordo fra tutti i partiti e il gruppo indipendente: solo la de si è esclusa. Ciò non vuole certo, dire che non faremo opposizione, anzi, dal momento che m comunità la minoranza è il nostro ruolo, eserciteremo con tutti i mezzi disponibili il controllo sugli amministratori di oggi». Testa però fa notare che non è rispettata una proporzione delle forze: dal suffragio elettorale del giugno scorso la de è inferiore numericamente rispetto agli altri partiti e nella comunità sono messi sullo stesso piano i consiglieri designati da Varallo e Borgosesia e' quelli di centri minuscoli come Carcoforo* «Bisogna . stabilire. fra comuni-un rapporto di maggiore collaborazione — aggiunge il sindaco Testa — e Varalfo che è sempre stata la capitale morale della Valsesia ha il dovere di svolgere, un compito trainante. Si cercherà di trovare insieme la soluzione comune dì diversi problemi che potrebbero essere risolti prima e meglio del solo comune interessato». E cita l'esempio dell'assessore regionale. Baiardo. Egli ha riunito gli amministratori vàlsesiani a Borgosesia per dire eba celano- dispOiiibUi ottocento milioni per opere di viabilità e che dovevano mettersi d'accordo fra loro au come spenderli. Ci sono in corso contatti fra partiti: la democrazia cristiana vorrebbe offrire di nuovo 2 posti ancora vacan ti alle forze della sinistra ma pare che i laici siano decisi a rinunciare. Finiranno allora per essere eletti altri due, vi Cini al partito dello scudo crociato. «E' bene smettere di .fare polemica. — replica Sergio Peretti, de — ci sono problemi gravi ed urgenti per i quali occorre muoversi sùbito. 1. d. b Gianni Pastore, presidente della comunità montana Varallo Sesia. Giuseppe Tosi, il presidente Avis e Sergio Peretti, eletto vicepresidente della comunità montana