C'è un paese con due sindaci

C'è un paese con due sindaci Gozzano: curiosa situazione nel centro del lago d'Orta C'è un paese con due sindaci Il primo è decaduto ma formalmente è ancora in carica in veste di ufficiale di governo - L'altro, appena eletto, si è dimesso ma la sua decisione non è stata accolta dal consiglio - Chi dovrà convocare, la prossima riunione? (Dal nostro corrispondente) Gozzano. 2R novembre. Un paese che, a distanza di oltre cinque mesi — dalle eie zioni amministrative del 15 grugno, non riesce a darsi un'amministrazione: è Gozzano, grosso borgo industriale della fascia centrale' della provincia, dove da ieri mattina vi sono in pratica due sin deci, entrambi con un potere pressoché nullo. Il primo è il commerciante Lorenzo Testori, l'ex-sindaco decaduto come capo dell'amministrazione ma che formalmente dovrebbe ri manere in carica come ufficiale di governo; l'altro è l'aw. Mario Giacomini, il de eletto sindaco lunedi sera e dimissionario già il mattino seguente Ti vero sindaco dovrebbe essere quest'ultimo: «Certo '— dice l'avvocato — la volontà del Consiglio è chiara. Ma un sindaco per essere ufficiale di governo deve prestare giuramento davanti al prefetto: e io varò chiamato a giurare ancfje se mi sono dimesso? Sotto fi profilo giuridico, la situazi9.ie appare abbastanza curiosa. Chi, per esempio, dovrà fare la convocazione del Consiglio che deve prendere atto delle mie- dimissioni, ovvero respingerle?». «A parer mio — continua Giacommi — la vicenda non andrebbe tuttavia, posta su un piano personalistico, ma andrebbe piuttosto vista polìticamente, lo ho rassegnato le dimissioni perché, non essendoci state dichiarazioni di roto, il quadro politico da cui era uscita la mia elezione non mi sembrava ben precisato, e inoltre per rispètto alle decisioni del mio partito». Mario Giacomini, 48 anni, avvocato con studio a Borgomanero e Gozzano, nota personalità della de, è stato eletto sindaco in una votazione di ballottaggio. E' avvenuto lunedi, a distanza di una settimana dalla prima seduta del Consiglio, dopo le elezioni del 15 giugno, che avevano rivoluzionato lo schieramento politico locale. L'attuale situazione politico-amministrativa gozzanese trae origini da fatti ormai lontani negli anni. Bisogna tornare al 1970, anno in cui viene giubilata l'amministra zione democristiana, guidata dal dott. Davide Miglierina, la quale aveva pure al suo attivo una mole notevole di lavoro, ma era ritenuta aresponsabile» del nuovo piano regolatore. In quell'occasione, la de si era salvata in corner di fronte al proprio elettorato (alle elezioni pagarono lo scotto gli alleati socialisti), con una sterzata a destra, chiamando cioè al governo un gruppo di indipendenti capeggiati dal Testori, il quale divenne sindaco e resse il Comune fino al giugno scorso, sovente in contrasto con il partito che io aveva fatto eleggere. Alle ultime elezioni, si registrò il divorzio tra il gruppo Testori e la de ufficiale: il partito presentò una lista capeggiata dal segretario politico Giacommi, mentre da parte sua Testori radunava attorno a sé un listone civico tipo Anni Cinquanta, la «Alleanza civica indipendenti». Il successo arrise allo schieramento «indipendente», che conquistò sette seggi, contro cinque della de, quattro del pei, due socialisti, un socialdemocratico e un repubblicano. Da allora, incominciò il gioco delle trattative: da una parte, la de locale che sembra non volerne più sapere di Testori e compagni (.«il nostro giudizio sul quinquennio Testori è estremamente negativo», dice Giacomini), e dal- l'altra una corrente nrovincia- \iPJ°„T* I le de (di destra) e certe consistenti frange locali che appoggiano l'ex-sindaco. In ogni caso, numericamente, l'accordo tra de e «civici» sarebbe il solo possibile senza l'intervento comunista. Democristiani, socialisti, socialdemocratici e repubbliinsieme non arrivano 03111 che a nove (senza contare che 1 l'altra sera il socialdemocrati- j00 ha dichiarato di votare p-sr j M'Aci (Alleanza civica indipen- ; denti). Determinante è, qvun-! ! di. il voto del pei. : \ Questo è arrivato puntual- ' \ mente l'altra sera, dopo due |votazioni di assaggio, conclu- !sesi entrambe con i seguenti risultati: Testori 8 voti (7 più il voto del psdi), Giacomini6 (5 più il voto del pri), 3 il co- munista Gioiosa (assente un ■comunista) e astenuti due so- ]cialisti. Al ballottaggio, ecco iinvece Giacomini con dieci;voti e Testori con nove. Chi ha votato per il nuovo sindaco, oltre ai de e al re-.pubblicano? Si dice i due so- !cialisti e due comunisti, men- 'tre un terzo comunista avreb- !be preferito Testori. Si fa an- ]che il nome del «franco tira- tore», acquisito dai «civici». Ma si tratta di un'asserzione che non è possibile provare. Ieri mattina, il sindaco Già- comini ha rassegnato le di- missioni: «La votazione segre fa — dice — ha avuto luogo senza le necessarie dichiarazioni politiche. Mi sembra giusto pretendere maggiore chiarezza. Inoltre, ubbidisco al mio partito». Ma il Consiglio comunale potrebbe respingere le dimis sioni, le varie componenti po litiche schiararsi pubblica mente. Che cosa farebbe in questo caso il neo-sindaco de di Gozzano, eletto anche coi voti comunisti? L'avvocato non risponde, Francesco Allegra I lj Gozzano. Lorenzo Testori e Mario Giacomini, i due sindaci senza poteri

Luoghi citati: Borgomanero, Gozzano