Varallo Sesia eleggerà i comitati di quartiere

Varallo Sesia eleggerà i comitati di quartiere Il primo Comune a dare l'esempio Varallo Sesia eleggerà i comitati di quartiere La proposta è della passata amministrazione di Peretti e la nuova, presieduta da Gianluigi Testa, Pha accolta (Nostro servizio particolare) Varallo, 1 novembre. (l.d.b.) Varallo, com'è stata all'avanguardia, mesi fa, quando la giunta della trascorsa amministrazione ha patrocinato l'istituzione della medicina scolastica o l'assistenza domiciliare per gli anziani, sarà forse il primo comune della provincia a potere disporre dei comitati di quartiere e di frazione cene organi consultivi da affiancarsi al municipio. Lo statuto era stato preparato dalla democrazia cristiana. Ora la proposta è stata presentata in consiglio e la nuova giunta (presieduta da Gianluigi Testa) che comprende comunisti, socialisti, socialdemocratici e l'unico consigliere liberale che aveva inserito questo punto nel programma, ha accettato di procedere alla costituzione di una commissione per il decentramento, incaricata di studiare le possibilità di realizzare l'importante progetto. «Si potrà forse obiettare — ha spiegato l'ex sindaco Sergio Peretti — che Varallo è una cittadina dì limitate proporzioni e che iniziative come i comitati di quartiere possano riuscire soltanto in grossi centri. Tuttavia riteniamo che proprio perché ci è facile seguire nel nostro* piccolo l'esperimento e quindi puntare decisamente sul "senso di partecipazione" della popolazione, questi organismi siano attualissimi per Varallo». La città verrebbe divisa in settori ben delimitati: Varallo vecchio, Varallo centro, Belvedere, Verzura, Crosa, Sebrey. Sacro Monte, Varallo nuovo; le frazioni poi sarebbero: Crevola, Morca, Morando, Parona, Cervarolo, Locarno, Camasco, Roccapietra con Cavalgia Stema, Vahnaggia con Balangera. Ogni consiglio, eletto direttamente, avrebbe il compito di esaminare i problemi riguardanti il rione tenendo conto della situazione generale del comune e degli indirizzi programmatici fissati in consiglio comunale. I quartieri possono presentare degli ordini del giorno, petizioni, proposte e documenti alla giunta, al consiglio comunale, o a qualsiasi altro ente su questioni di interesse locale; possono chiedere di conferire con il sindaco; e devono esprimere le proprie conclusioni sul bilancio comunale, e SUi piani annuali eli sviluppo che concernono la scuola, i trasporti, l'agricoltura, gli insediamenti industriali, commerciali, artigianali ed altri servizi di carattere collettivo. Lo statuto prevede addirittura che il consiglio comunale possa delegare ai quartieri la gestione diretta di particolari servizi. Questi organismi devono dunque fungere da trait d'union fra gli eletti al consiglio comunale ed i cittadini. L'assemblea di quartiere (che elegge il consiglio di quartiere) deve essere convocata almeno due volte l'anno o su richiesta di almeno trenta cittadini di quel rione. Le proposte ratificate a maggioranza verrebbero trasmesse al municipio per i relativi provvedimenti di competenza.

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