Svizzera sempre meno lavoro
Svizzera sempre meno lavoro Frontalieri Svizzera sempre meno lavoro (Dal nostro corrispondente) . Domodossola, 23 ottobre. Continua a diminuire U numero dei «frontalieri»Xo stillicidio di licenziamenti e riduzioni di personale, cbe si è registrato negU ultimi mesijia decimato i ranghi dell'esercito di lavoratori che ogni mattina varca il confine per recarsi a lavorare in Svizzera. Lo ha affermato ii presidente nazionale dell'Associazione frontalieri, il domese Giuseppe FietrobelU, a un convegno che si è tenuto a Como sui problemi della categoria.Secondo i dati comunicati da PietrobelU, nel solo Canton Ticino circa ottomila frontalieri hanno perso il posto di lavoro. La situazione non è migliore nel Canton Vallese.dove lavora la maggior parte degU ossolani. Dall'aprile 1974 sono andati persi quasi novecento posti di lavoro. Secondo i dati in possesso deU'associazione (le autorità svizzere si seno seuipie rifiutate di comunicare U numero di «permessi» rilasciati a questi lavoratori), i frontalieri occupati nel Vallese sono infatti scesi da 2300 a poco pi.ù di 1400. Ci sono fabbriche, come l'AUusuisse (uno dei più grossi complessi siderurgici elvetici) che hanno dimezzato gti organici in alcuni loro stabilimenti. Sono dati che impensieriscono gli amministratori dei comuni della fascia di confine perché la recessione nella vicina confederazione si aggiunge alla crisi che minaccia l'occupazione in molte fabbriche deU'Ossola. La diminuzione dei «frontalieri» significa inoltre una brusca contrazione del reddito complessivo che farà sentire i suoi effetti negativi in altre attività come U commercio e l'edilizia. PietrobelU ha annunciato che per arginare la riduzione di manodopera straniera si è costituita in Svizzera un'organizzazione unitaria cbe raggruppa sindacati .partiti, associazioni come le Acli, Lo scopo di questo «cartello» è> di difendere i diritti di tutti i lavoratori stranieri che sono minacciati dalla recessione. In un quadro cosi sconfortante, l'unica buona notizia è rappresentata dall'accordo che è stato finalmente raggiunto a Berna per la restituzione di una parte delle imposte cbe i frontalieri pagano in Svizzera. Le trattative sono andate' avanti per parecchi anni e ora ! la questione sembra definitiv amen te risoltaX'accordo do- i vrà essere ratificato dai due parlamenti, ma dovrebbe trattarsi di una pura formaUtà.QueUo italiano l'aveva infatti già approvato mentre j queUo svizzero aveva chiesto: che fosse esaminato assieme ad altre questioni fiscali fra i ; due Paesi che ora sarebbero -, state risolte. L'accordo mette j fine a ogni dubbio sulla posizione fiscale dei frontalieri j che non dovranno più pagare le tasse in Italia. Quelle che versano in Svizze- j ra saranno in parte restituite ai comuni italiani della fascia di confine che impiegheranno j questi fondi per risolvere alcuni problemi sociali, in primo luogo la casa e i trasporti. I cantoni svizzeri dovranno restituire circa la metà deUe imposte riscosse ai frontalieri a partire dal 1974. Queste somme sono state finora «congelate». Il solo Canton Ticino ha già messo da p'irie un miliardo per U 1974 e questa .cifra dovrebbe raddoppia: re éntro U 1976. I comuni italiani dovrebbero cominciare a ricevere le prime quote entro la primavera del'1976. a. v.
Persone citate: Canton, Vallese
Luoghi citati: Berna, Canton Vallese, Como, Domodossola, Italia, Ossola, Svizzera
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