Provincia: si cerca la soluzione dopo le dimissioni della giunta

Provincia: si cerca la soluzione dopo le dimissioni della giunta Provincia: si cerca la soluzione dopo le dimissioni della giunta Molte le alternative ma pochi gli sbocchi - Febbrili trattative delle segreterie politiche Lunedì nuova convocazione del consiglio • Intanto incombe l'ombra del commissario (Nostro servizio particolare) Novara, 22 ottobre. Se ce ne fosse stato ancora bisogno, la seduta del consiglio provinciale di ieri ha confermalo che i partiti sono ancora lontani da un accorilo per la formazione di una giunta e di una maggioranza sufficientemente stabile; si è evidenziato che la crisi sta diventando un male cronico ed è apparso che l'eventualità di una gestione commissariale prende sempre maggiore consistenza. Il senatore Lucio BenagVa e tutta la giunta formata da assessori democristiani e socialdemocratici, i soli rimasti insieme degli alleati del centro-sinistra, hanno dato le dimissioni. La provincia è senza amministrazione e non è stato possibile .per l'intransigenza dei gruppi politici, eleggere i sostituti. I consiglieri si sono sempre presentati al, consiglio spaccati in due schieramenti.contrapposti: da una parte U pei ed i socialisti, che contano quattordici voti e che hanno proposto la candidatura di Luigi Mazzocco, capogruppo psi; - dall'altra i democristiani che hanno ripresentato il presidente uscente Lucio Benaglia. «Le faticose trattative che hanno portato a una larga convergenza sul programma — ha spiegato Mazzocco — non ci consentono di esprimere uno schieramento di maggioranza. Non si riescono a superare i vecchi schemi. Il partito socialista — ha sottolineato — rifiuta formule in: stabili e chiede che venga allargato il consenso a tutti i partitt».r.r Ha proposto una giunta «bilanciata» cori i partiti laici al governo e l'appoggio esterno dipoi e de. «Se anche questa soluzione dovesse trovare ostacoli — ha aggiunto Mazzocco '— accetteremo l'alleanza coni comunisti». Rosario Muratore, pei, ha replicato che la linea del suo partito è decisamente orientata alla collaborazione. «Vogliamo che si superino le discriminazioni nei confronti del pei — ha detto — non è più possibile condurre il gioco egemonico come un tempo, e ci sentiamo investiti del diritto-dovere di dare delle risposte serie alle domande che targante» ri potp-con insistenza. Non ci turberebbe una alleanza con i democristiani ma sono loro, i de, che si escludono», ' Lo schieramento dei socialcomunisti che si sono battezzati «Intesa democratica» rifiutando (anche se in realtà ne ripropongono lo schieramento) l'etichetta di «frontismo», dispongono di li voti e non fanno maggioranza. Sull'altro fronte, dopo lunghe ed estenuanti trattative attorno allo stesso tavolo, si sono trovati i dieci democristiani. «Le distanze fra i partiti sono lunghe — ha commentato l'onorevole Alessando Giordano — è stato fatto un buon lavoro. si è raggiunto un accordo sul programma ma l'intesa non copre tutto il campo. C'è della comprensione ma ci sono anche profonde differenze ideologiche». La democrazia cristiana dice di non potere.accettare soluzioni di tipo assembleare: tutti i partiti al governo. «Sarebbe motivo di confusione — ha aggiunto Giordano — e non possiamo accettare nean- che formule, tipo giunta "bi-, lanciata" che è troppo simile al "patto costituzionale" dei sei partiti. Il "frontismo", in-1 vece decisamente lo avversiamo perché non dispone di una maggioranza e quindi i non disporrebbe di forza sufficiente». Date queste premesse ogni soluzione, se si eccettua il centrosinistra, è impossibile. La de ha rivotato Benaglia che ha ottenuto dieci consensi per due votazioni; alla terza sono confluiti sul candidato de anche U voto liberale di Giovanni Falcioni e del missino Antonino Masaracchio. I tre socialdemocratici si sono astenuti e anche Riccardo Gramegna, pri, ha deposto scheda bianca nell'urna. La crisi pare insanabile: a gruppi contrapposti, con de e pei schierate su posizioni frontali, è difficile trovare i numeri sufficienti per l'elezione di una giunta. Se la democrazia cristiana non accetta di convivere in una maggioranza ufficiale con il partito comunista e se, d'altra parte, il pei, alleato al psi, non riesce a ottenere una maggioranza, che cosa è ancora possibile tentare per evitare una'gestione commissariale? Giordano ha ipotizzato ancora la possibilità di uno schieramento che comprenda dc-psi-psdi e pri, un centrosinistra riveduto e corretto, con l'assenso degli altri partiti che hanno condiviso l'impostazione programmaticr^ I socialcomunisti invece ri¬ m« mangono legati alla giunta «aperta» alla collaborazione di forze esterne (che però, pare, non si aggreghino). n consiglio provinciale è convocato per lunedi: qualche giorno di tempo ancora per riflettere sulle possibilità di uno sbocco. C'è una alternativa di sinistra e una proposta de di ritornare alle origini con gli alleati dì un tempo che. soli, possono assicurare un'amministrazione alla Provincia. Sarà l'ultimo tentativo: poi se non verrà trovata una soluzione arriverà il commissario. Lorenzo Del Boca VERBANIA — Assemblea questa sera nella palestra delle elementari di Rer.co sul tema della scuola a tempo pieno. Genitori e consiglio di cìrcolo avevano optato per l'istituzione di lezioni scolastiche a tempo pieno (mattino e pomeriggio), il provveditorato non ha invece accolto la richiesta. II presidente dimissionario sen. Lucio Benaglia

Luoghi citati: Novara, Verbania