Cristina Mazzotti: oggi a confronto i tre personaggi chiave del sequestro

Cristina Mazzotti: oggi a confronto i tre personaggi chiave del sequestro L'istruttoria sta entrando nella fase definitiva Cristina Mazzotti: oggi a confronto i tre personaggi chiave del sequestro L'interrogatorio di Angelini, Gaetano e Menzaghi avverrà nelle carceri di Novara e i difensori non potranno assistervi - Non ci sarà neanche il patrono di parte civile avvocato Di Tieri (Dal nostro corrispondente) Novara, 9 ottobre. L'istruttoria sul caso Maz-. zotti entra domani nella fase decisiva: è in programma al carcere di Novara il confronto tra quelli che vengono definiti 1 personaggi chiave della vicenda: Giuliano Angelini, Achille Gaetano e Alberto Menzaghi. Ciascuno di loro, sul rapimento e la tragica fine di Cristina Mazzotti, ha fornito una sua versione. Il Gaetano e il Menzaghi in particolare si sono attribuiti ruoli di secondaria importanza. Secondo la confessione dell'Angelini, invece, sarebbero gli organizzatori del sequestro. Proprio in vista di questo confronto che si prevede drammatico, nei giorni scorsi Menzaghi e Angelini sono stati trasferiti a Novara da Alessandria; il Gaetano vi giungerà domattina. Per questo atto, c'è già alla vigilia polemica: i difensori, secondo una decisione del giudice istruttore Paolo Roggero e del p.m. Marcello Parola, non verranno ammessi ad assistere. La procedura non lo prevede espressamente, ma l'avvocato Antonio Longo, che patrocina il Gaetano, se n'è lamentato: «Confronto o no — ha detto — si tratta pur sempre di un interrogatorio nel corso del quale l'imputato è chiamato a rispondere e mi sembra giusto, proprio per questo, che sia assistito dal legale». Non sarà presente al confronto neppure il patrono di parte civile, avvocato Roberto Di Tieri, il quale non ha fatto drammi: «Peccato — ha commentato — ci tenevo molto ad assistere. Oggi il giudice Roggero e il p.m. Parola hanno nuovamente interrogato i fratelli Pasquale e Peppino Falvo, 34 e 31 anni, entrambi residènti a Gizzeria, e Giovanni Talarico, 35 anni, di Tamezia. La loro posizione è marginale anche per l'accusa, ma i difensori (gli avvocati- Longo, Zofrea, Cocco e Ruffier) vanno più in là: sostengono la totale estraneità ai fatti addebitati ai tre. I fratelli Falvo, secondo l'accusa, avrebbero dato assistenza per conto della «n'drangheta» all'Angelini, allorché il 5 agosto scese in Calabria per riscuotere la sua parte del riscatto. Il Talarico diede ospitalità all'Angelini, alla sua amante Loredana Petroncini e a Gianni Gerodi, cedendogli il suo alloggio al villaggio Kennedy, di Sanbiase. Inoltre avrebbe fornito al terzetto, arrivato con una Fiat 131 targata Torino, la sua 127 per dare meno nell'occhio. Con quest'ultima auto, l'Angelini fu condotto-all'uliveto dove subì il «processo» mafioso. Oggi, come già nei precedenti interrogatori, i tre indiziati si sono detti all'oscuro di tutto. Sono vittime di un equivoco?.L'Angelini nei. giorni scorsi," mésso a "confronto con i fratelli Falvo, non ha riconosciuto in loro gli «amici» di Gaetano che pranzarono con lui a Lamezia. Quanto a Giovanni Talarico, non sarebbe lui l'uomo della 127 ma un suo omonimo, Antonio Talarico. Quest'ultimo, un pastore, è stato arrestato il 1 settembre scorso a Gizzeria e interrogato laggiù (dov'è ancora detenuto in attesa di essere trasferito» ha confessato di avere effettivamente prestato la sua auto, per incarico del Gaetana, all'Angelini. Piero Barbe

Luoghi citati: Alessandria, Calabria, Gizzeria, Novara, Torino