Con un biscotto Parona ha risolto molti problemi di Gianfranco Quaglia

Con un biscotto Parona ha risolto molti problemi Sagra delPoffella, un richiamo turistico Con un biscotto Parona ha risolto molti problemi Il tipico dolce nato nei secolo scorso si aiììaiìca al salame d'oca di Mortara e all'asparago di Cilavegna in un trittico gastronomico che caratterizza la Lomellina (Dal nostro inviato speciale) Parona Lomellina. 7 ottobre. Parona, 1300 abitanti, venticinque industrie e un biscottò. E' il biglietto da visita di un piccolo centro della Lomellina, nascosto fra le risàie, a una decina di chilometri da Mortara. Gli. abitanti stanno trasformando il paese; le fabbriche (22 sono già in funzione) danno lavoro a 600 dipendenti; il biscotto si chiama «offella». C'erano migliaia di persone, domenica, alla sagra celebrata in onore del tipico dolce casalingo. L'offella, un impasto di farina di frumento, uova, burro, zucchero, olio d'oliva, è di forma ovale. Ne sono state vendute 45 quintali ma durante l'anno la produzione raggiunge i 200. A 3000 lire il chilogrammo. l'originale biscotto costituisce un affare. Al di là dell'interesse economico, l'offella offre l'occasione per far conoscere Parona. «Non è un caso — dice il presidente della Pro Loco, Natale Negri — se da quando abbiamo rilanciato il prodotto il paese ha cominciato a trasformarsi». TI dolce trova origine alla fine dello scorso secolo; le massaie lo confezionavano nell'imminenza della prima domenica d'ottobre, festa della Madonna del Rosàrio. Furono due sorelle, Pasqualina e Ninin, a dare all'offella un primo carattere artigianale. L'iniziativa tramontò con la morte delle sorelle pasticciere ma fu ripresa sette anni fa dalla Pro Loco. Adesso il piccolo dolce è venduto a Vigevano, Mortara, Milano, Pavia, viene servito in alcuni alberghi di Roma. «Il segreto di tanto successo — dice Negri — consiste nella ricetta. E' per questo che l'abbiamo brevettata, contrassegnando il prodotto con un marchio d'origine». Sui muri del paese sono apparsi manifesti con i quali si diffida qualsiasi imitazione. A Parona i depositari del segreto dell'offella sono rimasti in quattro: i fratelli Collivasone. Franco Collivignarelli, Giuseppe Oldani e Giovanni Suino. Il ricordo di una delle due sorelle, Pasqualina, a cui si deve in particolare la notorietà dell'offella, è rimasto soltanto nell'allegoria della sagra. Pasqualina viene interpretata da una ragazza del paese. Quest'anno è toccato a Nadùi Pacenti, in abiti da reginetta, salutare la folla dalla carrozza, accanto al suo partner. Giovanni Bellomo, nelle vesti di «Pinotu». Pasqualina e Pinotu» hanno aperto la festa lanciando offelle sulla folla: a corteo, composto dal gruppo folcloristico «le gitane» di Vigevano, dai «bei» di Erba e dalle «maforettes» di Robbio, ha preceduto la sfilata dei carri. La Pro Loco ha voluto dedicare la sagra ai bambini. Con una formula originale i costruttori locali hanno inse- l'nfjpfln rje]f" finht>- Pj- nocchio vende l'abbecedario per assaggiare i saporiti biscotti; le offelle escono dal flauto magico e il lupo e l'agnello di Fedro fanno pace in onore di Parano. C'è anche Topo Gigio con un'enorme offella tra i dentini aguzzi. La festa era cominciata con un'esibizione dei cantastorie vincitori del festival nazionale, i coniugi Vincenzìna e Angelo Cavallini di Tromello. E' proseguita lunedì con uno spettacolo pirotecnico e si è conclusa ieri sera con una marcia podistica notturna. Per richiamare turisti e buongustai sonò state organizzate altre manifestazioni: una mostra di pittura, la vendita di oggetti dell'artigianato afro-asiatico, una serata danzante per l'elezione di «miss Offella» e ballo liscio. Parona è riuscito ad inserirsi nel trittico gastronomico che caratterizza la Lomellina. il salame d'oca di Mortara, l'asparago dì Cilavegna e l'offella. Dal balcone del municipio sulla piazza e le vie adiacenti gremite di gente, il sindaco, maestro Silvano Colli, s'affaccia visibilmente soddisfatto: «Posso dire con un certo orgoglio — afferma — che questo è un paese con quasi tutto. Siamo riusciti a realizzare le opere più importanti, presto costruiremo una circonvallazione di 100 milioni per evitare il traffico nel centro. Il mercato dell'offella "tira", l'agricoltura va bene, sino a qualche anno fa temevamo lo spopolamento ma ora abbiamo risolto il problema con l'Insediamento industriale». C'è di più: le 25 industrie (meccaniche, calzaturiere, fonderie d'allumìnio, depositidi ferro) impiegano centinaia di pendolari di Mortara e Vigevano. Dice l'assessore Francesco Rossi. «Con un'operazione finanziaria appoggiata dal Comune, i contadini hanno venduto ìioró terreni mettendoli a disposizione degli industriali. In questo modo siamo riusciti a garantire l'occupazione per i prossimi anni». L'unico problema è quello edilizio: mancano case per i lavoratori che vorrebbero stabilirsi in paese. L'amministrazione comunale,'tuttavia, ha già avviato trattative con imprese costruttrici per la realizzazione di complessi residenziali. «Tutto questo — dicono ili abitanti — grazie all'offtUa che spinge la gente a conoscere il paese». Gianfranco Quaglia Parona. «Pasqualina» (Nadia Pacenti) e « Pinot u» (Giovanni Bellomo) sfilano salutando (Foto Giovetti)