I cacciatori di stelle di Lorenzo Del Boca

I cacciatori di stelle Di scena a Cameri aeroplani supersonici I cacciatori di stelle Da qualche tempo la base si apre ai visitatori - Per la Famiglia nuaresa è stato presentato un atterraggio notturno e lo spegnimento del rogo di un apparecchio (Nostro servizio particolare) Cameri, 4 ottobre. Quando parai di piloti di aeroplani supersonici la gente dice che sono «uomini eccezionali», tradendo, anche nel tono della voce, viva ammira- rione per chi arriva quotidia numente «a un tiro dischiop vo dalle stelle». Grandi e piccoli ne nonno "rllfS' 'fSà ÌUJ^^'J^L^°^ Cr% non possono concedersi il lus so di una emozione né di un pur breve tentennamento ainvece — dice il colonnello Cutry, comandante della base aerea di Cameri — siamo degli uomini come tutti gli altri: con moglie e figli, paure e nostalgia. Solo che cerchiamo di nasconderle per. che lassù a dodicimila metri non si può sbagliare». Sono i domatori del «mo?\ stro di acciaio», tigli dell'era tecnologica e spaziale che li costringe a parlare per sigle e per numeri, ma sono anche incorreggibili romantici, qua- si fossero preoccupati che il j cielo, affollato come è da datettiti, razzi e Sputnik, finisca per perdere il suo fascino. Gente con la gente, piloti con i novaresi: l'aeroporto di Cameri ha cessato di essere «top secret», una zona militare inaccessibile ma ha aperto di buon grado le porte ai visitatori. Sono passati i gruppi del Rotary e del Lyons; le Soroptimist hanno voluto vedere da vicino i bolidi volanti; ieri è toccato alla Famiglia Nuaresa» di Giulio Genocchio, avvocato, poeta,'innamorato delle risaie e della cupola di San Gaudenzio. Ai novaresi purosangue l'aeroporto di Cameri ha pre¬ sentalo a scopo dimostrativo una operazione di difesa notturna. Un apparecchio F 104, guidato dal tenente Giovanni Ghislandi, è partito, poi ha tolto i contatti radio ed è diventato un «aereo - nemico» (target in greco) da intercettare e da costringere all'atterraggio. In pochi minuti è suonato l'allarme e quattro caccia, pilotati dal tenente colonnello Emanuele Divicaro, dal colonnello Giovanni Erba, dal capitano. Aldo Boano e dal capitano Graziano Berrà, sono partiti all'inseguimento. Chi ha assistito alla parten¬ za ha visto quattro palle di fuoco saettare sulla pista di rullaggio, alzarsi da terra e-poi impennarsi come se star- rampiccarssero nell'aria, Spettatori incantati, con le mani agli orecchi per proteggersi dal rumore assordante e poi con il naso all'insù a vedere quel puntino luminoso, sempre più. piccolo, che finiva per confondersi con una stella. Secondo Gallarate, proprietario del «CagUeri» e Renato Rizzoli del «Latin Pub» hanno dimenticato per un attimo i manicaretti dei loro cuochi; Giuseppe Tencaioli, direttore della San Paolo, ha scordato i problemi che gli crea la dimi nazione del tasso di interesse banbancario;- Lanfranco Tutti. fratello di Carlo, autore deila grammatica nuarese. non ha più avuto il tempo di pensare al marchio «doc» per il gorgonzola. I bambini, ditino puntato nel buio scintillante del cielo, gli occhi fissi, carichi di una improvvisa eccitazione, non hanno più fiatato. «A conti fatti — dicevano i genitori al rientro — i ragazzi hanno preferito vedere volare gli aeroplani che non il circo o i cartoni animati della televisione». Forse ora accanto a Zorro e Robin Hood e i loro eroi preferiti, per i piccoli visitatori di Cameri d'ora in poi et sarà anche un pilota I di caccia. La dimostrazione è finita< impiegando un gruppo di{ avieri con la tuta di amianto a spegnere un enorme rogo , creato da- un apparecchio in fiamme. C'è chi, come il generale a riposo Silvio Barozzi, ha assistilo alla esibizione con oc-' chio tecnico e con un po' di nostalgia dei voli; altri, come i poeti dialettali Ottavio Ferrasse., commercialista e ottima forchetta, «Giorgin» Balossini, Fernanda Moro e Dante Ticozzi, hanno colto invece l'aspetto più umano e poetico della manifestazione. dicono chè-è lai, stessa cosa perché gli strumenti che hanno sparpagliati davanti ai loro occhi e che devono controllare e ricontrollare con pedante precisióne, fanno parte del loro cuore. Ed assicurano che è impaga- ' bile la sensazione di pace e di tranquillità che si prova volando a dodici mila metri, alla velovità doppia del suono, quando l'orizzonte si tinge di grigio, intorno è tutto silenzio e in cielo ci sono soltanto i «cacciatori di stelle*. Lorenzo Del Boca Cameri. Al rumore assordante degli aerei che decollano, gli spettatori portano istintivamente le mani agli orecchi. Presto non si vedranno che puntini luminosi

Luoghi citati: Cameri, San Paolo