II Vergante, terra di funghi

II Vergante, terra di funghi Una mostra nell'antico castello di Massino Visconti II Vergante, terra di funghi (Nostro servizio particolare) Massino Visconti, 25 sett. Tempo di vendemmia, tempo di funghi. Purtroppo la cronaca troppo spesso deve occuparsene per casi di avvelenamento. Ma i funghi rappresentano anche un capitolo importante dell'economia delle zone dove crescono e ne arricchiscono la gastronomia. Si mangiano infatti in insalata, con i tartufi e il parmigiano; trifolati, fritti nell'olio ò impanati. Si possono méttere a cuocere in un «fagottino» di pasta, in un pomodoro o in una sfoglia di pane e soltanto Mario Giudici del ristorante Apollo di Pisano sa in 'quanti altri modi è possibile-presentare in tavola un appetitoso piatto di funghi. , La gente del Vergante assicura comunque che i porcini che si raccolgono nei boschi della collina sono ottimi anche se gustati nel risotto e con la polenta. «Non si sono mai visti tanti, porcini come quest'anno — dice Tino Manni, promoter di una serie di azzeccate iniziative dedicate a questo "patrimonio" -della terra novarese — Questo clima umido, con piogge frequenti, se danneggia i grappoli di uva e li fa marcire, è favorevole alla crescita di funghi che si moltiplicano nel vero senso della parola. Chi se ne intende assicura che soltanto nel 1948 c'è stata-una abbondanza del genere nei boschi». Domenica, nel castello visconteo di Massino Visconti il gruppo micologico di Stresa presieduto da Mario Donghi ha organizzato una' mostra con duecento e più esemplari di funghi mangerecci e velenosi, di tutti i colori e dalle forme più strane. Sono arrivati i «Fungiat», i ricercatori, che amano definirsi ' «quasi professionisti» perché in questo periodo lasciano la loro attività, chiedono le ferie in fabbrica per avere il tempo di andarsene in giro per i boschi. Tra gli altri da Arona è giunto Nando Bertolotti, da Belgirate Vittorio Susanna e Sonia Bonamoni: «Tono» Motti ha rappresentato il Mottarone e il giovanissimo Ermanno Bolla, 8 anni, è arrivato da Stresa con il papà, provetto cercatore di funghi. Molti erano i rhassinesi: Anna tabini, Aldo Coppa, '. Fausto Guenzi, Alberto Mirant e Attilio Amia. Giuseppe Vecchi ha portato da Carpugnino U porcino più. grosso, Pier Gio- vanni.tàSSAT/e^rììm^ ra cori il fungo più raro, il «Boletus cromesinus» che la j giuria presieduta dal micolo[ ha voluto premiare. Un riconoscimento è anda¬ to anche al panettiere Fermo Boi i oiu aie na messo tn ma» stra, anch'egli, dei funghi, ma fatti di pane. | I « funghi non velenosi » preparati con ia pasta del pane dal fornaio Fermo Borioni Massino Visconti. Due visitatrici alla mostra micologica che era stata allestita nelle sale dell'antico Castellò visconteo,'presentano piatti e cestelli di funghi porcini (foto Negri)

Luoghi citati: Arona, Belgirate, Massino Visconti, Pisano, Stresa