Ha rapinato l'incasso della banca saltando il "muro di protezione,,

Ha rapinato l'incasso della banca saltando il "muro di protezione,, Banditi acrobati alla Cassa di risparmio di Cerano Ha rapinato l'incasso della banca saltando il "muro di protezione,, Erano in due, mascherati, con pistola e fucile a canne mozze - Uno ha tenuto a bada gli impiegati, l'altro ha raccolto il bottino, 9 milioni - Una cliente ha perso i sensi per il terrore (Nostro servizio particolare) Cerano, 16 settembre. (I. I.) Rapinatori acrobati hanno assaltato oggi, poco prima delle tredici, l'agenzia di Cerano della Cassa di Risparmio delle province lombarde che si affaccia sulla stretta via Alfredo Di Dio, nel centro del paese confinante con la provincia di Pavia. «Erano le 12,51 precise- — racconta il direttore dell'agenzia, Giacomo Marcolli, 47 anni, Cerano — quando ho visto entrare i due giovani rapinatori. Erano vestiti abbastanza bene ed avevano il viso celato sino al naso da fazzoletti scuri. Impugnavano una pistola ed un fucile a canne mozze subito hanno gridato è una rapina, fuori tutti i soldi». Il rapinatore che impugna¬ va a fucile si è fermato nella parte riservata al pubblico, dove si trovava l'unica cliente, le vicedirettrice del locale ufficio postale, Marnicela Jamoni 37 anni, e l'ha costretta a stendersi per terra. Per il terrore la dònna è svenuta, l'altro con un balzo da vero acrobata ha superato il «muro di divistone» che era' stato costruito seguendo precise istruzioni antirapina, alto circa tre metri. «Ci ha fatto aprire tutti i cassetti — aggiunge il vicedirettore-cassiere, Giovanni Ronzini, 45 anni, a Novara — e con calma ha prelevato quanto c'era, circa 9 milioni di lire. Poi ha insistito per averne ancora ma nessuno ha risposto ai suoi inviti». Nel salone c'erano anche quattro impiegati: Carlo Scherone di Cassolnuovo, Rosario Tornato re di Novara, Franco C&rabelli di Trecate e Giulio Màzzone di Cerano, tutti erano tenuti sotto il tiro del fucile che l'altro rapinatore aveva appoggiato sul balcone, attraverso la piccola feritoia che serve ai clienti. «Sono rimasti all'interno poco più di cinque minuti — aggiunge il cassiere — ed alla fine con-un altro balzo prodigioso quello che era venuto in mezzo a noi ha raggiunto il complice ed insieme . sano usciti in strada dece si trovava una "131 scura in attesa. Abbiamo subito dato l'allarme e-qualcuno è riuscito a prendere il. numero di targa: Varese 450427». Carabinieri e polizia sono giunti sul posto e la zona è stata pattugliata, ma senza esito. Dalle prime indagini è stato accertato che l'auto usata era stata rubata nel pomeriggio del giorno prima a Lonate Pozzolo e durante la notte portata a Cerano. Qualcuno l'ha vista parcheggiata in un angolo del vasto piazzale sino a poco prima di mezzogiorno. E' stato poi accertato che i rapinatori erano giunti a Cerano su una «Giulia» chiara, anch'essa targata Varese, che poi si sarebbe allontanata con un quarto complice alla guida, lasciando agli altri tre l'effettuazione del «colpo». Quando i rapinatori hanno abbandonato la banca, i sei uomini si sono dati da fare per avvisare carabinieri e polizia e nessuno si è occupato della Jamoni, che era rimasta come paralizzata a terra. E' stata poi soccorsa e portata da un medico che le ha prestato le cure del caso. Si era recata in banca per depositare parte dell'incasso dell'ufficio postale, una misura di sicurezza che compie tutti i giorni per evitare che possano far da esca ai rapinatori. Improvvisamente, invece, se li è trovati di fronte e l'emozione' è stata troppo forte. Sino a tarda sera l'auto ..,-„»„ i_ runinn nnn «> eia- Usata per la rapina non e Siata ritrovata. Gli inquirenti pensano che possa essere stata nascosta nella brughiera del Ticino durante la fuga. L'auto si è infatti allontanata verso Milano, prendendo poi la deviazione di Boffalora. Le indagini sono svolte principalmente in questa direzione anche perché, poco prima del «colpo» dì Cerano un'altra banda era stata sgo minata a Canegrate, nei pres- si di Legnano, e due rapinato- ri arrestati. Erano anch'essi armati di un fucile a canne mozze, un'arma insolita per gli assalti alle banche. Pare che il terao complice fuggito sia statò identificato: si tratterebbe di un giovane abitante a Trecate, un certo Valerio, già noto alla polizia. In serata i carabinieri avrebbero operato a Castano Primo alcuni fermi. Giovanni Sonzini, il cassiere della banca rapinata a Cerano e Maria Jamoni, la vicedirettrice dell'ufficio postale

Persone citate: Carlo Scherone, Cerano, Franco C&rabelli, Giacomo Marcolli, Giovanni Ronzini, Giovanni Sonzini, Giulio Màzzone, Maria Jamoni, Rosario Tornato