Palio degli asini: due fantini asseriscono d'essere vincitori

Palio degli asini: due fantini asseriscono d'essere vincitori Alla Sagra di Borgomanero scoppiano le polemiche Palio degli asini: due fantini asseriscono d'essere vincitori Il borgo San Leonardo ha percorso i tre giri previsti senza accorgersi che il traguardo era un poco più in là - Il San Gottardo invece lo ha varcato - Sotto il diluvio pittoresca parata - Tredici "orchi" del tapulon (Nostro servizio particolare) Borgomanero, 15 settembre. (v.s.) Hanno fatto la corsa degli asini, adesso litigano: è avvenimento abbastanza consueto a Borgomanero. Le polemiche sono cominciate con la pioggia a catinelle che ieri ha scombussolato i piani degli organizzatori della Sagra dell'uva capeggiati da Codogno e Zanetta. Quest'anno avevano deciso di arricchire la serie delle ma- ! nifestaztoni con una novità, il i palio dei somari. Vn palio al- ! l'altezza di Borgomanero, da i far impallidire la fama dì j quelli di Alba. Moncalvo e ì Quarto d'Asti, con corridori j asinini scritturati negli valle- ! vomenti » di Marano Ticino. \ Oleggio e Gozzano. Il diluvio ha posto il dilemma: farli correre e soprattutI to rischiare che si rovinasse1 ro i costumi sontuosi del cor¬ teo o rinviare, come già si era fatto per la camminata? Il palio era stato infatti un pretesto per risuscitare in chiave allegra e con una scenografia suggestiva, spiriti colori e rivalità delle antiche confraternite cittadine e tutto il paese aveva lavorato con entusiasmo per il successo della nuova «trovata» che metteva l'un contro l'altro i quartieri. Alla fine gli organizzatori ! sono stati convinti dalla folla J ! di spettatori che, incuranti i della pioggia, si erano am! mossati lungo il percorso e i attorno ai bordi del mercato coperto. Al seguito della Sdora Togna. simbolo della cittadina, sono sfilati la comitiva in co- i stami villerecci del San Leonardo; il gruppo in camionetta del quartiere Volerà di cui è stato regista il garagista Dante Bigi; il drappello, in suntuosi costumi quattrocenteschi del San Gottardo con dame, cavalli, cavalieri in celata, di cui era patron Dante Bergamonti e che aveva avuto in Francesco Fornara (pali elettrici! il più acceso propagandista: e infine la «sorpresa» annunciata da vistosi telegrammi murali: i tredici orchi che si dice abbiano fondato Borgomanero e, mangiando l'asino, inventato il Tapulon. Li ha portati in scena, per la regia del vicesindaco poeta Giuseppe Preti, Luigi Giromini, l'impresario cosi scrupoloso che, si dice, «i suoi clienti non protestano mai» (ha infatti l'appetto della edilizia cimiteriale). Come spesso accade a Borgomanero però, anche un avvenimento folcloristico come questa corsa ha dato l'avvio ad aspre polemiche. Questo palio chi l'ha vinto? Tirati, lusingati, pungolati dai fantini (sia pure con parsimonia di botte perché la «Protezione» di Novara si era già fatta viva con il veterinario Giampiero Masini) gli snin (asinelli) hanno galoppato, si sono impennati, hanno fatto marcia indietro, hanno disarcionato i cavalieri costringendoli a rinunciare fino a che uno, percorsi i tre giri regolamentari e tornato al punto di partenza, si è fermato di colpo. Era Ribot, l'asinelio «lavoratore» di Cavallino del rione San Leonardo cavalcato dal giovane macellaio Renato Gattoni. L'asino fuma. Renato ansima, i ragazzi del borgo tripudiano: hanno vinto, esautorando i campionissimi. Ma poco dopo il dramma: il traguardo è poco più in là. L'Ita varcato Farnesina, il somaro che corre con i colorì guitto rossi del San Gottardo. Ora la giuria che dovrà emettere il verdetto non avrà compito facile. Andrà a finire che si ripeterà il palio soprattutto, se si tiene conto che. anche sotto il diluvio, lo spettàcolo ha attirato spettatori a centinaia. Borgomanero. Il pittoresco gruppo del quartiere San Gottardo nel maneggio di Francesco Fornara prima della sfilata Borgomanero. Nella piazza del mercato, incitati da un pubblico foltissimo che si assiepava sotto l'ombrello ai bordi della pista, i somari corrono e fanno le bizze- nel pantano (Foto " La Stampa " - Operatore Cesare Bosio)