Oleggio in pellegrinaggio a Mauthausen
Oleggio in pellegrinaggio a Mauthausen Domenica parte un pullman per ricordare i concittadini deportati Oleggio in pellegrinaggio a Mauthausen (Dal nostro corrispondente) Oleggio, 11 settembre. (u. g.) Cinquanta oleggesi, accompagnati dal portalettere Antonio Brusotti, partiranno domenica 14 settembre per l'Austria. Brusotti, che in questi anni ha fatto da guida ai propri concittadini in contrade lontane quali la California (ove da anni vivono oleggesi che si sono fatti una buona posizione oltre oceano), l'Inghilterra e l'Egitto, intende in questa circostanza far conoscere l'aristocratica Vienna, il Wienerwals e il maestoso Danubio e fare sostare i propri concittadini in raccoglimento a Mauthausen, o\"j riposano tra le spoglie dei 154 mila morti (in questo famigerato lager nuzista ne furono internati complessivamente 179 mila) quelle di due fratelli oleggesi, Giovanni e Antonio Cantoni, originaridella frazione Santa Trinitàdi Oleggio, arrestati dalla po-lizia fascista nel marzo 1944 aMilano, ove Giovanni aveva di un'azienda a Bresso, vicino a Milano. «Mio padre e mio zio vennero presto separati: il primo a Mauthausen e l'altro a Gusen — ricorda Carlo Can- un negozio di ferramenta e Antonio ' un laboratorio per cromatura. I due martiri oleggesi vennero arrestati per la soffiata fatta ai fascisti da un vicino, accortosi che i Cantoni ascoltavano «Radio Londra» e dopo aver notato uno strano andirivieni nel retro del negozio di via Volturno a Milano. Le squadracce fasciste trovarono in casa dei Cantoni copie del quotidiano allora clandestino « Avanti! » e alcuni manifesti di propaganda antifascista. L'itinerario che portò alla morte i due Cantoni fu «San Vittore», sosta al campo di Fossoli e poi il lager di Mauthausen. La notizia sulla permanenza dei Cantoni al lager nazista è stata ricostruita dal racconto fatto da Carlo Cantoni, figlio di Giovanni, che è ora titolare toni —. A Natale del 1944, mio padre venne colpito da una grave infezione. Volle essere ricoverato all'ospedale benché sconsigliato dai compagni di prigionia, e in particolare dall'onorevole Ezio Vigorelli, che sapevano in che cosa s'incorreva nei nosocomi nazisti». Giovanni Cantoni mori pochi giorni dopò per un'iniezione di benzina, metodo sbrigativo adottato dai nazisti per sbarazzarsi dei prigionieri ormai giudicati inservibili al lavoro. L'altro internato, il fratello Antonio, mori un paio di mesi dopo di sfinimento r'ppo aver lavorato in una cava, ov'era addetto al trasporto di grossi macigni. I carcerieri, mentre gl'internati spingevano pesanti carrelli, scagliavano loro addosso dall'alto dei sassi. Un raccapricciante calvario ' quello dei fratelli Cantoni, ai! quali Oleggio — ed è con ; amarezza che lo si rileva — j non ha neppure dedicato una i strada cittadina. |
Persone citate: Antonio Brusotti, Antonio Cantoni, Brusotti, Cantoni, Carlo Can, Carlo Cantoni, Ezio Vigorelli, Giovanni Cantoni
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