Divampa la polemica ecologica di Gianfranco Quaglia

Divampa la polemica ecologica Il presidente del Cai Varallo contro il 'Tondo mondiale natura.. Divampa la polemica ecologica "Noi valsesiani distruggere la nostra valle? E' un'assurdità" - Questa è la risposta delt'ing. Pastore agli attacchi al piano pluriennale di sviluppo - Il progetto sarà presentato alla Regione - I sindaci concordi: "Bisogna ricuperare il tempo perduto" 'Dal nostro inviato speciale) Varallo, 10 settembre. «Noi, speculatori? E' un'as^ surdità. Sono ii presidente I della sezione del club alpino j italiano di Varallo Sesia, amo ! queste montagne forse più di: me stesso. Ma le pare che voglia distruggerle?». Chi parla è l'ingegner Gian- \ ni Pastore, un industriale eli Valduggia, presidente della comunità montana della Valsesia. Con lui sono stati mes s' so«° accusa, dal Fondo schierano contro la nostra iniziativa — aggiunge Pasto- re — ma sarei ben lieto mondiale per la difesa della natura, tutti gli altri amministratori della valle che hanno approvato un piano poliennale di sviluppo della zona. « Non conosco personalmente questi signori che si di incontrarmi con loro. Sono pronto ad accettare tutti i suggerimenti, purché si chia "sca che io, con tutti gli aitn valsesiani, non intendo aiìa dare il colpo di grazia terra in cui viviamo ». . Come abbiamo già pubblicato, con un documento inviato al ministero dei Beni culturali e ad altri enti, il Fondo mondiale per la natii J? aveva chiesto, qualche sel¬ **™ 1% ^''b[°S^Z *f£2£* f°f-!!?2SL!JSS! l'iniziativa i f^i?.^??,.'^™^ alla difesa del patrimonio ». « Questa richiesta — ribatte Pastore — per noi è assolutamente sorprendente e . ci preoccupa anche un pochino. Pensiamo di aver fatte le co- turita dalla volontà della popolazione, mediante un sondaggio accurato, una vera e propria inchiesta che abbiamo condotto in tutta la valle ». Il piano poliennale di scì luppo che sta per esere vara to in Valsesia, una zona che — a delta degli amministra tori — è rimasta indietro di vent'anni rispetto alle altre \ vaiate alpine, è il primo del Piemonte e forse l'Italia,, Per questo è al centro dell'attenzione. Da una parte gli amministratori delle altre comu¬ nità montane l'attendono come « cavia », dall'altra i difensori della natura temono che possa alterare l'equilibrio paesaggistico. L'importante documento della Valsesia, redatto nei suoi piani particolaregigati, è stato pubblicato agli albi pretori dei comuni per 30 giorni. « Adeso stanno giungendo alcune controdeduzioni — afferma Pastore — che esamineremo in sede di consiglio della comunità. Dopodiché il piano (non prima del gennaio 76) sarà presentato alla Regione. Nel frattempo ci siamo già mossi per non perdere tempo: proprio in questi giorni abbiamo presentato alla Regione una richiesta di finanziamento per approntare un piano urbanistico, senza il quale veramente la Valse- sia potrebbe essere soggetta a brutture e speculazione edilizie ». Il piano di sviluppo della Valsesia, su base economicosociale, sarà pertanto corredato da quello urbanistico. Si parla di decine di miliardi che nei prossimi anni dovrebbero finanziare interventi tali da trasformare la zona. A loro volta — e gli amministratori ne sono convinti — questi interventi porteranno be nefici turistici capaci di equiparare le condizioni economiche della Valsesia a quelle delle delle più note località alpine d'Europa. «Forse — continua Pastore — i difensori della natura sono rimasti abbagliati dalle nostre ambizioni che appaiono colossali. In realtà è un piano che rientra nella logica delle cose. Faremo strade, realizzeremo pascoli, daremo la possibilità di vivere ». Il piano è poliennale proprio perché proiettato nel futuro. Alla Regione la comunità montana chiederà innanzitutto un finanziamento di cinque miliardi diluito in cinque anni. Un miliardo, o forse più, tervirà péri costruire la circonsv'dgzkmediQuarona e Borgosesia; uh miliardo e vizzo per realizzare il paravalahghe nel tratto fra Riva Valdobbùi e Alagna; tre miliardi per costruire un traforo che colleghi Fobello con Rimetta, un comune quest'ultimo che rimane isolato tre-quattro mesi all'anno. «Questi — dice il presidente — sono gli interventi più appariscenti. Altri sono in programma». Spiega Luigi Ferraris, sindaco di Piode: «Daremo impulso alla zootecnia, valorizzando pascoli ormai abbandonati. Da Alagna partirà una pista gippabile che salirà ver¬ so gli ultimi alpeggi del Rosa; è l'unico modo per recuperare i pascoli della Testa Nera, • Foller e Vigne». Gian Carlo ■ Milone, vicesindaco di Scopello: «Questi pascoli li abbiamo visti morire, poi abbiamo vi-1 sto il suolo deteriorarsi. Eb- ! bene vedremo ricostruito il ! patrimonio e solo così sarà ! salvato l'ambiente». C'è una volontà di reagire, in valsesia, che supera l'immaginazione. E' indubbio che gli abitanti soffrano di un complesso d'inferiorità nei confronti della gente delle più note conche alpine, dove il turismo è al vertice delle attività produttive. Si vuole recuperare il tempo perduto. Piode, piccolo centro di tre] cento abitanti, è riuscito addi- ! rittura a ottenere il finanzia- \ mento del Feoga per il recu- ! pero di pascoli, costruire strade e l'acquedotto. Altri comuni, in attesa che il piano di sviluppo vada in porto, si stanno muovendo. Il sindaco di Alagna, Giovanni Chiara, si è messo in testa di realizzare un parco faunistico del Mon- te Rosa. A quota 2000 ha por- tato quattordici stambecchi che fanno parte del parco del Gran Paradiso. creando un'oasi protetta. R' il primo passo verso un'oasi totale della zona. Dice Pastore: «Le nostre montagne le salveremo, stiano tranquilli quelli che temono di vedere condomini ai piedi dei ghiacciai. Ma dobbiamo salvare anche la gente, E' nostro dovere portare strade e comodità in tutti i villaggi, anche là dov'è rimasta una sola persona. I turisti, forse, s'accontentano delle montagne, dell'aria fine e degli orizzonti. La gente di qui è stanca di ammirare. Vuole vivere. Ma lo sa che in alta valle c'è un medico solo per 19, dico diciannove comuni? E che in inverno deve scavarsi tunnel nella neve per camminare da un paese all'altro? E che a volte non si fa in tempo a chiamare il medico? E la gente muore, muore di paura». Gianfranco Quaglia Varallo. Il presidente del Cai e della Comunità montana della Valsesia ingegner Pastore, la sinistra) con Moscatelli. Pastore difende strenuamente il piano di sviluppo della Valle