Beve topicida, va a messa e crolla in mezzo alla chiesa: "Perdono"

Beve topicida, va a messa e crolla in mezzo alla chiesa: "Perdono" Pombia: drammatico suicidio di un giovane impiegato di banca Beve topicida, va a messa e crolla in mezzo alla chiesa: "Perdono" E' morto all'ospedale fra lancinanti dolori - Da tempo soffriva di una grave malattia ed era molto abbattuto - Un altro episodio: una pensionata di Invorio Superiore si uccide per paura di andare in ospedale (Dal nostro corrispondente) Arona, 9 settembre. (g. r.f- Un giovane impiegato di Pombia, laureato in economia e commercio, si è tolta la vita ingerendo un potente topicida. Si chiamava Paolino Favini, 33 anni, celibe, residente col genitori a Pombia in via Garibaldi 3, impiegato a Novara presso la filiate, della Banca Nazionale del Lavoro di corso Mazzini' 4-6. Il dottor Favini da tre anni era affetto da una forma di «sclerosi acuta» che gli arrecava gravi disturbi e menomazioni anche nello svolgimento del suo lavoro di alta responsabilità. Negli ultimi mesi la sua vita era diventata' un calvario, tra degenze nei vari ospedali specializzati dell'Alta Italia, fra analisi, esami clinici e cure continue e costose. Era stato dimesso da poco tempo da una clinica milanese. Domenica mattina, dopo una notte insonne, il dottor Favini ha deciso di togliersi la vita. Da un armadio ha preso una boccetta contenente topicida bevendone il contenuto. Il veleno non ha agito immediatamente. Con i genitori si è recato a messa nella chiesa parrocchiale del paese ma durante il rito il giovane è stato colto da lancinanti dolori. E' crollato sul pavimento, in mezzo ai fedeli. Soccorso prontamente dalla madre, è riuscito a mormo- rare poche parole: «Perdona- j mì, mamma, ma ho deciso di farla finita una volta per sempre. Non sopporto più di soffrire jper tutta la vita ». Portato d'urgenza all'ospedale di Novara, nonostante le pronte cure dei sanitari è morto questa notte. Invorio, 9 settembre. (g. r.) Per paura di dover subire un difficile intervento ; chirurgico un an¬ ziana donna di Invorio Supe- ! 1 riore si è tolta la vite. Si chiamava Seraf ina Vedani, 86 anni, abitava in via Vergante 22. Da tempo soffriva di cataratta. Ha scritto una lunga lettera ai fratelli chiedendo scusa: «Sono certa che diventerò cieca, quindi oltre alla mia sofferenza non voglio proprio esse¬ re ancora di peso a tutti voi». in calce, come postilla, ha vo¬ uni irmcno uiaciruo luto aggiungere: «Caro don Enrico (il parroco della borgata), mi voglia perdonare e celebri un bel funerale». Poi, con tutta calma, ha appeso alla ringhiera del balcone, a tre metri da terra, una corda dinylon, se l'è legata al collo in piedi su una sedia e j quindi s'è lasciata cadere penzoloni. E' stata trovata morta 1j :

Persone citate: Favini, Paolino Favini, Vedani

Luoghi citati: Arona, Invorio, Italia, Novara, Pombia