Le carceriere senza saperlo amiche dello stesso uomo
Le carceriere senza saperlo amiche dello stesso uomo Le carceriere senza saperlo amiche dello stesso uomo Quando ha saputo che il « geometra » con cui conviveva se la intendeva con Rosa Cristiano, Loredana Petroncini ha indicato ai carabinieri la casa a Galliate dove l'altra abitava insieme con lo Gnemmi (Dal nostro corrispondente) Novara, 8 settembre. (p. b.) Se la mafia e il contrabbando fanno da sfondo alla tragica vicenda di Cristina Mazzotti, le indagini harno rivelato un altro elemento che è servito agli inquirenti a giungere all'arresto di tutti i responsabili «locali». E* un retroscena di gelosie che ha favorito le ricerche nel Novarese: è stata infatti la gelosia, più che il rimorso, a scucire la bocca di Loredana Petroncini, la «donna» di Giuliano Angelini, che — allo stato attuale delle indagini — appare l'organizzatore del sequestro di Cristina Mazzotti. Gli inquirenti avrebbero fatto leva su questo sentimento rivelandole che l'uomo con il quale conviveva da cinque o sei anni se la intendeva con Rosa Cristiano. E Loredana ha parlato. ■ Rosa Cristiano, l'ultima carceriera di Cristina e il suo amante, il barista Luigi Gnemmi, erano convinti di non essere tirati in ballo: otto giorni dopo l'arresto di Angelini e della Petroncini se ne stavano tranquilli nella loro casa di via Ticino a Galliate Come mai da Castelletto Ticino la ragazza era finita nella discarica a una quarantina di chilometri di distanza? La cosa non stupiva del tutto dal momento che l'Angelini aveva abitato sino al novembre scorso nel piccolo padiglione di caccia nella vallata del Ticino, distante poche centinaia di metri dal maleodorante deposito di rifiuti. Ma — si domandarono g.i inquirenti — se i carcerieri volevano sbarazzarsi per sempre dell'o- j staggio, posti per seppellirlo ce n'erano anche a Castelletto. Gli interrogatori in questu- ì ra si fanno serrati: tutti raccontano la propria verità, Parlano e salta fuori la vera ragione per la quale la vittima sia fi"'ra al Varallino: perché è morta a Galliate dove ha vissuto nell'imuravvisata prigione di via Ticino i suoi ultimi tre giorni. Si arriva rita casa di Luigi Gnemmi e di Rosa Cristiano. Ma a rilare il ruolo avuto da quest'ultima è Loredana. Racconta che quando ancora Cristina era tenuta prigioniera nel bunker della cascina Aranco a Castelletto, l'Angelini pensò di farsi aiutare nella custodia da «donna- Rosa» che difatti arrivò là e si insediò per una decina di giorni. «Afa che aiuto — dissero alla Petroncini gli inquirenti — non ti sei accorta che Usuo amico se la intendeva con lei? Che è stato un pretesto per tenersela vicina, forse'per tradirti sotto i tuoi occhi?». E Loredana, rosa dalla gelosia, ha detto tutto, anche quello che nestuno poteva immaginare. E' stata lei ad accompagnare gli inquirenti al cascinale di Castelletto Anche se non ce n'era bisogno è stata ancora Loredana a portare gli inquirenti fin sotto la casa di via Ticino a Galliate dove nel loro appartamento, chiusi a chiave, sono stati scovati la Cristiano e lo Gnemmi. Rivali Le due «rivali»: Loredana Petroncini e Rosa Cristiano
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