Il calvario di Cristina si è snodato lungo la "vecchia via del tabacco,, di Gianfranco Quaglia

Il calvario di Cristina si è snodato lungo la "vecchia via del tabacco,, Il calvario di Cristina si è snodato lungo la "vecchia via del tabacco,, ! Sino a pochi anni fa gli spalloni che facevano la spola tra Italia e Svizzera seguivano due direttrici attraverso l'Ossola e il Varesotto per i ponti sul Ticino a Sesto o a Galliate • E' quest'ultima la strada per. corsa dai rapitori • Domenica al Varallino la festa patronale trasformata in un mesto pellegrinaggio (Dal nostro inviato speciale) Galliate, 8 settembre. E' trascorsa una settimana esatta dal momento in cui la., —. — —- salma di Cristina Mazzotti e stafa rinvenuta nella discari ca del «Varallino» di Galliate. Sette giorni di indagini e di commozione. Ma la pietà dei galliatesi sembra senza fine. Un pellegrinaggio ininterrotto di gente percorre le stradine che attraverso la brughiera del Ticino portano alla «dava maledetta», dove, forse, sono state gettate altre vittima. Ieri era testa grande a GolHate. I festeggiamenti di settembre, ormai 'tradizionali, erano stati organizzati proprio al santuario del Varalttno, il caratteristico tempietto «discarica di Cricri», come ormai tutti la chiamano. La strada'Che porta alla chieset- ta è stata asfaltata da qualche anno dal Comune di Galliate: gli automobilisti che la per- corrono si trovano, quasi sen za accorgersi, alla cava. I fé- stegglamenti, iniziati domeni ca 'mattina, si sono protratti anche oggi. Nei prati circostanti è stato installato un lunapark, ci sono bancarelle per la vendita di giocattoli e torrone, chioschi per la mescita del vino. Il Comune di Gettiate ha messo a disposi zione anche alcuni pullman che fanno servizio tra la città e u «Varallino». La 'gente vi arriva, vi sosta qualche minuto in raccoglimento e dà un fugace sguardo al complesso dei divertimenti. Pei si dirige, quasi - attratto da una forza misteriosa, alfa discarica. li del fuoco hanno smesso di scopare interrotti da un violento temporale, la fotta è arrivata da tutte le parti Giovani ed anziani, persino 'bimbi di pochi mesi sulle carrozzine, sono sbucati tra t boschi attorno alla cava. «Mai vista tanta gente cosi — dicono i vigili — neppure quando è piena estate ed 1 bagnanti affollano le rive del Ticino». Si calcola che nei due giorni di festa almeno cinquantamila persone siano venute a Galliate un po' da tutta la provincia di Novara. Cerano anche auto targate Milano, Pavia, Varese, Como. «Molti — dicono i vigili — sono i concittadini della povera Cristina, vengono da Eupilio, ripercorrono il tragico itinerario della ragazza». Le autorità hanno cercato di isolare la cava bloccando con transenne la strada in due punti. La piccola via d'accesso, stretta fra i boschi, in certi punti s'intasa. In poco più di tre metri di carreggiata a volte ci sono anche tre file d'auto, qualcuna è costretta ad 'indare fuori strada, ci sono tamponamenti e discussioni. «Ma corde tenerli lontani?» dicono i vigili. «Come dire loro che non devono venire?». Giù. a mezza costa della discarica maleodorante, nei punto in cui fu trovata la salma di «Cricri», Cè'Oncora un grosso mazzo di fiori che la pioggia non ha distrutto. Dall'alto centinaia di indici puntati lo indicano: «e' là». Arrivano, forse per la centesima volta, alcuni galliatesi. «E' più forte di noi — dicono — non riusciamo a dimenticare. Ogni giorno, al mattino o alla sera, dobbiamo venire qui. E' come se ci sentissimo, colpevoli anche noi per quello che è successo a "Cricri". Questa del 'Varallino" è la ricorrenza patronale più triste che mai abbiamo vissuto». Nella suggestiva chiesetta di campagna è stata celebrata urta messa in suffragio, da don Gregorio Pettinaroli. E' intervenuto anche il vescovo di Novara, monsignor Aldo Del Monte. A tutta la diocesi il prelato ha indirizzato un messaggio: «Feriti da aweni menti come questi — ha det¬ to tra l'altro — non possiamo non guardare con spavento all'avvenire di un mondo senza leggi e senza valori morali come il nostro. Prendo l'occasione per gridare a tutti che i poveri più poveri sono le vittime e — perché no? — anche i protagonisti di queste violenze inaudite: e tra queste ormai ci può essere chiunque di noi. Occorre ridare vita e speranza a questa nostra società. Ma ci vuole di più, ci vuole un salto di qualità. Bisogna riconoscere tutti insieme l'esistenza di una norma morale assoluta ed indivisibile». Frattanto, a mano a mano che le confessioni emergono dagli interrogatori degli arre stati, si scopre che per una coincidenza quasi fatale il calvario di Cristina Mazzotti ha percorso, a passo a passo, tutta ai «vecchia via del tabacco». Sino a pochi anni fa. quando il contrabbando di sigarette estere era redditizio, gli spalloni che facevano spola tra l'Italia e la Svizzera seguivano due direttrici: una attraverso l'Ossola, l'altra attraverso il Varesotto. E' quest'ultima la strada seguita dai rapitori di Cristina. Rapita nel Comasco, «Cricri», forse è stata, portata dapprima nel Varesotto, poi a Castelletto Ticino: infine a Galliate dove è stata consumata la tragedia. Anche gli spalloni dal Varesotto entravano nel Novarese attraverso il ponte sul Ticino di Sesto Calende o attraverso quello di Galliate. Era proprio nei boschi attorno atta cava che molte volte le bricolle venivano divise e smistate verso gli acquirenti di provincia. Porse la «via del tabacco» percorsa fedelmente dai rapitori e dai carcerieri non è casuale: lo dimostra il fatto che molti degli implicati nella tragica vicenda erano ex contrabbandieri che conoscevano assai bene questo itinerario, addirittura segnato sulle piantine della «mala». Gianfranco Quaglia Galliate. Folla continua all'odo della cava dove è stata trovata Cristina e dove gli scavi proseguono per cercare altri sepolti dell'Anonima sequestri

Persone citate: Aldo Del Monte, Castelletto Ticino, Cricri, Cristina Mazzotti, Gregorio Pettinaroli