Allarme a Borgomanero: non bere l'acqua del rubinetti contiene cromo

Allarme a Borgomanero: non bere l'acqua del rubinetti contiene cromo Manifesti sui muri della città, convocato il Consiglio Allarme a Borgomanero: non bere l'acqua del rubinetti contiene cromo Gli amministratori dell'Acquedotto spiegano che da 4 anni il liquido è sottoposto a controlli continui - Il sindaco Borgna che è medico: dichiara: « Non c'è nessun pericolo» (Dal nostro corrispondente) Borgomanero, „6 settembre Da ieri, moltiiborgomaneresi bevono'solo acqua minerale. La comparsa di un manifesto sui muri cittadini, e la distribuzione al mercato di volantini annunciami che dal rubinetto di casa scende acqua al cromo, hanno destato allarme e paura. Secondo il presidente dell'acquedotto, Angelo Tini velia, lo spavento generale non sarebbe del tutto giustificato. Intanto, però, la giunta municipale si è riunita d'urgenza, e ha convocato il consiglio comunale per lunedì 15.. «Ci stanno avvelenando!», è il titolo del ciclostilato firmato dal partito di unità prole tana per il comunismo e dal collettivo studentesco locale: «L'acquedotto di Borgomanero, con i pozzi di S. Croce, butta, oltre acqua, cromo e sostanze organiche (cioè scarichi di fognatura). In queste settimane le analisi dell'acqua hanno dato risultati drammatici e spaventosi: l'acqua non può più essere considerata potabile». Il titolo del manifesto, «avvelenamento collettivo di Borgomanero?», lascia alme no la possibilità del dubbio per via del punto interrogativo. Ma il contenuto è del me desimo tenore del volantino: «Da alcuni anni, — scrivono gli stessi firmatari del ciclostilato, cui si aggiunge ora il pei — la nostra salute subisce un attentato, non solo in fabbrica, ma anche fuori. Infatti, nell'acquedotto di Borgomanero, il tasso di cremo presente, supera largamente i limiti consentiti, nonostante i ripetuti allarmi inviati dall'ufficio sanitario. Il cromo, come tutti sanno, è una sostanza cancerogena, che una volta ingerita, non viene più espulsa dal corpo umano». Risponde il presidente Tinivelia (de): «E' evidente che si strumentalizza una situazione preoccupante, che non è di oggi, e per la quale l'amministrazione dell'acquedotto ha preso in questi anni tutta una serie di provvedimenti. Uno dei tre pozzi di Santa Croce è stato chiuso, il 29 agosto scorso, per ordine dell'autorità sanitaria. Per gli altri due, il medesimo organo tutorio, ne concede, invece, uso tuttora: essi vengono sottoposti settimanalmente a controllo batteriologico (che non ha mai dato preoccupazioni], e mensilmente ad analisi chimica. E' così da circa quattro anni». Il motivo della mancata chiusura dei due restanti poz- ' zi, è che le percentuali di inquinamento si sono mantenute finora entro i limiti di legge: «Contemporaneamente alla chiusura del pozzo avvelenato, vi è stata anche la denuncia dell'industriale Mario Visentin di Pogno. Il problema dei pozzi di Santa Croce venne già reso dibattuto, per jiniziativa mia e dell'assessore IFornara, al Consiglio comuna- \le, in sede di discussione del jbilancio 1974, e quindi ripreso 'tempo fa». !Non è vero precisa il presi- ! dente, che in questi ultimi anni non furono scavati nuovi pozzi: «A S. Cristina, è stato terminato recentemente un pozzo di dodici litri al secondo, che attende solo le prescrìtte autorizzazioni per entrare in funzione. A Prezzale, è pressoché pronto un pozzo di trenta o forse cinquanta litri». I pozzi di Santa Croce erano stati nei giorni scorsi l'oggetto di un incontro tra i segretari politici dei partiti rappresentati in giunta (dc-psdipsi), i quali avevano.chiesto la convocazione del Consiglio comunale. Secondo il capogruppo socialdemocratico Peppino Cerotti, la grave que stione andrebbe inoltre discussa nel suo contesto globale in un dibattito con i responsabili regionali: « Affinché il grandioso piano antinquinamento (depuratori comprensoriali della Regione) si trasformi in realtà». In serata, è comparso un manifesto del sindaco professor Borgna, in cui si assicura che «to presenza del cromo nell'acqua distribuita non ha mai raggiunto valori che si possono considerare nocivi». «L'acqua è assolutamente potabile, e il cromo, afferma il sindaco, che è medico, non è assolutamente cancerogeno. Solo ignoranza e malafede possono far dire cose dissennate come queste: basti dire che l'organizzazione mondiale della sanità, nel suo ultimo bollettino internazionale, non considera il cromo fra le so stanze tossiche per t'acqua potabile». f, a. Borgomanero. Il presidente dell'Acquedotto, Tìnivella

Persone citate: Angelo Tini, Borgna, Mario Visentin, Peppino Cerotti