Castelletto-Novara pensando a Cristina

Castelletto-Novara pensando a Cristina SPORT Castelletto-Novara pensando a Cristina Nel paese dove la ragazza fu tenuta prigioniera si è giocato con tristezza - Dagli spalti non un grido d'incitamento -1 tifosi sembravano soggiogati da una tensione (Nostro servizio particolare) Castelletto Tic, 4 settembre. «Doveva essere una serata trionfale, per noi — ci dice il sindaco di Castelletto Ticino, Gianluigi Colombo —; invece, siamo reduci da un doveroso omaggio di presenza ai funerali della giovane Cristina. Il nome di Castelletto non aveva certo bisogno di questa triste pubblicità». Questa sera, ai bordi del campo di Castelletto Ticino, si è parlato poco di calcio. Gli sportivi novaresi, che non hanno voluto mancare all'appuntamento per vedere Q sostituto di Udovicich, hanno invece parlato di Cristina Mazzotti. «Dov'è la cascina maledetta?* hanno domandato. «L'Angelini veniva alle partite?». Molti sono andati in via Aranco, per vedere da vicino quella che è stata la prigione della povera giovane. «Possibile che nessuno si sia accorto di quanto avveniva all'interno? Che il via vai dei carcerieri non sui stato notato?». I tifosi non sanno risponde re a questa domanda. Uno solo afferma: «Quella zona, per noi, era molto importante, perché vi era nato Mario Lanzi, il «grande» dell'atletica leggera. Ora, purtroppo, a quel ricordo se n'è aggiunte un altro, che noi vorremmo fosse subito cancellato. Quei carcerieri-assassini non li conosciamo come casteilettese: guai a chi li nominerà come tali». L'incontro inizia, ma senza la festosa cornice di questi avvenimenti. Due anni fa c'era la banda, con le majorettes, e tutto sapeva di allegria. Stasera solo a tratti si leva qualche grido di incitamento, anche i più giovani sembrano soggiogati da quella tensione che ha preso un po' tatti a Castelletto. Dice una signora: «Ci vorrà molto tempo, per dimenticare. Quanto accaduto ci ha dolorosamente colpiti, come se Cristina fosse una cosa nostra. Gli ultimi giorni della sua vita in quella maledetta cella li ha vissuti con noi: ha mangiato il nostro cibo, il nostro pane. Come potremo dimenticarla?». La partita continua, ma anche i giocatori non mettono nella contesa la foga di sempre. E* un allenamento fra una squadra di dilettanti ed una di serie B, e in questi casi i primi ce la mettono tutta per sconfiggere i più blasona-, ti avversari. Stasera ciò avviene con minore evidenza. Al 33' il Novara va in gol con Galli, e soltanto al 42', quando l'arbitro concede un rigore al Novara, il pubblico si vfa sentire con un coro di disapprovazione. Tira Fiaschi ed è gol. Sul 2-0 termina il primo tempo. Nella ripresa, molti i cambiamenti, e l'incontro perde quel poco di interesse che è rimasto. Segna ancora il Novara al 58', con Morelli, e sul 3-0 tutto si chiude. Per l'allenatore novarese Giorgis poche le indicazioni sul sostituto di Udovicich. Forse il tecnico opterà per- il lungo Menichini, ma la decisione ha ancora bisogno di una conferma. Per il Castelletto il campionato si presenta interessante e ricco di emozioni. Ci sono molti elementi promettenti ed i tifosi locali pensano di potersi inserire fra i primi della classifica. 1.1.

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