Fabbriche di pietrine in crisi ad Arona
Fabbriche di pietrine in crisi ad Arona Fabbriche di pietrine in crisi ad Arona Arona, 27 agosto. (m. s.) La crisi del settore della lavorazione «pietre per orologeria» è particolarmente sentita ad Arona dove ha sede la «Steffen Werner e figli» che, in campo internazionale, è uno dei complessi più grandi del settore. Nei dintorni di Arona ci sono poi altre due aziende, anch'esse di notevoli dimensioni, che eseguono le stesse lavorazioni: la Gioielleria Italiana di Oleggio Castello e la Micropietra di Meina. In queste fabbriche si lavo¬ ra il rubino sintetico — uno dei materiali più duri che esistano — importato prevalentemente dalla Svizzera e dalla Francia. Tutte e tre le fabbriche dell'aronese sono tecnologicamente all'avanguardia. La bucatura dei rubini viene effettuata mediante il «laser» e tutte le altre lavorazioni sono svolte a macchina. La crisi, quindi, non è di carattere tecnico. La sua origine va ricercata a monte, e cioè nella crisi del mercato internazionale dell'orologio. «E' una situazione che dobbiamo subire —dice il direttore geneale della steff en, Francesco Conca — si tratta di una 'crisi che coinvolge tutti i mercati internazionali e che ci investe di riflesso. All'origine c'è la crisi del dollaro. Gli orologiai svizzeri e tedeschi non riecono più ad esportare nel Nord e nel Sud America dove si paga in dollari perché il franco e il marco hanno una quotazione troppo alta rispetto alla mo neta degli Usa». «Noi lavoriamo quasi esclusivamente per l'esportazione. Il 97 per cento della nostra produzione va all'estero e in maggior parte in Svizzera e Germania. Ecco perché questa crisi dobbiamo subirla, Il nostro settore non ha un mercato nazionale che ci permetta una via d'uscita. La drastica riduzione dgli ordini dall'estero ci ha messi in grave difficoltà». La Steff eri, che dà lavoro a circa 800 persone, da marzo ha messo in cassa integrazione la manodopera per 24 ore settimanali. In pratica la fabbrica lavora solo tre giorni alla settimana. TX salario dei lavoratori è perciò ridotto all'ottanta per' cento. «Siamo stati costretti a prendere questo provvedimento — dice sempre il direttore generale della Steff en — in attesa degi sviluppi della situazione. La riduzione degli ordini è rimasta stazionaria, non è peggiorata, e questo potrebbe essere un buon sintomo. Era quindici giorni potremo avere idee più chiare. Dopo le ferie le varie fabbriche riprenderanno i cicli di lavorazione normali e dagli ordini che ci arriveranno potremo renderci conto dell'evolversi della crisi. So che il governo svizzero sta studiando delle misure per superare l'attuale momento difficile. Non ci rimane che sperare». Situazione difficile anche alla Gioielleria Italiana di Oleggio Castello che dà lavoro a 160 persone. Cene parla il direttore, dottor Luigi Comelli: «Fino ad ora abbiamo evitato la Cassa integrazione. Purtroppo le prospettive non sono rosee. In questo momento di ripresa dopo le ferie non si può prevedere nulla. Fra un mese, dopo un accurato giro presso la nostra clientela, potremo tirare le somme». «Per quanto riguarda le prospettive future del mercato io credo che difficilmente la situazione potrà migliorare prima dell'estate "76. A quell'epoca le scorte presso i nostri clienti si esauriranno e forse allora si potrà registrare una ripresa. Si spera anche che la situazione del mercato americano possa migliorare anche perché l'attuale politica di incentivazione dei consumi sembra dare i primi sintomi positivi. Per noi il problema è superare questo periodo e sa se una mano con la'fiscalizzazione degli oneri sociali e con finanziamenti a tassi agevolati». La situazione non è migliore alla Micropietra di Meina dove la metà del personale è in cassa integrazione a 24 ore, e ci sono alcune operaie addirittura a «zero ore». «E per il momento non si intravedono vie d'uscita — dicono i responsabili della Micropietra — noi potremmo trovare uno. sbocco nel mercato italiano perché produciamo anche pietre per contatori elettrici Purtroppo le ditte di questo settore sono tutte ferme perché l'Enel non compra». rebbe opportuno che ci si des-~\ Zaverio Guidetti, presidente del musco dell'ombrello
Persone citate: Francesco Conca, Guidetti, Luigi Comelli, Steff, Steffen Werner
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