E' il momento delle mostre di scultura di Angelo Dragone

E' il momento delle mostre di scultura Alla galleria "Corsini» di Intra, Pomodoro dopo Traf eli E' il momento delle mostre di scultura (Nostro servizio particolare! Intra. 1 luglio. Un infittirsi di mostre di scultura, all'aperto e non, può testimoniare, in questi ultimi anni, non soltanto il crescente interesse con cui la stessa critica guarda a questo espressioni figurali, ma anche il diffondersi, tra il pubblico é i collezionisti, di un certo «gusto» per le forme plastiche. A confermarlo è oggi la galleria «Corsini» di Intra che ha «osato» dedicare alla scultura l'intera sua ultima stagione. L'ha inaugurata con una «personale» di Tra^ feli, seguita ora da una esposizione di Arnaldo Pomodoro: venti pezzi — un acciaio, gli altri tutti bronzi — cui s'è accompagnata un'ampia scelta di disegni, litografie e serigrafie, che bastano a dare un'idea piuttosto precisa del inguaggio dell'artista. Le opere di Arnaldo Pomodoro che, nato a Morciano di Romagna nel 1926, dal '54 vive e lavora a Milano, rispondono innanzi tutto ad un valore estetico singolarmente attuale. Nelle lucide superaci delle sfere, dei suoi parallelepipedi come nelle superfici operate, sembrano favorire, infatti, il contatto tra una realtà esterna e i segni- esistenziali che l'artista ha manifestato con squarci ed erosioni, graffi, impronte; segni che, nelle allusive variazioni impresse nella materia, costituiscono da un lato il particolare lessico di questo autore, dall'altro — come ha detto lo scultore stesso in un'intervista con Sam Hunter — il mezzo per «scoprire cosa c'è dentro una forma che in.superficie sembra tanto perfetta e assoluta». Alla base, di queste sue opere resta sempre, tuttavia, una linea dello spazio intesa come rapporto tra l'oggetto tridimensionale che prehde forma e il suo intorno. A caratterizzarla è poi una rara preziosità materica .che delle sculture di Arnaldo Pomodoro giunge a fare delle monumentali oreficerie. Nella mostra, che è stata allestita in collaborazione con la galleria « Marlboro ugh » di Roma, sono presenti alcuni bronzi dello scorso decennio — come L'eredità di Kennedy (1964 e Cubo) (1971) — che nel rivelare il senso organico che intimamente le ispira giungono a dare alle loro strutture formali il valore di pure metafore, riflettendo ciò che Franco Russoli ha lucidamente chiamato «il complesso e ambiguo stato di coscienza critica dell'uomo contemporaneo». Ma, se le lucide superfici specchia»:*! di Onda e Forma X possono richiamare l'idea brancusiana del «bello come assoluta equità», collocandosi nelle regioni di un'astrazione iperuranica, l'intera serie delle Immagini ribadisce la portata di una ideazione immaginifica destinata ad incidere le superfici con allusive variazioni che esaltano la materia sino a conferirle prodigiose suggestioni. Ciò avviene nel momento in cui vi si scoprono profonde analogie con i valori estetici di certi reperti, archeologici, senza che, per questo, sia possibile instaurare un vero e proprio rapporto col passato. L'immagine che Arnaldo Pomodoro fissa nelle aperte strutture delle sue opere (da non confondersi con un dettato di ascendenze informali ) non può che nascere come riflessione su una realtà presente, per farsene anzi emblema, in un contesto che non è soltanto" culturale, ma storico, e quindi anche politico. Di qui l'impegno morale e sociale dello scultore che con coerenza, notava ancora Russoli, «contesta formulazioni scontate, sconvolge codici di lettura abitudinaria e passiva, rivela rivoluzionarie possibilità di interpretazione della realtà. Ed è, nè più né meno, quello che hanno fatto tutti gli artisti vivi d'ogni età, per essere se stessi, autenticamente: vale a dire operando nel flusso del loro tempo. Angelo Dragone

Luoghi citati: Milano, Morciano Di Romagna, Roma