"Fabbrica occupata" e gli operai chiedono solidarietà in Consiglio

"Fabbrica occupata" e gli operai chiedono solidarietà in Consiglio A Verbania una seduta aperta per i licenziamenti "Fabbrica occupata" e gli operai chiedono solidarietà in Consiglio All'Unione Manifatture la società ha confermato la chiusura dello stabilimento di Intra e la ristrutturazione a Trobaso Domani l'incontro a Roma per la ristrutturazióne dei piani Montefibre • Ordine del giorno di protesta dell'intera città (Dal nostro corrispondente) Verbania. 3 giugno, (a. c.) Consiglio comunale aperto questa sera a Verbania per un esame della situazione occupazionale ed economica cittadina alla Hi- ce del piani Montedison, dei licenziamenti alla Unione Manifatture, della Gewa, delle ulteriori riduzioni di orario attuate o annunciate in aziende minori; delle preoccupanti notizie che giungono dalla Panizza, dal Cotonificio Rota, dal Nastriticio Verbanese, ecc. « E' una situazione drammatica — ha detto il sindaco Imperiale — che ci preoccupa come amministratori e come cittadini. Si tratta di nuovi autentici at tentati all'avvenire di ce li tinaia e centinaia di fami- glie, alla vita economica di una città da alcuni anni particolarmente colpita in tutti i settori dell'industria, con perdita di migliaia di posti di lavoro ». Penna (psi) ha sottolineato che deve essere preteso og- j che il governo assuma tut- ' te le sue responsabilità, so- : prattutto sul caso Montedi-; son. e ha ribadito che anche a livello locale tutte le forze politiche debbono assumersi chiaramente le loro. «All'Unione Manifatture — ha detto un delegato di fabbrica — non ci sono solo i 250 licenziamenti. La società I non ha dato alcuna garanzia di occupazione ai 230-240 che resterebbero in forza all'azienda dopo la chiusura della fabbrica di Intra e lo sfoltimento di 85 dipendenti in quella di Trobaso. Questo si gnifìca che l'intenzione di Viitorio Riva è quella di chiudere nel più breve tempo possibile entrambe Ir fabbriche». « Tutto quanto avviene. all'Unione Manifatture come alla Montedison. come in altre aziende — ha • aggiunto Bosio. segretario della Camera del Lavoro di Novara — fa parte, delle scelte politiche ed economiche non solo in chiave locale, ma in chiave più generale ». Olmi (psdi): «Non basta più parlare, dobbiamo fare qualcosa di concreto ». Boni (comunista): ■« Certo, la crisi dura da tre anni. In Piemonte ci sono "300 mila operai in Cassa integrazione». Bocci (de): « Siamo critici anche' noi con la Montefibre e non accettiamo nessuna diminuzione occupazionale a Verbania ». Silvestri (comunista): «Siamo coi lavoratori dell'Unione Manifatture perché difendono oggi l'economia della nostra città ». Bevilacqua (presidente del Comitato di quartiere di Renco »: Sono d'accordo per l'ordine del giorno unitario, ma di ordini del giorno ne abbiamo votati anche troppi». Sono seguiti altri interventi e la seduta era ancora in corso alle 23,30 per la votazione appunto d'un online del giorno unitario che esprime la protesta di tutta la .città « per la fuga dalle responsabilità ». L'ordine del giorno, che verrà telegrafato domattina ai Ministeri del Lavoro e dell'Industria, evidenzia una situazione che a Verbania è resa oltremodo critica non solo dai licenziamenti all'Unione Manifatture e alla Gewa, ma anche dall'espulsione dalla Svizzera di altre centina ia di lavoratori frontalieri ri masti ora senza occupazione. Stamane gli operai dei due stabilimenti verbanesi dell'Unione Manifatture (uno a Trobaso, l'altro a Intra) avevano occupato le due fabbriche dopo la conferma della decisione della società (che appartiene alla famiglia Riva) di procedere nell'attuazione dei 250 licenziamenti annunciati quattordici giorni orsono, e nella riduzione da 24 a 12 delie ore lavorative settimanali. Stando alla comunicazione che l'Unione Manifatture ha trasmesso alle organizzazioni sindacali e ai consigli di fabbrica, l'azienda chiuderà definitivamente lo stabilimento di Intra (165 dipendenti) e ristrutturerà quello di Trobaso, riducendo le maestranze da 315 a 230 addetti. Programmi di ridimensionamento sono previsti anche per le altre fabbriche del gruppo, a cominciare da quella di Villastanza (Milano), azienda occupata stamane dai dipendenti in reazione all'annuncio di 100 licenziamenti. I sindacati, che hanno proclamato per giovedì uno sciopero generale di quattro ore in tutta la zona di Verbania, hanno respinto recisamente licenziamenti e riduzione dell'orario lavorativo, contestando le motivazioni addotte dalla proprietà e chiedendo mio¬ vi investimenti e un rilancio del settore. - «L'Unione Manifatture — ricorda il sindacalista Sergio Richetti — ha sempre sfruttato, sino al limite di rottura, i propri impianti: dobbiamo ricordare che a Verbania operava, sino a quindici anni fa, con tre stabilimenti e 1200 dipendenti e che poi ha proceduto a chiusure e smantellamenti, piuttosto di ovviare alla vetustà di macchine che rendevano logicamente anticompctitiva e antieconomica la produzione». La situazione nei due stabij limenti occupati è per ora tranquilla. I sindacalisti hanno predisposto nel pomeriggio i turni di presidio e gli operai hanno-innalzato alcuni striscioni con la scritte «Fabbrica occupata». Una scritte che da qualche anno compare sempre più frequentemente anche nel Novarese, ma che in particolare è divenuta, per la zona di Verbania, la conferma di un'amara realtà che seriamente preoccupa. ! Intanto è confermato per ; domattina, al ministero del! l'Industria, a Roma, l'inconI tro Montedison-sindacati-governo sul noto problema del disimpegno Montefibre dal Piemonte, con lo smantellamento degli stebilimenti di fibre sintetiche' di Verbania e Vercelli; il ribaltamento dei piani d'investimento predisposti dalla stessa Montedison nell'aprile '73 e mai attuati; la vendite degli impianti e delle aree di Verbania e Ver- ceni all'immobiliare Taban; i progetti di smembramento totale col nuovo piano (respinto dai sindacati) che prevede la costruzione «favorita da Montedison» di piccole industrie sostitutive diversificate, di cui 15-16 nell'area Verbama-Mergozzo, ciascuna con 160-180 dipendenti. Quello di domani — a cui i sindacati vanno con viva apprensione — è l'incontro programmato in un primo tempo per il 5 di marzo e poi rinviato di settimana in settimana con motivazioni sempre diverse. «L'hanno convocato in vista delle elezioni — affermavano stamane i sindacalisti —. ma è bene che non si illudano di poterci .beffare con altre promesse da marinaio». Verbania. Dipendenti della Unione Manifatture dopo la conferma dei licenziamenti- (Basso)