Alla scoperta della Valle Strona terra di lungo lavoro e vivo estro
Alla scoperta della Valle Strona terra di lungo lavoro e vivo estro Orta: i Lions della provincia presentano un libro singolare Alla scoperta della Valle Strona terra di lungo lavoro e vivo estro Montanari che discendono da condottieri e minatori, parlano per sentenze e fanno storia delle leggende L'onorevole risorgimentale che si uccise gettandosi nel vuoto con l'ombrello aperto per non impressionarsi, il frate garibaldino che anticipò la contestazione matrimoniale e il prete patriarca che accompagna le greggi (Nostro servizio particolare) Oria, 28 maggio. Incuneata come un tortuoso budello nel bel mezzo del Monte Rosa, la Valle Strana con i suoi paesini di poche case, seminate fra le colline dell'Omegnese e la Valsesia, non ha neppure una biblioteca per conservare i volumi pregiati ma può già vantare un libro monografico che parla delle sue terre e dei suoi abitanti. Gli autori. Lino Cerutti, candidato sindaco di Valstrona, Gerardo Melloni, Rico Rizzi e Gian Cesare Ranaldi. per la parte fotografica, hanno raccontato in 214 pagine la storia di questa gente, hanno parlato dei personaggi singolarissimi che hanno animato la vita di questa piccola comunità, si sono ricordati delle loro tradizioni e costumi, e delle leggende alle quali gli abitanti prestano tutt'oggi la più superstiziosa attenzione. Per la presentazione del volume si è fatta festa grande- fra i «Lyons» della provincia che si sono dati convegno al San Rocco di Orta per incontrare gli autori del libro ed avere modo di parlare un poco di questa valle che, abbandonata dai giovani, rischia, come tutte le zone di montagna, di morire di inedia. E' arrivato lo scrittore Piero Chiara, accolto dai presidenti Lyons di Omegna, Giuseppe Moroni, di Verbania Ignazio Ceretti, di Arona Aldo Maraldi, di Borgomanero Mario Zucchetti, di Domodossola Pietro Chiovenda. C'era il prete-poeta don Remigio Biancossi, il pittore Edmondo Potetti ed una schiera di magistrati: Morel, Simone, Perna. De Angelis, Pangallo ed il'vicepretore di Omegna Sartoris. ■ Per l'occasione è stato anche presentato ai lionisti il governatore Ruggero Tacchini di Borgomanero che sarà, per intenderci, il presidente dei presidenti dei clubs del Piemonte - Liguria - Valle d'Aosta. Si avariate'pia di tulio di quei paesini della Val Strana, mezzo disabitati: poche case, addossate l'una all'altra e aggrappate ai dirupi scoscesi o distese al sole di mezzogiorno. Le nuove generazioni non ne vogliono sapere-di continuare a vivere di stenti in montagna e preferiscono cercare un lavoro più sicuro nelle industrie della città. I vecchi patriarchi vedono le loro famiglie assottigliarsi di numero: vivono con nostalgia e rimpianto la crisi della montagna: ma restano sulle loro terre. E' gente dura, il volto scavato dal sole e dalla fatica, veri montanari che discendono da condottieri e da minatori. Sono di poche parole, il loro gesto è pacato ed imperiale insieme, sono parlatori per sentenze. La loro è una terra bizzarra dovete leggende più-arcane hanno potuto fondersi con la storia e dove la rustica aristocrazia si è mescolata con pastori ed i contadini. E' terra di scoperte impre¬ vedibili dove. ^ puo trovare la lapide di un onorevole di epoca risorgimentale che. affaticato dai troppo stressanti impegni politici, si è buttato dal balcone con un ombrello aperto per non essere impressionato dal vuoto; ma raccontano anche di Innocenzo Ratti, frate, medico, garibaldino, ferito a Mentana, che a Luzzogno si invaghì della bella Teresa e se la \ sposò (Come poteva allora sposarsi ùhieligiòsof: Al visitatore che sale dalle sponde del lago da Omegna verso Campiello, ultimo centro della Val Strema, gli abitanti mostrano le caverne di Sanbughetto che dicono, furono abitate dalle streghe e che hanno ispirato tante credenze tenaci e vigorose leggende. Cè il santuario di Anzino dove convenivano giovani e fanciulle dalla Valsesia, da Rimetta, specialmente, per incontrarsi con i coetanei della Val Strana. «Onesti approcci — affermano ancora oggi i più anziani del paese — avevano luogo il giorno di sant'Antonio». E. pronubo il santo, si sono celebrati parecchi matrimoni con il laborioso rituale di allora che voleva che la festa durasse per un' mese, almeno, con scambi di doni e regali fra i due giovani e fra tutto il parentado. Sotto il santuario, à Campiello, sino all'inverno scorso viveva soltanto Augusto Riolo, ultimo abitante che riceveva i turisti e faceva loro da cicerone. Li accompagnava alla «posa dei morti», un grosso spuntone di roccia dove venivano appoggiati i cadaveri dei defunti che dovevano essere sepolti a Rimetta e trasportati a spalla attraverso tutta la montagna. Riolo illustrava anche il proverbiale adagio che è stato appioppato a Sambughetto di cui si dice che le «galline vanno in giro con il sacchetto», per evitare\che le lo'ro^ul^Da^fùWÌlho^'giu~periìa' scarpata della montagna. Il libro parla del prete della Val Strana che non è un sacerdote qualunque: ha il titolo di patriarca e per tre volte l'anno impartisce una benedizione che ha lo stesso valore di quella papale. Ma per una giornata deve accompagnare tutte le greggi del paese al pascolo. Pare che la consuetudine sta ancora rispettata C'è Chesio, famoso per il formaggio di capra, patrùi di cercatori di oro e di ferro, Massiola che. come veicolo pubblicitario, si affida alla festa dei mughetti; c'è Muggia, con i suoi boschi di noci e Forno che vive dei suo artigianato, modellando in sugheri leggeri * caratteristici cucchiai di legno. ^La~sìbyìa^è^'VaTS'Ìmria è racconto di questa gente: pastori, boscaioli, anche minatori, trasformati in emigranti, girovaghi, operai nelle fabbriche al piano o in artigiani che delle generazioni passate hanno conservato intatto lo spirito di iniziativa. Di questo si è parlato ieri al Lyons di Orta con la stes- sa naturalezza che contraddistingue la gente della Val Strona. Ai cittadini quei discorsi sembravano quasi favole: erano invece realtà di oggi. Lorenzo Del Boca Gianna-Cerutti e Manuela al congresso dei Lyons con i costumi della valle
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