Scenderanno sul fondo del lago per cercare una nave da guerra

Scenderanno sul fondo del lago per cercare una nave da guerra Spedizione di sub nelle acque davanti a Cannobio Scenderanno sul fondo del lago per cercare una nave da guerra Nel 1896 il cacciatorpediniere "Locusta" si inabissò con l'equipaggio (12 uomini) . durante un nubifragio - A distanza di tanti anni è stato deciso il recupero del relitto (Dal nostro corrispondente) Verbania, 21 maggio. Sabato al Kursaal di Verbania, l'ammiraglio Gino Galuppini. dell'ufficio storico della Marina milatare italiana, il col. Aldo De Pamfilis, comandante del gruppo guardie di finanza di Domodossola ed Enrico Scandurra, del gruppo subacqueo romano, illustreranno il progetto-di recupero della torpediniera 19 T «Locusta» affondata durante un nubifragio il 8 gennaio 1896 nelle acque del Lago Maggiore antistante Cannobio, con tutto l'equipaggio, composto da 12 uomini. Una piccola équipe di sommozzatori romani cercherà innanzitutto di localizzare e si cercherà di riportarlo in superficie. Il recupero dovrebbe essere possibile perché si ha ragione di ritenere che lo scafo s stia inabissato per rovesciamento, cioè integro. L'operazione presenta notevoli difficoltà e potrebbe anche rivelarsi impossibile se lo scafo, anziché su una corona di fondali non superiore agli 80 metri di profondità (che concede una possibilità di conclusione positiva del 25 per cento circa) si fosse inabissato più al largo, ove il lago supera la profondità di 280 metri. Il freddo e la torbidità dell'acqua potrebbro costituire motivo in più d'intralcio, ma i sub, con speciali tute «Artico», messe a disposizinoe da una società di articoli per la caccia subacque, fanno affidamento su un lungo periodo di bel tempo, condizione indispensabile per garantire la trasparenza delle acque in profondità. Una volta recuperato, il relitto potrebbe trovare collocazione in un capannone allestito a Cannobio e costituire un monumento alla memoria dei 12 scomparsi LA «T «9» era una piccola unità costruita, come mezzo d'assalto dell'epoca, dai cantieri inglsei Thornycroft. stazzava 13 tonti, e mezzo, la sua velocità era di 20 nodi orari e solitamente veniva trasportata da grosse unità di battuguri fin sul luogo delVimpego e recuperata subito dopo. La «T 19» «Locusta» era in dotazione alla «Duilio. La «Gazzetta di Venezia» del 12 gennaio 1896. aproposito della «T 19» «Locusta» affondata in quella notte di tempesta al largo di Cannobio, scriveva: «Nella notte fra 1*8 e il 9 gennaio la "T 19" prese il largo portandosi in direzione di Brisaago. Giunta a Valmara sbarcò un tenete di Finanza che andò a perlustrare momentanemante quella Borgata. Alle 23 della notte fatale, Valmara 'eTPoggiò.' All'improvviso, dòpo la mezzanotte, si scatenò sul lago un vero ciclone. La torpediniera, per porsi al riparo, puntò verso Punta Cavalla. Fu vista da riva grazie al suo riflettore sino alle 0.15 circa, dopo di che ci fu l'oscurità totale. La torpediniera colò a picco* verso luna di notte nella regione dicesi "La Cavalla" nei pressi di Pino, dove il Lago misura circa 400 metri di profondità. Il tenetensbarcato a Valmara fece fare subito i segnali convenuti perché la torpediniera si avvicinasse, ma inutimente. Visto che dal lago nessuno rispondeva, 'sospettando una disgrazia, egli andò sull'istante a Cannobio ov'era di stazione l'altra torpediniera, "21 T" "Zanzara" e, ordinato che si mettesse subito in pressione, si recò verso le 2 di notte a perlustrare tra Pino, Maccagno e Cannerò, purtroppo inutilmente. All'alba, per ordine del ministero delle Finanze, fu ripsesa la ricerca esplorando il restante tratto del lago, ma invano. Fino ad ora non si ha notizie dei naufraghi, quantunque le indagini sulle due sponde siano state minuziosissime. Si crede che la torpediniera di costruzione Thornycroft, il cui tipo in mare è ora conosciuto poco stabile dopo l'applicazione del pesante proiettore sul cassero, e per la veer-enz*- del ciclone, e per il salto del vento del tutto improvviso, si sia capovolta e. conseguentemente, sommersa».a. c.

Persone citate: Aldo De Pamfilis, Cavalla, Enrico Scandurra, Gino Galuppini, Maccagno

Luoghi citati: Artico, Cannobio, Domodossola, Verbania