Una lite fra due paesi per la nuova fabbrica

Una lite fra due paesi per la nuova fabbrica Polemiche a balliate e Komentino Una lite fra due paesi per la nuova fabbrica I romentinesi sostengono che l'industria, in territorio galliatese, inquinerà l'ambiente e le risaie - Forse una marcia di protesta (Nostro servizio particolare) Romentino. 17 maggio. Romentino e Galliate, due comuni della «Bassa» Novarese, sono in polemica fra loro per una industria chimica che dovrebbe insediarsi al confine fra i due centri agricoli. I romentinesi, sindaco Giovanni Ferrari in testa, sostengono che quella fabbrica finirà con l'inquinare le loro risaie e propongono di non concedere i permessi edilizi per impedire che l'industria venga costruita e possa provocare con il suo lavoro dei danni ecologici irreparabili. Galliate, invece, non ha di questi timori ed anzi ha reperito sul suo territorio le aree necessarie alla direzione dell'azienda per impiantare le palazzine ed ha già anche concesso le licenze edilizie. «Il problema non nasce oggi — spiega il sindaco Francesco Albertinale — risale al 1972. un periodo che ver noi era denso di preoccupazioni per la crisi della Rossori e Varzi La richiesta di un nuovo insediamento non poteva che essere accolta con piacere. Assicuriamo che il permesso di lavorare non verrà dato se l'industria non dà tutte le garanzie necessarie dal punto dì vista ecologico». I lavori per la costruzione dei primi capannoni si sono iniziati da qualche settimana ed hanno rinfocolato una polemica già vivacissima. Ieri il sindaco di Romentino ha convocato una assemblea pubblica per dibattere la questione. Ha spiegato che è già stato fatto un ricorso al tribunale amministrativo per fare revocare la licenza e che si spera che l'Est Sesia non conceda il permesso di pescaggio delle acque. Qualcuno propone una serie di manifestazioni di protesta. «Marceremo con trattori su Galliate» dicono alcuni; «voteremo scheda bianca alle provinciali e regionali» ribattono altri. «Andremo a centinaia in piazza a Novara, a Torino, se necessario, ci faremo ricevere da chi di dovere e spiegheremo le nostre ragioni» propongono altri ancora. Pèr'Roméhtiho' questàTndustria non si deve fare e il paese si opporrà con ogni mezzo alla realizzazione del progetto. «Prima ci serviremo degli strumenti che ci mette a disposizione la legge — dice il sindaco Ferrari — poi, se non sarà sufficiente, passeremo anche ad altri sistemi più sbrigativi». Quattro anni fa, quando i dirigenti dell'industria chimica sono andati a Romentino per chiedere i terreni e costruire la fabbrica, il consiglio comunale ha rifiutato l'offerta. «E' meglio qualche operaio in meno — hanno spiegato — ma che non si inquinino i nostri campi». Le preoccupazioni erano infatti parecchie. Si diceva che l'industria chimica era stata, per così dire, sfrattata dalla Lombardia dove lavorava, perché i suoi scarichi avevano compromesso l'equilibrio eco.- logico del Lago Maggiore: le risaie della «Bassa» avrebbe- ro anche più facile esca per le sostanze tossiche della fabbrica. I tecnici spiegano infatti che il olili.ti della «Bassa» Novarese non è per nulla adatto ad insediamenti di questo tipo. «Questa fabbrica lascia evaporare nell'atmosfera alcool metilico — afferma il professor Durio, consulente del comune di Romentino — è una sostanza dannosissima che l'ort/anismo umano assorbe poco per volta con effetti letali come la cecità. L'azienda dice che hanno calcolato di mantenere linqui.iamento in limiti 'orvortabili, ma non « ta» i nor, so-r noi per■i periodi <"at/na ei è vre-calcola eh no più sufi che l'aria, della nebbia, sto c:<. tiratoi).. Il prolessor Durio sostiene le sue teorie con libri alla mano: la letteratura scientifica è ricca di questi episodi. In California si ha notizia di epidemie di bronchiti croniche, bruciori agli occhi la cui causa, è stato accertato risalirebbe appunto agli scarichi industriali chimici. «Poi c'è da tenere in conto — continuano gli esperti — che gli impianti si riforniscono conttnuamen-te di acqua pura e la riversa-no poi nei fiumi carica di sco- rie tipo "metaldeide" e ''pa- raldeide" che in Puglia hannocausato una morìa di pesci nientemeno che nel mare. Si è intervenuto subito a bloccare la produzione. Qui ci sono animali, i raccolti, gli stessi abitanti che potrebbero subire un grosso danno».. Il braccio di ferro fra i due sindaci ed i due paesi è destinato ad andare per le lunghe: gli uni non ne vogliono sapere di vedere una industria chimica davanti casa; gli altri hanno accettato l'insediamen- to, hanno reperito i terreni a poche centinaia di metri dal confine con Romentino. La j polemica è vivacissima per-!che gli uni accusano gli altri;rii campanilismi e di scarsa sensibilità, di mancanza di - oculatezza nella gestione del- ' la cosa pubblica, di non tene- i re in conto che la città non deve risolvere i propri proble- mi se non in proiezione com- prensoriale. 1. d. b. ' | {i| I sindaci di Romentino. Albertinale, e di Galliate, Ferrari

Persone citate: Durio, Ferrari, Francesco Albertinale, Giovanni Ferrari, Novarese, Sesia, Varzi