Sotto il campo degli asparagi il "mistero" del paese sparito di Gianfranco Quaglia

Sotto il campo degli asparagi il "mistero" del paese sparito Tutti operatori turistici nell'estrosa Cilavegna Sotto il campo degli asparagi il "mistero" del paese sparito Con questa "trovata" il presidente della Pro Loco conta di creare una nuova attrattiva - Si chiamerebbe Caronno • Domenica la pioggia ha impedito il palio dei maiali, ma la sagra è stata prolungata di una settimana (Dal nostro inviato specialej Ci taverna. 12 maggio. Una domenica' a Cilavegna.La gente arriva dal Piemonte e dalla Lombardia per vede- re majorettes, bande musicali, complessi folk, nomi dello spettacolo, grossi mazzi di asparagi nei cestelli agli angoli delle strade, il tradizionale palio dei maiali fra le contrade. Vi trova invece un paese martellato dalla pioggia, acqua fitta per ventiquattro ore. La undicesima sagra dell'asparago è stata sospesa e rinviata a domenica prossima. Affari, comunque, sono stati conclusi: nella sede della cooperativa asparagicoltori migliaia di persone hanno acquistato mazzi di asparagi mentre gli allievi dell'Alberghiero di Stresa hanno confezionato il loro trofeo di asparagi in carrozza. «Ma l'affare più importante — dice il sindaco Giovanni Falzoni — è l'incontro dei turisti con la popolazione. Sono contento che. nonostante il maltempo, siamo riusciti ad offrire una domenica diversa dal solito. Una giornata all'insegna dell'amicizia». Dire Cilavegna è come dire tavolozza di personaggi. Primo fra tutti il sindaco. Da trent'ànni panettiere, dicono spenda parte delle sue fortune nell'acquisto di terreni e attrezzature agricole. «Ho capito che la vera vita è nei ' campi — afferma — .un buon cilavegnese non può dimenticare la terra e poi voglio incrementare la produzione di asparagi». Comunista, due volte eletto sindaco, si ripresenta capolista per la terza volta. Qualche anno fa un suo progetto fu al centro di «litiche: la sistemazione della piazza antistante la chiesa parrocchiale. Fu realizzato una specie di anfiteatro avveniristico, con un podio centrale sul quale avrebbero dovuto prendere posto gli oratori.L'opera (circa trenta milioni) fu duramente «attaccata» dal parroco e dalla commissione d'arte sacra. Ci fu una polemica diretta tra primo cittadino e parroco tanto che qualcuno rivide in loro i famosi personaggi di Guareschi. « Acqua Passata — dice Falzoni — adesso pensiamo ad opere più importanti. Come la realizzazione di un ospedale per lungodegenti». Cilavegna è un paese che ha tutto. Poco più di cinquemila abitanti, possiede decine di piccole e grosse industrie, aziende agricole fiorenti, serre sperimentali per asparagi, palazzo delle esposizioni, centro sportivo, una casa di riposo tra le più moderne d'Italia, ristoranti, teatri. «Abbiamo anche la fortuna di essere aiutati dai benefattori — precisa il sindacma questo non toglie Umerito ai cittadini che intutti questi anni hanno collaborato al risveglio del paese». Ci si può persino permettere di noleggiare un aereo ed effettuare rilievi fotogrammetrici per scoprire un paese scomparso. L'idea è venuta al professor Roberto Rampi, presidente della Pro Luco, che ha scritto il volume tCUavegna dalle origini ai giorni nostri». La ricerca di questo paese che sarebbe esistito circa mille anni fa è il suo più grande cruccio. «Il paese c'era davvero — afferma—e sicuramente i resti esistono. Il suo nome è Caranno, .sorgeva ai confini fra la Lomellina e il Novarese, più precisamente nei pressi di Borgolavezzaro, a pochi chilometri da Cilavegna. Secondo i miei studi abbiamo localizzato gli insediamenti, di origine romana, ma non bastano i 'rilievi aerofotogrammetrici. Occorrono altri mezzi, per effettuare scavi. Sono sicuro che il paese è là sotto, dove crescono gli asparagi e il riso». La ricerca di Caronno ha appassionato i giovani soci della Pro Loco. Sono state organizzate squadre, sono stati rispolverati gli archivi diocesani di Novara. E' risul- ! tato che Caronnó aveva an- ] pche una pieve dedicate a San | sPietro, sotto la giurisdizione j dei vescovo di Novara. In un j altro atto Caronno compare come villaggio in cui figurano contribuenti il prete Ottone, suo fratello e un certo Colli. «Queste sono le prove che il paese esisteva veramente — afferma Rampi — se riuscissimo a scoprirlo, quanta pubblicità. I turisti verrebbero a mangiare asparagi e a vedere le rovine di un paese millenario». Ih attesa che l'insediamento romanico sia portato alla luce nelle tranquille campa¬ hs gne della Lomellina, un altro personaggio di Cilavegna fa storia. E' il professor Piero Maccaferri, insegnante di di segno, pittore. E' l'autore di mi affresco, quello del fonte battistero della parrocchia, i cui personaggi sono autentici. San Giovanni, nell'atto di battezzare, è interpretato dal segretario comunale France-' sco Omodeo Zorini. U Cristo è un medico che ha lasciato il paese. La storia del segretario comunale che per una settimana ha vestito i panni del Santo e ha posato è un segreto che durava da venticinque anni. Ma ieri, forse per rompere la a monotonia di una giornata autunnale, è stato svelato. Adesso gli asparagicoltori guardano il cielo. Dal presidente della cooperativa, Giuseppe Ugazio, al socio più giovane, Giampiero Colli, c'è preoccupazione. «Il rinvio alla prossima domenica era necessario — dicono — ma un'altra giornata di pioggia sarebbe veramente una beffa». La Pro loco cerca un altro nome allo spettacolo, si allenano i inaiali per la corsa fra le contrade, si raccolgono altri mazzi di asparagi. La sagra continua nonostante il diluvio. Gianfranco Quaglia Cilavegna. La carrozza delle presentatrici degli asparagi e quella di zucchero realizzata dallo chef Pirati e dagli allievi dell'Alberghiero di Stresa