Tra i litiganti (della dc) c'è l'arbitro da Pescara

Tra i litiganti (della dc) c'è l'arbitro da Pescara Elezioni: si stanno scegliendo i candidati Tra i litiganti (della dc) c'è l'arbitro da Pescara Chiamato dalla commissione dopo una lunga e agitata seduta notturna - Per far postò in Provincia a quattro nomi di prestigio (Benaglia, Giordano, Cassietti e Antonini) bisognerà scartare alcuni consiglieri: quali? Nessun problema invece per la Regione (Dal nostro corrispondente) Novara, 3 maggio. La de non riesce a dirimere le questioni sorte intorno alle candidature per le eledoni amministrative del 15 giugno prossimo. Ieri sera si è riunita la commissione provinciale e, stando alle notizie trapelate, c'è stata una frattura netta, quasi uno scontro fra opposte fazioni. Si è discusso fino alle due di notte e alla fine si è deciso di demandare la soluzione a un arbitrato del presidente della commissione elettorale nazionale, cioè il sindaco di Pescara che lunedi verrà a Novara. Il pomo della discordia ri-guarda l'assegnazione dei trenta collegi per le «provinciali»: per fare posto ai quattro candidati di prestigio, che ormai è fuori di dubbio verranno ripresentati, (si tratta del senatore Lucio Benaglia, dell'onorevole Alessandro Giordano, dell'avvocato Pier Luigi Cassietti, presidente dell'Ept e dell'ingegnere Carlo Antonini, presidente dell'ospedale Maggiore) è necessario «scartare» alcuni consiglieri uscenti. Due (l'ingegnere Gian Carlo Cerosa e l'ossolano Ugo Vaccari) se ne sono andati spontaneamente; per 1 altri tre si è accesa una dispu- ta che, comunque finisca, la scerà uno strascico polemico se non addirittura lacerazioni profonde. Si tratta degli assessori uscenti Pietro Colom- bo e Fausto Bel Ponte e del ! consigliere di Borgomanero ; Pier Giorgio Borgna. La loro esclusione verrebbe motivata con il fatto che siedono in consiglio da ormai dieci armi per cui il terzetto, pure appartenente a correnti diverse, si trova legato in una simboli- ca cordata: l'ammissione di ; uno solo (per meriti o benemerenze particolari) rimette automaticamente in discussione la ripresentazione degli altri. Come andrà a finire nessuno, a tutt'oggi è in grado di prevederlo. Punti fermi sono le candidature dei quattro uomini e l'assegnazione a ciascuno di loro di un collegio sicuro: a Benaglia quello di Simo, a Giordano quello di Crodo, a Cassietti quello di Carneri-Bellinzago, àd Antonini quello di Trecate. Altri collegi sicuri sono quelli assegnati al presidente uscente, ingegner Gaudenzio Cattaneo (Stresa) ed all'assessore Luigi Terzoli (Verbania). Su questi sei nomi ruota la strategia de per la futura presidenza della provincia. Un successo del partito consentirebbe di mantenere per due de la prej sidenza della provincia e dell'ospedale Maggiore; una forte avanzata dei socialisti favorirebbe invece la richiesta da parte loro di tuia delle due cariche. A seconda di come andranno le cose, la de ha già pronti i suoi uomimi: Antonini potrebbe passare alla presidenza della provincia se do- .1 TS? PSVla ^ìf^ì dell'ospedale; Terzoh o Catta-, ', j neo (questo ultimo in attesa di fare la staffetta con Benaglia) sempre alla provincia se una affermazione de consenti- ! rà di mantenere le due presi ; denze. Dei tutto fuori gioco nell'aspirazione delle cariche . | JJv11 alte non e neppure 1 avvocato \Cassietti, anche se ha il «tor- to» di appartenere alla corrente minoritaria di Base. Come si è visto le diatribe ; riguardavano il Consiglio pro- vmciale; per quanto concerne la Regione, invece, tutto è risistemato con la ripresentazione dei consiglieri uscenti Vittorio Beltrami e Carlo Borando e l'aggiunta di altri cinque nomi di cui due (l'avvocato Mario Giacomim e l'architetto Giancarlo Zoppi) di indubbio prestigio. In casa democristiana le polemiche riguardano anche ! ! j .ti peA| la le comunali.* La segreteria 1 provinciale sostiene di non ! avere in proposito esercitato \alcuna ingerenza, lasciando j spazio alle autonomie locali. Un caso però appare perlome- ; no sospetto: il siluramento ;del sindaco di Pettenasco, • Franco Fornara, della correli- ite di Forze nuove. Per quanto j abbia bene operato e sia ben ivoluto da tutti, il partito lo ha messo da parte. Ha tutta i l'aria di essere una punizione, ' si dice, per essere stato For- ■ nara uno dei 500 cattolici del documento divorzista in occasione del referendum. La stes- jsa de però dà per scontata la perdita del Comune con l'elezione di un sindaco socialista. Dopo i comunisti che sono ; stati i primi, anche il psi ha reso ufficialmente noti i suoi candidati alla Regione e alla Provincia: sono quelli che nei giorni scorsi, in sede di previsione, abbiamo già resi noti, j Qualche incertezza hanno an-1 cora socialdemocratici, incertezze legate alla presentazione dell'onorevole Franco Ni-1 colazzi quale candidato alle j \ provinciali .ed al comune di - Gattico, suo paese natale e | trampolino di lancio per lai sua carriera politica (oggi è vicesegretario del partito).! Sembrava esclusa una sua | candidatura, ma due fatti nuovi l'indurrebbero a cam- j biare tattica: la presentazione , dei parlamentari de Benaglia ■ e Gìordano e Ia corsa dei co. munisti alla poltrona di sin | daCO a Gattico. che è tradizio j nalmente socialdemocratica, rjn nome popolare come il 1 suo, si pensa, potrebbe riequi \ librare la situazione. ' j Novara. Due « esclusi » per i quali si è accesa la polemica: Fausto Del Ponte (a sinistra) e Pier Giorgio Borgna