Processo ai giovani che celarono arsenale d'armi in un cascinale

Processo ai giovani che celarono arsenale d'armi in un cascinale Oggi davanti ai giudici del tribunale di Novara Processo ai giovani che celarono arsenale d'armi in un cascinale Candelotti di dinamite, detonatori e munizioni furono trovati in un cortile a Garbagna nella Bassa Novarese - Prima che la polizia arrivasse sparì una borsa con documenti "interessanti" (Nostro servizio particolare) | Novara, 10 aprile. (l.l.) I cinque componenti di quella che era stata definita una cellula eversiva della sinistra extraparlamentare compariranno domani davan-j 1 ti ai giudici del tribunale di Novara. Pur non dovendo rispondere dell'accusa di costituzione di bande armate, come sembrava in un primo momento, alcuni degli imputati rischiano una condanna a molti anni di carcere per la detenzione di 12 candelotti di dinamite, materiale esplosivo vario oltre ad armi.e munizioni. Si tratta di Rolando Strano, 29 anni, Novara, corso Cavallotti 31, considerato il «cervello» di tutto il gruppo e Gennaro Castelluccio, 30,anni, Novara, via Andoardi 1: l'ultimo ed il primo a finire in carcere. L'episodio era venuto alla ■ luce quando la «mobile» ave- va trovato nella cantina del Castelluccio una grossa valigia contenente l'esplosivo, detonatori e relative micce, munizioni ed altro materiale accessorio. Portato in questura, l'operaio affermava che il ma- feriale gli era stato consegnato nel settembre dello scorso anno da due milanesi che aveva conosciuto un anno prima in Valsesia in occasione del matrimonio di Oreste Strano, noto personaggio della sinistra extraparlamentare novarese. Si era anche fatta l'ipotesi che la presenza della dinamite a Novara nel mese di settembre potesse essere collegata con l'arrivo nelle carceri della città del brigatista rosso Renato Curcio. Rolando Strano fu bloccato alcuni giorni dopo ed arrestato a Milano con la giovane Anna Maria Arluno, 28 anni, Novara, corso Trieste 1, che però, dopo i primi accertamenti, fu scarcerata. Le indagini seguite all'arresto del Castellluccio portavano prima al fermo e poi all'arresto di altri tre giovani. A Garbagna Novarese, in un ca scinale di proprietà di Erminio Divisionali, 23 anni, residente a Novara, via Serra 10, venivano trovati un fucile mitragliatore, un fucile Winchester, una carabina automatica con cannocchiale ed una pistola «Beretta» automatica calibro 6,35 con relative munizioni. Il Divisionali è stato arrestato e con lui finivano in carcere Giancarlo Masia, 22 armi, Novara, via Vignale 12, titolare di un bar di corso della Vittoria 87, un ritrovo per automobilisti, e Luigi Tredenari, 25 anni, Novara, via GioUtti 4, autista dipendente del «35.000» il più grosso «garage» di autorecuperi novaresi. Tutti avrebbero affermato di avere fatto sparire le armi per fare un «favore» all'ami-i co. Dalla cantina del Castelluccio i tre avrebbero prelevato le armi e nascoste nella cascina del Divisionali ed avrebbero preso anche una valigia piena di documenti di Oreste Strano, una parte dei quali sarebbero stati bruciati dalla madre del *Masia prima dell'arrivo degli inquirenti. Solo lo Strano ed il Castelluccio hanno una precisa collocazione politica mentre gli altri tre imputati non appartengono a gruppi specifici. Lo stesso capo d'imputazio ne, mentre rinvia a giudizio ! lo Strano ed il Castelluccio ed | i luce in ' cenda. tutta l'intricata" fac-iil Divisionali per la detenzione di esplosivi ed armi, per il Ttedenari ed il Masia si rifà i soltanto alla distruzione dei documenti che forse avrebbe-! ro potuto portare un po' di i j;