Scarcerazione di Levati sorpresa a Borgomanero

Scarcerazione di Levati sorpresa a Borgomanero Il medico arrestato per le "Brigate rosse,, Scarcerazione di Levati sorpresa a Borgomanero (Dal nostro corrispondente) Borgomanero, 8 aprile. Torna Levati, libero per la seconda volta in questi ultimi tre anni che lo hanno visto tra i maggiori indiziati nella intricata vicenda delle Brigate rosse. La notizia che il giovane medico, contro il quale erano state formulate pesanti accuse, verrà rimesso in libertà domani (come pubblichiamo a pag. 9) è arrivata stasera a Borgomanero ed è stata subito oggetto di vivaci di-1 scussioni. Nessuno, neppure f coloro che gli sono stati vicini negli ultimi mesi prima: dell'arresto, se l'aspettava. Dalla primavera del 1972 il nome de! dottor Levato occupa le cronache riservate ai «tupamaros». Da allora egli sostiene di essere del tutto estraneo alle attività eversive della delirante organizzazione rivoluzionaria: scarcerato una prima volta, dopo un periodo di libertà vigilata, venne nuovamente arrestato nell'autunno scorso in seguito alle dichiarazioni dell'ex frate Silvano Girotto. Enrico Levati, 30 anni, compiuti il 7 marzo scorso nel carcere dell'Asinara, è personaggio assai noto a Borgomanero. Proveniente da una famiglia di stimati artigiani (i genitori abitano in via Fratelli Maioni 19) ha studiato al Don Bosco ed ha militato per armi nelle organizzazioni giovanili cattoliche. Il suo nome ha tacominciato a correre sulle bocche dei borgotnaneresi nel periodo della contestazione studentesca. Intelligente e colto, il giovane Enrico era il teorico e capo dei contestatori locali. Negli scioperi delle fabbriche della zona Levati fu presto in prima fila accanto agli operai ed ai sindacalisti. Crebbe cosi la sua fama di rivoluzionario e in pari tempo quella di giovane simpatico, benvoluto da molti e biasimato da altri. Tra uno sciopero e l'altro, Enrico Levati trovava intanto modo di laurearsi e di dare inizio alla carriera di medico. Carriera presto interrotta perché il 12 maggio 1972 viene incarcerato con l'accusa di, aver collaborato alla costitu- i zione di bande armate sower-1 sive. Resta in prigione fino al; 15 luglio. Rientrato a Borgo-; manero, rilascia dichiarazioni polemiche sulla condizione ; dei carcerati politici in Italia. Del giudice Ciro De Vincenzo j parla tuttavia come di perso- na dotata di molta umanità. J Dichiarazione all'apparenza ; innocente e che tutt'al più po-1 trebbe tornare ad onore del ! magistrato: ma il dott. Leva- ! ti. a quanto si dice, va a farla | anche all'ex padre Leone, alias fratello mitra, al secolo Silvano Girotto, il quale collabora con i carabinieri. Pare siano proprio le parole dette dal medico all'ex frate a mettere nei guai il giudice De Vincenzo, sospettato di convivenza con le Brigate rosse. L'8 ottobre scorso Levati i ; ! : ; ■ viene ancora arrestato e rin- '. chiuso nelle carceri di Verba- nia, dove trascorre il tstnpo , preparando un esame di con- - corso. L'evasione di Curcio ; dal carcere di Casale significa ! rpr lui il trasferimento all'A sinara. Ora.dopo sette mesi di de tenzione. lascerà l'isola per ri- tornare in famiglia. Lo attendono, oltre ai genitori, la moglie Ornella Mariani, sindaca- lista. Anagraficamente i co-1 niugi risultano residenti a To- rino in via Oberdan 160. Con la scarcerazione del Levati, dei presunti brigatisti borgomaneresi resta ormai in carcere solo Alfredo Bona vita, il cosidetto «colonnello». Di lui gli uffici politici di tutta Italia si occuparono fin dall'epoca della morte dell'editore Giangiacomo Feltrinelli. Il 10 giugno 1972 la procura milanese emise nei suoi ; confronti un ordine di cattu¬ ra per partecipazione a bande armate. Il Bonavita, che è fratello di un consigliere comunale comunista locale, riuscì tuttavia ad evitare l'arresto fino al 5 novembre scorso, giorno in cui cadde nelle mani della polizia a Torino. Del «colonnello» di Borgomanero si è parlato a lungo. I Lo stesso ministro dell'Interno, Taviani, in un discorso | pronunciato al Senato, lo de-1 fini un pesce grosso. Altri lo j hanno Indicato-come -«guer-^ nerò scaltro, preparato, di- j sposto a tutto». 1 In libertà vigilata si trova-1 \ no, invece, gU «spostai l spray», Antonio Savino e Vanna Legoratto. Questi ultimi, i arrestati mentre tracciavano scritte ineggianti alle Brigate servendosi di una bomboletta di vernice a pressione (di qui il nomignolo affibiato loro dai cronisti) sarebbero personaggi minori. Di Antonio Savino, che dovrebbe presentarnieri per i controlli previsti dalla legge, non si avrebbero però da qualche tempo notizie. Pare che sia scomparso e non si sa per quale ragione. Altre persone di Borgomanero sono rimaste coinvolte nelle trame dell'annosa vicenda. Ogni tanto i servizi di sicurezza fanno irruzione a Borgomanero e saltano fuori nomi nuovi, oppure si ripeto- no quelli già conosciuti: «Dì ; questa storia tanto lunga e | nébulosa — dice questa sera ; la gente alla notizia del rila- i scio di Levati — non sappia- ! mo più cosa pensare». | f. a. GOZZANO — All'assemblea del- i la Società Operaia di mutuo soccorso (presieduta da Raffaele Morganti) sono stati premiati con medaglia d'oro per l'appartenenza al sodalizio da oltre quaranta anni, i soci anziani Giovanni Ferraris e Carlo Caleffi. ! 1