Gozzano è in subbuglio per la lapide che il sindaco ha dedicato a se stesso

Gozzano è in subbuglio per la lapide che il sindaco ha dedicato a se stesso Gozzano è in subbuglio per la lapide che il sindaco ha dedicato a se stesso Il marmo "incriminato" è comparso sulla facciata del municipio comprato tre anni fa - Vivaio di polemiche in Consiglio - L'interessato : "L'hanno voluta gli assessori" (Nostro servizio particolare) Gozzano. 11 marzo. Stanchi di onori effimeri che non li ripagano minimamente dei continui affanni, i sandaci dei nostri comuni hanno deciso di passare alla storia? Pare di si, stando almeno.aUa decisione, del sindaco Si Gozzano, ragionier" Lorenzo Testori, il quale ha fatto collocare nel palazzo municipale una grande lapide di marmo con il proprio nome. L'iniziativa, alzuanto peregrina, ha sollevato un vivaio di polemiche. L'altra sera se ne è discusso per un'ora in consiglio comunale tra la divertita curiosità del pubbli¬ co presente. Da qualche settimana non si parla d'altro nelle fabbriche e nei locali pubblici di Gozzano e dintorni. La «lapide del sindaco Testori», come viene ormai chiamata, è l'argomento del giorno: • i conunenti sono santi osservazioni, c'è"cniaddirittura ventila la possibilità di una denuncia all'autorità giudiziaria per abuso di potere o qualcosa di simile, non essendo stata assunta nessuna delibera in proposito. I più parlano di «megalomania», di «esibizionismo personalistico, inaccettabile in regime di democrazia, e proprio nel trentennale della riacquistata libertà». Il marmo incriminato ha la forma di un trapezio, rovesciato nei confronti della normale disposizione grafica. La scritta destinata a finire sui libri di storia locale o. in ìin eventuale capitolo nicipali è la seguente: «Nel 1972, essendo sindaco Loren-zo Testori, l'amministrazione comunale di Gozzano acquistò questo edificio destinandolo a sede comunale». Una cosetta dall'apparenza innocente, ma inutile, poiché la memoria del fatto risulta già consegnata ai registri del comune. La comparsa della lapide all'ingresso del palazzo non poteva passare inosservata e senza commenti. Un giornale scrivendo della lipide «furtivamente posta»- nei giorni scorsi, ha lasciato intendere che si trattava di un'iniziativa personale del sindaco all'insaputa della giunta, una specie di «colpo di mano»' del primo cittadino. Il consigliere liberale Brustia ha sollevato la questione in consiglio, ma solo per affermare che il sindaco meritava ben altro: anzi, la lapide, a suo avviso, era stata messa in posizione poco visibile. Più o meno dello stesso parere il socialdemocratico Bozzer e qualche democristiano. Di diversa opinione il capogruppo democristiano Stracchi e il comunista Gioiosa, il quale ultimo ha parlato di «cattivo gusto»: «Le lapidi si fanne ni morti», na detto, aggiungendo ohe per lui era anche una cosa illegale, ed avanzando infine la proposta di buttare la lapide alle ortiche. - C'è stata una votazione: presenti solo dieci consiglieri su 20 (meno del numero legale?), si sono dichiarati favorevoli al mantenimento della lapide sei consiglieri, tra democristiami e socialdemocratici, contrari i due comunisti, astenuti, astenuti il sindaco e il capogruppo de Strocchi. Il sindaco ha in ogni caso precisato che la cosa era stata voluta da alcuni assessori, e che la lapide non era costata nulla al comune. La a discussione consiliare non ha fatto che alimentare il fuoco delle polemiche. Che ne pensa l'avvocato Mario Fiacomini, numero uno della de locale? «Vi prego — risponde — di non coinvolgermi in una vicenda tanto squallida. Qui siamo al piùcompleto disfacimento di ogni valore democratico: tanto vale abolire il corisi-gì^ifffe^mÙ?iÌi:W^gtmV podestarile». L'ingegner Giorgio De Marchi, socialista, non era presente alla riunione del consiglio: «Non faccio commenti — afferma —: vale quello che dissi in consiglio il 30 novembre scorso quando, in sede di opposizione al bilancio, parlai di concezione podestarile del Testori, che mi appare incline al cosiddetto culto della personalità». Lorenzo Testori, il sindaco accusato di cercare la gloria dell'immortalità, era' stato eletto come indipendente nella lista democristiana. In precedenza era stato consigliere per la lista liberale. Ora, pare che la de non lo ripresenti più. Qualcuno lo vorrebbe prossimo candidato nella lista socialdemocratica. Ma si tratta solo di «voci», in. g. r.

Persone citate: Bozzer, Brustia, Giorgio De Marchi, Loren-zo Testori, Lorenzo Testori, Mario Fiacomini, Strocchi, Testori

Luoghi citati: Gozzano