I dieci di San Marcello

I dieci di San Marcello Invorio ricorda i martiri della Resistenza I dieci di San Marcello Accerchiati dai fascisti, morirono sulla collina del paese - Il Comune ha pagato un alto tributo alla lotta di Liberazione: rastrellamenti, eccidi, esecuzioni in piazza (Nostro servizio particolare) j Invorio. fi marzo. Il comune di Invorio. acco- j gliendo una proposta della locale sezione dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia, ha chiesto al presidente Leo- ! ne che venga assegnata al gonfalone municipale una me- j daglia in riconoscimento del | contributo di sangue versato da questa popolazione alla, causa della Resistenza. L'istanza è stata trasmessa alla j presidenza della Repubblica ! con l'elenco dei 26 morti, in- ! voriesi o caduti in questa terra dell'Alto Vergante che vide ; compiersi sacrifici eroici e consumare delitti nefandi. Zaverio Guidetti, il sindaco, ex partigiano, membro del I Cln di Novara con Piero For- i nara, ricorda la lunga serie di: caduti: «Morirono — dice — j partigiani e civili: nella batta- ! glia di San Marcello caddero in dieci, una ragazza ebrea fu trucidata in un bosco, un uomo e una donna di Invorio vennero fucilati in piazza: ; partigiani invoriesi perirono in Jugoslavia, scomparvero1 nell'inferno dei campi di ster- j minio nazisti. Dal settembre1 1943 al maggio 1945, una tra- ! gica successione di lutti si ab- '■ batté su Invorio e i paesi vici- ì ni». Il primo, agghiacciante avvenimento fu l'uccisione della giovane israelita. Il 15 settem- j bre 1943, subito dopo l'armi- j stizio, quando ancora non si j conoscevano gli effetti del be-, stiate odiò" razziale"Scontra i judeos», le SS germaniche seviziarono e uccisero la ragazza ai piedi della collina di ; Orio, verso Briga. Nessuno ; conosceva la vittima, che an-1 cora oggi non ha un nome sul} monumento dei Caduti per la libertà: ma il fatto scosse l'opinione pubblica che si schie- ! rò subito, quasi al completo, { contro i tedeschi e i loro al- : leati fascisti. Il 18 aprile 1944 cadeva a| Veruscha in Jugoslavia Franco Rossi di Oleggio Castello, partigiano di Tito; il 4 luglio, ad Alagna in Valsesia, veniva fucilato Felice Vedani, carabiniere di Invorio. Ma l'episodio che fece tremare il paese fu quello del 19 settembre 1944. «I fascisti della Folgore, che aveva insediato un presìdio nel Palazzo municipale — racconta l'ex partigiano Ore- ste Martelli — starano cer-1 cando una ragazza di Invorio. \ Edvige Pelizzoni. che avevi \tentato di far fuagire uno di > loro con i partigiani. La ra-\ gazza, scappando, finisce nel-\la casa di una donna del p^Ase. Dorina Bellosta: entra da\una porta ed esce da un'altra. \ Arrivano i paracadutisti, vo- \ gliono sapere dalla Bellosta dove si trova la fuggitiva: alla fine, la trascinano in piazza insieme al padre dell'Edvige, Arturo Pelizzoni, e i due vengono passati per le armi». La vicenda, già di per sé raccapricciante, ha un'appen- ! dice ancor più incredibile: «Il ì ; j boia che doveva far fuori la Bellosta e il Pelizzoni — spiega Martelli — sparò così bene che la donna venne raccolta ancor viva, e morì solo dopo gualche giorno all'ospedale di Borgomanero» Da quel momento, i fatti di sangue si ripeterono con an- j cor maggiore frequenza. Il 16 ; ottobre cade Franco Martino- ! li di Omegna. in uno scontro con la Folgore; il giorno dei Santi, tra i fucilati dalla Decima Mas al porticciolo di Castelletto sul Ticino vi è anche l'invoriese Sergio Gamarra | detto Tom; il 18 del medesi- J mo mese, viene trucidato dai para fascisti a Invorio il milai nest Gianni Vignola detto j Maio. j Cade Gigi Borsa di Oleggio il 18 marzo, muore l'invoriese Nardo Ebro detto Gim a Val- ; | piana due giorni dopo, ii gior-1 | no 28, nelle prime ore del1 ! mattino, l'eccidio di San Mar- • cello: «Avevamo appena la-f I sciato il paese — dice Martzl- ; li —, e ci trovavamo nel bo-i Iseo di Gattico. quando sen-\itimmo i primi colpi. Non sa- -. I pevamo che un gruppo di par- j \tigiani era rimasto in zona, i Accerchiali sulla collina di ' 'San Marcello, morirono Già- j cornino Godio di Oleggio Co-, stello. Edmondo Negri di ; Quinto Vercellese, il milanese ■ Amleto Livi. Piero Quirini di j Crusinalio. Angelino Piantoni- te di Briga. Carlo Garzonio | di Gallarate. Mario Bertona. ( Memo Leggeri. Ugo Ballerini ; e il civile Carlo Padrini, tutti \ del luogo». Arrivano i giorni della Libe-'. razione. Il 25 aprile muore un j ragazzo, Angelo Zaninetta; il. giorno dopo, Candido Merlini i è ucciso dalla colonna Stamm i in ritirata; nella stessa notte, ; Franco Leoni detto Asso è'fai- ! ciato in piazza a Invorio dal l'aereo «Pippo». Intanto, si ] spegne a Mauthausen France- j sco Ferrari detto Bomba, che era stato catturato poco prima di Natale alle cascine di Ameno. Il 28 muore Francesco Bertinotti di Oleggio Ca- stello. A Berlino viene infine ucciso Mario Catilina, parti¬ giano in Jugoslavia. E' il 6 maggio 1945, e nel Vergante è già esplosa la gioia per l'acquistata libertà. f, a. i j j ||!•IIiI\' Il sindaco Carlo Guidetti