Tutta la città è coinvolta

Tutta la città è coinvolta A Verbania convegno regionale per la Montefibre Tutta la città è coinvolta Lo ha detto il sindaco Imperiale, citando un documento di solidarietà dei professori del Ferrini-Mazzola, presidente del consorzio: "Non rinunciamo a Mergozzo" - Il rappresentante di Vercelli: "Anche noi sull'ultima spiaggia" - Ordine del giorno che si rivolge al governo (Dal nostro corrispondente) i Verbania, 1 marzo. ! «Soi non accettiamo la de- | ' cisione della Montefibre che ha dichiarato nullo l'accordo da lei stessa proposto e firmato a Milano, garante il governo, il 7 aprile '73», con questa dichiarazione il sindaco di Verbania, ingegner Francesco Imperiale, ha aperto il convegno regionale che si è svolto a palazzo Flaim, j nel pomeriggio, per iniziativa! del consiglio di fabbrica della Montefibre e del Comune. «Qui c'è tutta una città coinvolta, una città che ha diritto a non morire», ed ha citato ad esempio della crescente mobilitazione e della sensibilizzazione, ogni giorno più riva, un documento approvato all'unanimità dai professori dell'istituto professionale Ferrini, che impegna le forze della scuola a un approfondito dibattito sul problema Montefibre e assicura pieno appoggio a quanti sono impegnati oggi per superare que- i sto momento di crisi e di ten- ; n! sione. j n | Moltissimi gli interventi. ! ' Mazzola, presidente del Con-1 m j sorzio di sviluppo del Basso ! uToce. ha ribadito che il Con- j tesorzio ha espletato per tempo dtutte le formalità richieste. «Noi — ha sottolineato — non rinunciamo alle fabbriche promesse a Mergozzo e ci batteremo con tutte le nostre forze perché gli impegni sia- ! no mantenuti». Cerutti, vicesindaco di Vercelli (scusandosi per l'assenza del primo cittadino cui poche gmpnrahlem—spore prima era nata una bim- i {nbai. ha annunciato la piena [frdisponibilità dell'amministra- dzione comunale di Vercelli, ri- Pbadendo la gravità politica ; mdel disimpegno della Montefi- J onbre. «Noi — ha detto — siamo all'ultima spiaggia. A Vercelli, negli ultimi anni, ci siamo visti chiudere decine di fabbriche, licenziare migliaia di operai, metterne a cassa migliaia di altri. Tutto è stato disatteso e Vercelli langue no- ±nncto ,., nostante le nostre lotte ed il nostro impegno». • Più avanti, ricordando che mercoledì 5 a Roma ri sarà un primo incontro per discu tere sul rientro in fabbrica dei dipendenti in cassa inte- grazione a zero ore, e che amministratori comunali, forze politiche locali. lavoratori sono tutti sulla slessa linea, si è rammaricato per quello che ha definito il gioco delle parole. «Noi amministratori comunali — ha aggiunto Cerutti — dobbiamo rispettare e rispettiamo sempre le nostre {nme- Invece ci troviamo di fronte ad un accordo, quello del 7 "Prile '3- che sebbene Porti a garanzia anche le fir me dl Quattro ministri, viene oggi invalidato. Ci dicono che non vale più, ma allora noi ci * "Sf ±B ^,T^P^nLV^no tutti, perché noi in loro non abbiamo più fiducia». Il vicesindaco di Vercelli ha concluso ribadendo il concetto dell'ultima spiaggia al di là .„ , .. della quale non potrà esserci! altro, a Ivrea, come a Verba-1 nia. come a Vercelli, che la « rovina economica, il disfaci- j , mento, il caos. Perini, della Federazione j unitaria lavoratori chimici, i ha affrontato i lati tecnici del ! problema, spiegando che la i Montedison mentre da un la- i to condanna fabbriche a Ver-1 trilli \ *—» f- * r, 1 , z-inWnn * -A a HTn* *n X celli, Aosta Verbania e Nova- ■ ra e mette in discussione ! quelle di Spinetta Marengo. ; investe in impianti dello stes- ( | Hanno anche parlato il geometra Borando (de), l'ingegner Cardinali (psdi), l'onorevole Tamini (pei), Galafassi, del consiglio di fabbrica, Bono, comunista. Bono ha attac- j cato la politica governativa ; SSS3£n una sSad £ j \^ Partecipazione statale, sa- rebbe stato dovere governati vo vigilare sulle sue attività e sulle sue iniziative. «Cefis — ha detto Bono — non è il padrone della Montedison. ma vi è stato messo dalla democrazia cristiana ed è necessario che Fanfani assuma le sue responsabilità e prenda delle decisioni». Fabbri, democrazia cristiana, difendendo il passato di Eugenio Cefis, ha respinto le accuse lanciate contro il governo e la de. Duro nelle critiche alla Montefibre e al governo l'avvocato Scheda, assessore socialista al comune di Vercelli, che ha sostenuto "di aver "trat- !■- ■to l'amara impressione che si giochi a scaricabarile tra Montedison e governo. Alla fine è stato votato un ordine del giorno unitario che ha ribadito l'impegno della Regione e di tutte le forze politiche dell'arco democratico nella difesa dei posti di lavoro, e denuncia: «La decisione della Montefibre di non attuare l'accordo, ne chiede l'applicazione integrale e impegna il governo a intervenire perché l'accordo di cui era garante il governo stesso sia interamente applicato». Del problema della Montefibre si è parlato questo piomeriggio anche in un convegno organizzato dalla demo- {crazia cristiana al collegio S. | Luigi. Sono intervenuti gli I onorevoli Bodrato, Giordano, j Zolla. Tutti hanno sottolinea- ito la gravità della situazione j determinatasi col disimpegno ! della società milanese e conI la sua violazione degli accordi ! del 7 aprile *73. E' stato anche • qui provato un ordine del : giorno che impegna la demo- ; crazia cristiana, piemontese .. , . . ! in particolare, ad adoperarsi .1 in difesa del posto di lavoro : «dei quattromila lavoratori j j verbanesi. a. c. ! j d Verbania. Un aspetto della sala di Palazzo Flaim durante il convegno regionale che ha dibattuto il problema dei lavoratori sospesi della Montefibre (Foto Basso)