I nonni per la "scuola di domani " di Gianfranco Quaglia

I nonni per la "scuola di domani " Personaggi ed episodi della giornata dedicata alle medie superiori I nonni per la "scuola di domani " Scortavano la figlia, allieva dell'ultimo anno del l'Artistico, ma già madre di un bimbo di pochi, mesi - Al Mossotti 1' "astensionista" ha garantito per la marmnache » era presentatasi seggio senza documenti * "Papà^non votarel" ma il padre (parlamentare de) ha disubbidito alla figlia contestatrice - Elettori arrivati apposta dalla Svizzera (Dal nostro inviato speciale) Novara, 24 febbraio. «Scusi, lei è una studentessa?» ha chiesto il presidente di seggio al liceo artistico statale di via Greppi a una giovane mamma che, con Un bambino di pochi mesi, si avvicinava all'urna. «SI — ha risposto l'allieva — mi chiamo Ettorina Giovangrandi, frequento la quarta A e questi — ha continuato indicando due persone dietro a lei — sono i miei genitori. Se vuole le faccio vedere i documenti». Ma non è stato necessario. E' intervenuto il preside, il pittore Bruno Polver. che l'ha aiutata nelle operazioni di voto, sorreggendole il bambino. Poi è stata la volta di Pietro Giovangrandi e Cristina Borri, i «nonni dei decreti delegati», come li hanno denominati. «Ma non siamo nonni nello spirito — ha voluto precisare Cristina Borri —. L'innovazione nella scuola è necessaria. Oggi siamo venuti a votare non tanto per nostra figlia, che fra pochi mesi avrà terminate gli studi. Lo facciamo per lui, Davide, che dovrà frequentare la scuola del domani». Doveva essere una giornata «calda». A Novara la campagna elettorale e la vigilia del voto nelle scuole medie superiori era stata caratterizzata da episodi di contestazione che in alcuni istituti cóme al Mossotti (ragionieri, geometri e periti aziendali) avevano fatto temere incidenti. I giovani aderenti alla sinistra extraparlamentare avevano inscenato una protesta contro i decreti delegati, rifiutando di entrare in classe, poi scandendo slogan contro il preside, professor Rosario Muratore. «Faremo astensionismo attivo — avevano annunciato — con picchettaggi all'ingresso delle scuole per non fare entrare gli studenti». «E noi — avevano ribattuto gli altri — organizzeremo controppicchetti per garantire il voto regolare». Ha vinto la democrazia. Sparuti gruppi di astensionisti ce ne sono stati, davanti a tutti gli istituti, ma non si sono avuti episodi di intolleranza. Gli studenti dell'intercollettivo studentesco si sono limitati a distribuire ciclostilati a studenti e genitori, a suggerire di votare per l'una o l'altra lista o ad astenersi dal voto. L'affluenza è stata regolare. Anzi, in qualche caso, proprio gli astensionisti hanno dimostrato di agire nel rispetto della democrazia e del civismo. Al Mossotti Silvano Brustia, tra i più attivi studenti sostenitori del «non voto» ha accompagnato al seggio la madre che aveva dimenticato i documenti. «Garantisco io per lei — ha detto il figlio —, non voglio partecipare alI le elezioni ma rispetto le | idee dei miei genilùii». Liceo scientifico Antonelli: , | gruppi di studenti ai cancelli i cercano si convincere altri | allievi e genitori che «i de ; Creti delegati sono una truf- fa». Arriva l'onorevole Alessandro Giordano, democriI stiano. Una ragazza si stacca i dal gruppo e gli si fa inconi tro supplichevole: «Papà ti 1 scongiuro, non votare, fallo almeno per me». «Mi spiace — risponde il parlamentare — devo proprio votare. Non la penso .come te». i ! pa"' Al liceo scientifico si è ' avuta una percentuale di vo i tanti altissima. «Studenti e La figlia. Romana, allieva ; dello scientifico, allarga le j braccia sconsolata: «Pazien- za, è difficile convincere pa- genitori — afferma il preside — hanno dimostrato un interesse per i decreti superiori a qualsiasi aspettativa». Una studentessa, Adriana Hofer: «Non è che questi decreti siano stati fatti molto bene ma un risultato senza dubbio è . stato ottenuto: quello della partecipazione diretta di tutti gli studenti, genitori ed insegnanti. Questo è già un grande passo avanti». Si temeva una scarsa affluenza di genitori. Gli istituti novaresi raccolgono allievi da ogni parte del Novarese. Al liceo artistico, ad esempio, l'SO per cento degli studenti sono pendolari. Per questo la presenza di alcuni genitori, costretti a ore di treno per raggiungere il capoluogo, era incerta. E' accaduto esattamente l'opposto. Al liceo artìstico sono arrivati i genitori di Ermanno Toselli addirittura dalla Svizzera, dove sono emigrati per lavorare. Per molti è stata l'occasione di un ritorno a scuola. All'istituto tecnico Omar, dove i seggi sono stati allestiti nelle sale-macchine, i genitori si sono soffermati ad osservare vecchi torni e morsetti: «Guarda — ha detto un padre di figlio — quassù ho sudato io. Quanto ho dovuto limare. Adesso tocca a te ma la scuola non è più dura come una volta. Le cose sono cambiate. Non sei più solo, siamo in due a partecipare ed a studiare. Se sarai promosso il merito sarà anche un po' mio». Gianfranco Quaglia

Luoghi citati: Novara, Svizzera