Tutti a braccetto con frac e cilindro festeggiano bevendo il Mercu scurot di Lorenzo Del Boca

Tutti a braccetto con frac e cilindro festeggiano bevendo il Mercu scurot A Borgosesia per un giorno accantonata ogni polemica Tutti a braccetto con frac e cilindro festeggiano bevendo il Mercu scurot Un rito antichissimo che è sempre stato rispettato anche perché vuol essere soprattutto un invito all'amicizia le baldorie di Carnevale. Per Borgosesia invece il primo giorno di quaresima, ribat tezzato «Mercu scurot» (Mercoledì buio) offre l'oc casione per gli ultimi «me- (Nostro servizio particolare) Borgosesia, 12 febbraio. Per tutta la provincia il mercoledì delle Ceneri è unritorno alla normalità dopo morabili» brindisi in amicizia. Per ventiquattr'ore ogni motivo di contrasto viene accantonato. Intervallo per il «dramma» delle elezioni del direttivo della Pro loco, che divide candidati e iscrit- li: interrotte le diatribe con Varallo per la strada della Valsesia, che gli uni vogliono suila sponda destra, gli altri \ sulla sinistra del Sesia. ì «Mercu scurot» non consen I te polemiche, né municipali ì né sportive. Tutti amici, per ; un giorno, a Borgosesia: a braccetto strade del si percorrono le centro e ad ogni Il I bar. a ogni osteria, ogni can- i Una, ci si ferma per bere in \ uno speciale mestolo di legno, il «casuln. L'allegra brigata, in processione, sempre più malferma sulle gambe, non si scioglie che all'alba. I quando, per la verità, sareb \ be difficile per i protagonisti I proseguire oltre, j 17 più soddisfatto e stato ! l'assessore alla polizia. Ma \ rio Casagrande. interprete : del «Perù», la maschera del j Carnevale: è finalmente riu . scito a portarsi a tavola mezzo municipio, primo passo per realizzare un suo originale progetto che vorrebbe discutere gli ordini del giorno del Consiglio comunale non nella fredda sala di palazzo di città, via davanti a una buona «panissa» pacifi autrice. Si sono infatti ritrovati alla stessa tavola il sindaco Gaudenzio Buccelloni, gli assessori Tarcisio Sogno e Dionigi Angeli e i consiglieri Alfredo Borgo e Mario Gianoglio e anche il presidente del comitato di controllo regionale Roberto Comoli, un borgosesiano purosangue, che non perde occasione per partecipare a simili manifestazioni. Anche gli industriali han¬ no rispettato la tradizione: chiuse le fabbrichette, mandati in vacanza gli operai, si sono trovati per festeggiare, in marsina e cilindro, il «Mercu scurot». ' C'erano Gianni Zanni e Giacomo-Baldo, animatori del Carnevale, e «Nani» Bader, il re delle seggiovie di Mera, Ugo Pizzi, che ha rinunciato ai ■ suoi «arredamenti», e Carlo Alberto Prosino, Massimo Lorini, Umberto Stefanetti e Giancarlo Miglino, che ha lasciato incustodita la stia bottega di abbigliamento. Si 'sono ritrovati gomito a gomito il «Perù» degli Anni Sessanta. Aldo Pagani, cinquantunenne industriale del ferro, il geometra Luciano Tarditi, maschera «timida». come lo ricordano a Borgosesia, degli anni anteguerra, e Piero Merlo. «Pierin delle vigne», figlio di Eugenio, un altro «Perù» indimenticabile. C'erano il vecchio presidente del Grignasco Calcio, Giuseppe Pagliarini, e il nuovo vicepresidente, Piero Perazzi, tifosi del Borgosesia e i dirigenti Guido Paglino e Verte Guaraldi. Non pensavano a calcio e a partite: altrimenti gli uni avrebbero dovuto piangere sulle disgrazie del Grignasco, che ormai, in fondo alla classifica, rischia questa volta di retrocedere dalla Promozione in prima categoria; e gli altri avrebbero recriminato sui punti che il Borgosesia non riesce a conquistarsi in casa. Perfino don Alberto Bosco, pur non partecipando di persona al «Mercu scurot», osservava con occhio indulgente le schiere di baccanti che danzavano per le strade. «Ci sono state violente battaglie con la Curia — ricordano i più anziani borgosesiani —. i sacerdoti ci definivano schiere di avvinazzati. Ora, invece, è prevalsa la convinzione che "la consuetudine fa legge" e con il silenzioso beneplacito della parrocchia i cilindrati possono sbrigliarsi senza pericolo di scomunica». Quella di festeggiare anche il primo giorno di Quaresima è una tradizione che affonda le radici in secoli passati. Una medaglia gelosamente conservata dal comitato, datata 1906, ricorda il cinquantesimo anniversario ufficiale del «Mercu scurot»: ma si racconta che i promotori della baldoria siano stati dei tedeschi arrivati in città il martedì grasso. Dopo la giornata festosa, la mattina i forestieri si alzarono pensando di ricominciare, ma trovarono strade deserte e atmosfera quaresimale. Senza esitare indossarono il frac e si precipitarono in osteria, invitando (con successo) i borgosesiani, a seguire il loro esempio. Qualcuno invece insiste nel ritenere il «Mercu scurot» come una manifestazione di protesta contro il governo borbonico che teneva soggiogati i valsesiani. Un primo sciopero, insomma, fatto in allegria. Lorenzo Del Boca ! • 1 j ' ; Borgosesia. Quattro cilindrati rispettano in allegria il rito delle bevute il giorno del Mercu scurot (Foto Colombo)

Luoghi citati: Borgosesia, Perù