Commissione italo-svizzera per difendere i "frontalieri "

Commissione italo-svizzera per difendere i "frontalieri " Dopo V "assenza ingiustificata" del primo incontro Commissione italo-svizzera per difendere i "frontalieri " (Dal nostro corrispondente) ' Domodussola. 24 gennaio. (a. v.) E' stata formata una commissione mista di sindacalisti italiani e svizzeri che si occuperà dei licenziamenti dei numerosi « frontalieri » ossolani. Questo è il risultato dell'incontro fra sindacati novaresi e de! Canton Vallese che si è tenuto questa sera al municipio di Domodossola. La nuova convocazione era stata diramata dai presidente della comunità montana Ezio Morelli e questa volta hanno risposto all'invito numerosi dirigenti dei sindacati d'oltre Sempione, fra i quali il presidente dei cristiano-sociali Regotz e ii segretario deila federazione metalmeccanici dell'aito Vallese, Tissier, che si sono scusati r-ir il fallimento del primo incontro che hanno attribuirò a un « disguido ». Ai lavori hanno partecipato il vice-sindaco di Dumodos sola. Giacomo Pagani, il segretario provinciale delia CgL. Zaretti, :. presidente ce: « frontalieri » Pietrobelli con altri dirigenti dell'associazio ne, Diego Garetti per la Cisl, Letizio delia Uil e numerosi esponenti politici. I rappresentanti dei sindacati italiani hanno ribadito la linea che ha già avuto un certo successo nel Canton Ticino: evitare i licenziamenti ricorrendo, dove è possibile, a riduzioni dell'orario di lavoro. « In questo modo — ha spiegato Pietrobelii — i ìtu-oratori svizzeri potrebbero beneficiare della cassa di disoccupazione per le giornate perse e quelli italiani non perderebbero il posto ma solo una parie del salario ». Pietrobelli ha aggiunto che ci sono moiti stagionali, in attesa del contratto di lavoro. Zaretti delia Cai! ha detto che bisogna evitare « una strumentalizzazione della crisi economica in Svizzera. I nostri colleghi vallesani sanno benissimo che. dopo gli emigranti, saranno i lavoratori svizzeri a pagare il costo della crisi e che quindi trovare una linea d'azione comune è nell'interesse di tutii ». I .sindacalisti svizzeri hanno ascoltato « con interesse » le proposte dei novaresi, anche se, ovviamente, si sono riservati di approlondirle all'interno delle loro organizzazioni. Intanto, hanno chiesto una documentazione scritta per potene valutare meglio. Anche per le difficoltà di comprensione i al convegno sì e parlato in italiano, francese e tedesco e non tutti si capivano perfettamente ) non sono invece stati fatti pa^si avanti sull'estensione ai « frontalieri » elei beneiici della cassa di disoccupazione svizzera cne è stata chiesta da Pietrobelli. Alcuni sindacalisti vallesani hanno pero fatto capire che le cose potrebbero migliorare se i « frontalieri » aderissero in massa alie organizzazioni sindacali svizzere. Tissier ha detto che il suo sindacato « noti fa distinz.one fra operai svizzeri e stranieri: sono iuiLi lavoratori. Prima dei " frontalieri'' — ha aggiunto — sono state licenziete numerose lavoratrici svizzere. Ci sono siati casi, come quello della "Letico", in cui ci siamo battuti per evitare la riduzione del personale ma non c'e stato niente da fare ».

Persone citate: Canton, Diego Garetti, Ezio Morelli, Giacomo Pagani, Letizio, Regotz, Vallese, Zaretti

Luoghi citati: Canton Ticino, Domodossola, Svizzera