" Non per un miracolo ma soffrendo riuscimmo a liberare Domodossola "

" Non per un miracolo ma soffrendo riuscimmo a liberare Domodossola " Ancora polemiche per "Quaranta giorni di libertà,, " Non per un miracolo ma soffrendo riuscimmo a liberare Domodossola " Enrico Massara, vice comandante della "Valtoce", contesta lo sceneggiato tv: «Si sarebbe dovuto far capire che la "Repubblica" era il frutto di un anno di lotta » - Perché la popolazione è stata dimenticata? (Dal nostro corrispondente) I Domodossola. 12 dicembre. fa. v.) Anche la terza ed ultima puntata di Quaranta giorni di libertà, il film di Leandro Castellani sulla «Repubblica dell'Ossola» è desti¬ nata a sollevare discussioni e ! polemiche. j Sullo sceneggiato che la te- j levisione ha trasmesso in tre ! punttte si è aperto un vero e : proprio dibattito fra i protagonisti della Resistenza. Sono già intervenuti numerosi comandanti partigiani che hanno rimproverato agli autori la scarsa aderenza ai fatti, sono riaffiorate polemiche e ti¬ ! valità di trent'anni fa. Novara 12 dicembre J .HoS attenderai ve-1 dere anche l'ultima puntata I dello sceneggiato prima di ! sceneggiato prima pronunciarmi — dice il presidente dell'Istituto case popolari. Enrico Massara—; oggi posso sciogliere le riserve». Massara era il «capitano», vicecomandante della «Valtoce» che durante la Repubblica dell'Ossola assunse il comando militare della piazza. ■E' un film che è partito! male e ha viaggiato stancamente, non fedele alla realtà, improponibile a chi vuole conoscere la storia, quella vera. | idei quaranta giorni di libertà: i un'occasione mancata». i I Nell'incontro che abbiamo] con lui per commentare lo ' sceneggiato. Massara non una sola volta accenna alla sita persona, alla parte che ha avuto nella lotta partigiana, al fatto che nelle tre puntate ! sia stato completamente igno j rato. j «In questi ultimi venti gior ! ni ho avuto* occasione di in : cont rare parecchi dei compa- gni d'arme di trent'anni fa e il loro ed il mio parere sul film sono negativi. Si sarebbe ! dovuto offrire, soprattutto ai giovani, uno spettacolo più aderente alla realtà, meno ricco di discorsi e di discussioni. ! con una maggiore presenza di Si J Partigiani e popolazione. 1 sarebbe *>™to * ™ I l!^ ~ prolegH„^^ * £ \ ! frazione di I^modossola ! non si era ottenuta per un miracolo, ma che è stato il risul tato finale di 12 mesi di lotta, j Un anno in cui le bande si erano create ed organizzate dando luogo alla guerriglia che non aveva lasciato tregua al nemico. C'è stata per esempio l'insurrezione popolare di Villadossola che ha dato il | via alla organizzazione operaia nelle fabbriche del Cusio, idei Verbano e dell'Ossola». Massara ricorda i valligiani i che hanno offerto ai partigiai ni vitto, alloggio e assistenza pagando più volte con la vita tale generosità; ricorda le battaglie iniziali (come quella di Megolo). le sofferenze patite con i rastrellamenti e le più feroci rappresaglie (come quella di Fondotoce). «Il non avere voluto rilevare che le valli che fanno da corona a Domodossola erano state liberate dai garibaldini della "Redi"; che il fondovalle era stato liberato dalla "Valtoce" e dalla "Valdossoa"; che le valli del Cusio erano saldamente tenute dalla "Bel trami"; che gruppi della "Servadei" e della "Nello" operavano sui fianchi del Mottarone: che la "Piave" e la "Battisti" si erano assicurati le valli Cannobina e Vigezzo, è stato un gravissimo errore: un errore che si doveva evitare». Il «capitano» aggiunge che se sono mancate le premesse è anche vero che i «diari» a cui si è richiamato il film soffrono di grosse lacune e sono stati infiorati da elementi assurdi e irreali. Cita una serie di errori come «liberi» discorsi sul treno che corre in territorio occupato dai nazifascisti: il «passaggio» dall'una all'altra frontiera attraverso la terra di nessuno: i partigiani «gozzoviglianti» nelle osterie: i reiterati rifiuti dei rosminiani ad accogliere il giovane Andrea: la «ridicola» uscita dei nazisti su alcune macchine e un camion contro quattro o cinque loro collaboratrici da Domodossola: il raduno di persone davanti al muniepio per ascoltare il discorso di Tibaldi «sbagliato» per chi lo ricorda quale veramente era. dinamico e deciso, un vero animatore della Resistenza. «Si potrebbe andare avanti a lungo con la citazione di ;i pfIcpbtvmpI questTenòrT anche" grossolani ! - prosegue Massara - come! te riunioni "stuccate" aeua^giunta di governo i cui rap. ! Presentanti appaiono dei mi- ; tuchini. C'è poi la dichiarano- ne sciocca se°non vile messa | in bocca ad un partigiano ri- ! volta ai civili in partenza per la Svizzera: "Ve ne andate e j ri lasciate qui a crepare".! Sembra che il film si è svegliato nella terza ed ultima '. puntata di ieri sera ma Io fa per evidenziare che i partigiani scappano accennando quasi a chiedere scusa ». Ma anche qui. secondo, quello che fu il comandante militare della piazza di Domodossola, si sono dimenticate tutte le battaglie, da quella il Grave!Iona a quelle soste-' tute durante la ritirata. «Mai forse — commenta amara-} mente — nei "diari" questi fatti non sono contenuti. Eppure sono episodi di quei quaranta giorni. Vien proprio; da chiedersi: ma che cosa hanno fatto i partigiani, lai poplazione. la giunta prowi- \ soria di governo? Molte di-1 scussioni. qualche litigio; ma i fatti?», Come abbiamo detto. Mas sarà non spende una parola per 'se stesso, ma si infiamma ' al ricordo del comandante Al' . fredo Di Dio. Era staio suo j ; compagno d'armi nel 1942: j erano stati insieme nel dicem- [ ore 1943 con le prime forma- ! zioni partigiane nel Cusio: j | poi ancora nel marzo del '43 ; ' con il gruppo «Ossola» che doveva diventare « Valtoce a con U motto «ha. vita per l'I- ! talia». «Alfredo dì dìo — conclude j ! Massara — era un giovane uf- j I ficiale di carriera, serio e ! pronto all'azione, stimato dai \ 'suoi uomini. Il film che lo ha; raffigurato come nevrasteni- j co ed impetuoso ne ha falsato ! la figura». , Pi Bb Piero Barbe | ■ ] ' ! \ j . ; | ' ! I ! ' Novara. Il « capitano » En- | lieo Massara in una rara fotografia di trent'anni fa '