Padri e figli vestono il chimono

Padri e figli vestono il chimono Novara: tutti accomunati dalla passione per il judO _ Padri e figli vestono il chimono La mancanza di fondi non impedisce alla società di raggiungere risultati lusinghieri (Nostro servizio particolare; Novara, il dicembre. / figli sono in pista: attendono che lo speaker li chiami, due alla volta, per cimentarsi sul tatami in un combattimento di judo: z genitori, invece, soprattutto i padri, ne ne stanno in tribuna a fare il tifo, non meno emozionati dei piccoli atleti. Assistono alle gare assorti, mimando con evidenti movimenti del loro corpo, i colpi portati dal fu- doca sul tappeto. Ogni tanto. ma raramente, si lasciano sfuggire qualche commento oqualche urlo di soddisfazione, Alla fine dell'incontro invece li si vede esultare per la vittoria del figlio. Le mamme sono generalmente più composte, dicono di essere in tantino preoccupate perché la lotta giapponese sembra loro uno sport rude e temono qualche incidente. Le assicurazioni di dirigenti di mezza Italia i quali proclamano che fino ad ora non è mai accaduto nulla di grave agli atleti, non valgono a tranquillizzarle. Alcune, dopo la gara, si sono accorte di essersi rosicchiate tutte le unghie delle dita. Il pubblico che assiste alle gare di judo e questo: non la folla anonima che prende d'assalto gii stadi in occasione delle partite d; j de pubblicitarie non ne hanno ; ancoro fatto un mercato: un j\chimono costa una decina di j mille lire, la tessera di affilia zione alla società pochi spie doli: il resto lo fa la volontà ; calcio o io spettatore aristo- I erotico delle gare di pattinaci- | gio artistico. Sulle gradinate prendono posto gli amici, le j fidanzate, i parenti degli atte-ti: ognuno urla un consìglio. | gioiendo in segreto quando ' l'atleta, in pista, mostra ài mettere in pratica l'insegna- mento gridato a squarciagola. In fondo lo sport del indo è rimasto ingenuo nonostante i secoli di vita. Le grosse azien del giovane atleta «Per questo — spiega il geometra Ugo Ricca, dirigente del judo novarese —i nostri problemi vengono dalla mancanza di fondi. Lo scorso anno ci siamo guadagnati l'accesso alle finali per il campionato italiano a squadre che si disputava a Roma ma abbiamo dovuto rinunciare perché le casse erano vuote. Abbiamo una équipe molto forte e preparata ma non sempre possiamo partecipare a tutte le gare alle quali siamo invitati». Domenica l'equipe azzurra ha vinto, contro dieci compa oini venute da tutto il Piemonte, la «Coppa città di No- vara», frastornando gli avver sari e mettendo in mostra un ; repertorio di colpi, '■ I vari Vaccaroli. Sartori. , Bondesani. Mancuso. Ceolin. '•■ Natoli non vengono più consi derati delle speranze ma sono giustamente ritenuti delle au '■ tentiche retata, ! Gli applausi più scroscianti I sbandati a^giojrancia. jCinque anni, alto due spanne. : non frequenta ancora le scuole ma si dedica con buoni ri- ì \sultati alla lotta giapponese ■ Il padre. Luigi, ex attaccante ■ nelle squadre del Teramo e] : del Pescara, lo accompagna in j palestra e. domenica, lo ha seI guito dalle tribune, incitando i lo con calore. Sergio ha com| battuto contro un suo coetaj neo: Raul Triberti. tanto pie: colo, che camminando si pe1 stava il chimono e si sono di ; visi la posta in palio. Paolo Avondo di sette anni era entusiasta della gara che j avrebbe dovuto disputare, ne ! aveva parlato per tutto il giorno in casa ma poi. al mo- • «fi aò '. I j ^com^e" dHquadra che hanno assistito alta loro esibizione. i. d> b. mento di entrare in pista, si e emozionato e voleva rinuncia-1 re. «Abbiamo dovuto comin- ' I cerio a combattere — spiega. '■ il padre — ed alla fine si è i : classificato al secondo posto ' i nella categoria di atleti fino a • ; 21 chilogrammi». Anche Simone Ricca e Mauj rizio Bondesani. Marcello. i Rauccìo e Aurelio Lorenzi, si sono piazzati secondi nelle ri-. spettive categorie. Daniele Co-. | lombo. 12 anni, seguito atten- j ' tornente dalla sorella Cinzia. ; fudoca pure lei ma più sfortu- ; nata, ha invece vinto sbara \ gliando ogni avversario. Le ragazze sono state superiori conquistante parecchi primi premi; Cristina Fasulo. sei anni ed Elisabetta Avondo si sono piazzate al primo posto: altrettanto Edi Falabrino. diciassettenne ed Erica Macchi, complimentate a fine gara : ì : j I i |j: 1;I '■ :i;ji Novara. Un gruppo di ragazzi incita i compagni in gara (Foto Giovetti)

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