"Racconteremo noi nelle scuole ossolane quello che abbiamo vissuto 30 anni fa"

"Racconteremo noi nelle scuole ossolane quello che abbiamo vissuto 30 anni fa" I partigiani superstiti contestano il film televisivo "Racconteremo noi nelle scuole ossolane quello che abbiamo vissuto 30 anni fa" Chiovini : Tutta utopistica la ricostruzione di Castellani" - Fellini : "Storia romanzata" - Menegatti : "Anche la figura di Tibaldi non è fedele alla realtà" - Calzavara : "Il regista mi ha interrogato, ma non ha tenuto conto dei miei ricordi" - Stasera per tv il ter» e ultimo episodio di "Quaranta giorni di libertà" (Dal nostro corrispondente) }Verbania, 9 dicembre, j Non si spengono le polemi- ' ti rum «quaranta giorni di libertà» girato da Castellani sulle vicende della Repubblica partigiana dell'Ossola e di cui domani sera va in onda per tv l'ultima puntata. Come giudica l'interpretazione televisiva Nino Chiovini. perito chimico, nato a Verbania ove risiede, che fu tra gli organizzatori delle prime formazioni partigiane nel Verbano, e che con lo pseudonimo di «Peppo». ha militato dal settembre 1943 alla libera- }zione nella «Giovine Italia» e] j nella «Cesare Battisti»? ' ' hE' tutt0 un'utopia, anche i, no aUa realtà è Alfredo ^1 Dio. Per il resto il film sfiora \ l'assurdo. Si ha l'impressione ; che vi fossero solo due formazioni partigiane schierate attorno a Domodossola, pronta a cadere come una pera matura. Non si fa cenno a quanto era accaduto nei mesi ì e nelle settimane precedenti.] Non si dice che quasi tutti i presidi tedeschi a monte e a. valle erano stati eliminati o neutralizzati dai "garibaldini". Non si dice che la resa è i stata "regalata" ai tedeschi a! condizioni di favore per timo- ; re che arrivassero i garibaldini a imporla a condizioni più dure. Non si dice che fu un errore lasciar partire i tedeschi per Gravellona con le ar-mi individuali, invece di di-sarmarli e avviarli in Svizze-ra». «Nel film (che girato a co- lori in piena estate, non può iloatcamente rivresentare Ie n logicamente ripresentare esattamente l'ambiente autunnale di trentanni prima) non si parla degli operai di Villadossola insorti un anno I prima; e degli stessi operai che a Villadossola avevano preparato le armi per le formazioni. Dove sono gli operai nel film di Castellani? Chi poi lo ha visto a colori ha potuto constatare che nel film c'era un gran trionfo di azzurro, e magari di verde; invece a Domodossola e nella valle c'era anche il rosso, e molto». Dice Francesco Fellini (pri- mo di tre fratelli partigiani): «La tv ci ha dato solo una storia romanzata di quello che è avvenuto nell'Ossola trent'anni fa. Ci ha dato e ci dà una visione se non distorta, almeno infedele degli avvenimenti. Io. poi. tomo a dire che la Repubblica Ossolana è cominciata il 2 settem; bre con l'occupazione di Cannobio da parte di Arca e di Frassati. Tacerlo non è solo ".giusto, ma significa tradire la storia. Vedendo il film mi sono chiesto: ma allora inquei giorni io e i miei compa- gni dove eravamo?». ' Sono apertamente negativi nei loro giudizi anche altri partigiani presenti al colloquio tra cui Laurenti Giappa rizi. Mario Catenazzi. Bruno Menegatti. Gianni Majerna. Giuseppe Perozzi. Dice Bruno Menegatti: «An- che la figura di Ettore Tibal-di non è centrata. Il professo re era un tipo dinamico, viva- cissimo. Aveva sempre sulla testa il suo caratteristico cap- pello a tesa molto ampia e la cravatta a farfalla. Era un uo- mo dalle decisioni ferme e dal carattere risoluto. Quelche se ne è visto di lui alla tv proprio non quadra: direi che potrebbe essergli di offesa». ] «Ci sarebbe da votare un ' ordine del giorno e inviarlo , alla Tv per dire tutto il no- dissenso. Penso che gli1 stessi Di Dio. Moneta, Super- \ ti, e altri protagonisti oggi scomparsi avrebbero disap- provato la ricostruzione fatta da Castellani», aggiunge Fellini Dalla ricostruzione filmata e scontento anche «Arca». Ar-mando Calzavara. l'ex coman-«Cesare «Mario «Beltrami» furono lasciate so- dante prima della Battisti» poi della Flaim»; tre volte ferito in combattimento), che risalendo la valle Cannobina aveva sbaragliato tutti i presidi nazifascisti sino alla valle Vigezzo e al confine svizzero di Pónte Ribellasca. scuote la testa amareggiato. «Castellani è venuto da me. prima di cominciare le riprese, mi ha chiesto informazioni, dati, consigli. Ha preso molti appunti. Ma se ne è servito ben poco: tutto il mio discorso è stato ignorato. Credo che noi protagonisti dovremmo indire dibattiti, soprattutto nelle scuole, per raccontare quello che è stato taciuto, e per rettificare quanto è stato detto Un maniera errata. Insomma nell'Ossola i partigiani non erano in vacanza; e neppure ci erano capitati per caso. E di colore non c'era soltanto l'azzurro!». In molti ripropongono poi ancora l'episodio di Gravellona: la battaglia che si sarebbe potuto e dovuto vincere per dare respiro e solide difese all'Ossola, e che fu perduta perché la seconda Garibaldi e la te a combattere anche quan¬ do tedeschi e fascisti fecero affluire grossi rinforzi Insomma il film di Castellani sta suscitando più polemiche che consensi. Anche le madri dei Caduti non l'appro vano. Ha detto Amelia Macca rinelli: «La Gisella Horeanini non è certo quella che abbiamo usto nella Identici. Altra donna, altro temperamento, altri compiti, altra apertura mentale. Per me proprio non quadra». a. c. j , j ', J > j \ | K | | ; j j i U Una foto del grugno 1963. A Finero Von. Maulini (a sinistra), Ettore Tibaldi, con il suo inseparabile cappello a larga tesa che la Tv ba ignorato) e Pippo Coppo ; ì ] . i ! ; 1 I ; | ! i ■ ! | 1 i NJ rhiovini «Penne» uno «j™» £Wju degli organizzatori delle pn- me formazioni verbanesi Franco Fellini: « La Tv ha presentato una visione infedele degli avvenimenti »