Condannato a un anno il barista che rapì un bambino a Vogogna

Condannato a un anno il barista che rapì un bambino a Vogogna Processo per direttissima al tribunale di Verbania Condannato a un anno il barista che rapì un bambino a Vogogna Lo sequestrò mezz'ora - Voleva che la madre intercedesse presso la ragazza per la quale aveva perso la testa - In aula la vittima, che gli è amico, lo ha abbracciato (Dal nostro corrispondente) Verbania, 29 novembre. fa c.) Processo per direttissima stamane per Antonio Lunetta, 30 anni, abitante a Vogogna, dove gestisce 11 bar Sport, in via Nazionale. L'imputato è stato protagonista, giovedì scorso, di un episodio quanto meno sconcertante. Invaghitosi della cameriera. Vittoria Toriani, 17 anni, di Pieve Vergonte, che da qualche mese lavora alle sue dipendenze, il Lunetta più volte aveva cercato, ma sem-j pie invano, di farle accettare | le sue profferte amorose. L'aveva anche minacciata di morte: «O sarai mia, o non sarai di nessun altro, perché ti ucciderò», le aveva detto ancora qualche giorno prima, di fronte a un nuovo rifiuto. Giovedì scorso, alle 17 circa, il Lunetta passa ta auto davanti alla casa di Giuseppe Balla ce nino. 42 anni che conosce da anni. Vede sulla porta, intento a giocare, il bambino della donna. Paolo Colangelo, 9 anni, e lo chiama II ragazzino, che conosce assai bene il barista al quale dà affettuosamente del tu, non sospetta certo quali siano le intenzioni del giovane e accetta l'invito di un giro in auto. Il Lunetta nparte, ma. fatti 500 metri, si I ferma e, testa fra le mani, si mette a piangere. Ha detto stamane il bambino: «Nino lo conoscevo bene. Andavo sempre nel suo bar e mi offriva gelati, caramelle, mi faceva anche giocare. Quando mi ha detto di andare con lui in auto, sono salito subito, ma lui, dopo un po', s'è messo a piangere e. un poco più avanti si è fermato. Allora mi sono messo a piange¬ re anch'io. Siamo stati fermi ■ circa un quarto d'ora, poi sia- i mo tornati indietro e mi hai riportato a casa. Mi ha dato un bacio e mi ha detto di andare dalla mamma». Il racconto è confermato dalla ma- dre del ragazzo che dice d'es- ; sersi spaventata soltanto do-ipo che una bambina le aveva | consegnato un biglietto del i Lunetta. «Convinci Vittoria a ' venire con me. o ucciderò tuo j figlio», stava scritto. ; «Il Lunetta — ha spiegato Giuseppa Bollacchino — era:- innamorato della ragazza, ma ; lei. dopo che una sera l'Anto- \ nio era entrato nella stanza i sopra il bar. ove lei dormiva. ; era venuta ad abitare da me. j li barista già altre volte m'aveva invitata a intervenire in suo favore presso Vittoria, ma la ragazza non aveva mai accettato». Sulla portata reale delle minacce, il presidente del tribunale, dottor Mazzotti. ha cercato invano di saperne di più. «Ma se il suo principale la minacciava di morte — ha detto rivolgendosi alla I ragazza — perché non s'è cercata un altro lavoro, invece che rimanere alle sue dipendenze?». Il rapimento, comunque, si è concluso nel giro di mezz'o! ra e felicemente: il Lunetta ha trovato però i carabinieri ad attenderlo proprio sulla ; prta di casa del ragazzino ed ! è finito in carcere. «Ho fatto una gran bestiali-1■ tà». ha convenuto stamattina ij l'imputato in lacrime. Ed è!! stato il piccolo «rapito» a cer- i| care di consolarlo con un ba-1| ciò ed un abbraccio, subito j! repressi dal presidente, nel la-1 i sciare l'aula, dopo aver depc- | sto quale teste. I Certo la posizione proces-I suale del Lunetta, sulla scorta delle recenti, nuove leggi con- tro i rapimenti, si presentava critica profilandosi una possibile condanna sino a venti anni di carcere. A sdrammatizzare la situazione hanno però . > concorso sia il sereno dibatti- mento sia la requisitoria del p.m. e la patetica arringa del difensore, avvocato Falcioli. che hanno entrambi sottolineato come non si potesse {parlare in questo caso di un rapimento a scopo d'estorsio Ine e come la vittima fosse , r i stata riportata prontamente a casa dallo stesso imputato. E' finita così con una condanna ad un anno di reclusione, comprensiva dei due reaj ti: rapimento a danno del ragazzino e minacce alla came¬ o| nerao I II Lunetta resterà però in | carcere in quanto il tribunale ha respinto l'istanza di liber tà provvisoria presentata dal difensore. — Il tribunale ha poi processato e condannato per tentato furto pluriaggravato, Renzo Cabion, 25 anni. Bassa- no del Grappa e Franco Za- ] mengo. 28 anni. Mirano (Ve-; nezia>, infliggendo al primo . un anno e 5 giorni di reclusio ne, 40 mila lire di ammenda, ■ al secondo un anno. 9 mesi di ] reclusione e 50 mila lire di j ammenda. Erano stati arrestati il po meriggio del 28 agosto scorso perché sorpresi da due cara- : binieri in borghese mentre, nel parcheggio antistante vii-1 la Pallavicino a Stresa, sta va¬ no armeggiando attorno alla portiera della Peugeot di un turista francese. I due. che hanno precedenti in materia di furti, hanno contestato le accuse affermando di essersi fermati a Stresa solo per un bagno cui avevano poi rinunciato a causa del tempo incerto. Ma le deposizioì dei testi e l'assortimento di temperini e cacciarti trovati sulla loro auto, sono bastati a convincere i giudici sulla loro colpevolezza. Antonio Lunetta

Persone citate: Antonio Lunetta, Franco Za, Giuseppe Balla, Mazzotti, Pallavicino, Paolo Colangelo, Renzo Cabion

Luoghi citati: Pieve Vergonte, Stresa, Verbania, Vogogna