Con gli scatenati giovani di "Viva la gente,, i novaresi ballano e cantano in tutte le lingue

Con gli scatenati giovani di "Viva la gente,, i novaresi ballano e cantano in tutte le lingue Con gli scatenati giovani di "Viva la gente,, i novaresi ballano e cantano in tutte le lingue (Nostro servizio particolare) Novara. 1 novembre. Per assistere agli spettacoli del complesso musicale «Up With People» (Viva la gente), i novaresi hanno gremito il Palazzetto dello Sport di viale Kennedy, attirati dal battage pubblicitario che era stato fatto nei giorni scorsi e della fama che accompagna i componenti del gruppo. / giovani infatti (sono più di cento e hanno dai 16 ai 25 anni) con le loro musiche e i loro canti vogliono esporre in modo diverso un messaggio di amicizia. Diffidenti per temperamento i novaresi erano a tutta prima perplessi. «Possibile che non ci sia sotto qualche speculazione commerciale — commentavano alcuni — possibile che questi ragazzi vogliano comunicarci dei pensieri di fratellanza ai quali gli stessi giovani di oggi non sembrano dare più importanza?». E per constatare di persona la validità dello spettacolo, hanno prenotato le poltroncine a gruppi per discutere già in platea con gli amici. Ma quando cinquanta, sessanta ragazzi scatenati hanno incominciato a cantare, a ballare, i ritmi più frenetici, e sono scesi in platea per invitare il pubblico, a partecipare allo spettacolo, è andata a finire che anche gli spettatori r :ù restii si sono lasciati con- vincere e sono saliti in palco- scenico a cantare e ballare. «In tutte le città che abbiamo visitato c'è stato un attimo di incertezza fra il pubblico ma siamo riusciti ad infrangere il muro dell'indifferenza». Coi parla è Pierantonio Nebuloni. uno dei pochi italiani che fanno parte di «Viva la gente». Gli altri vengono da tutti gli stati europei, persino dall'Africa e dall'America. Per entrare nel complesso si paga una retta simbolica e si rimane per un anno intero con il gruppo. Sono tutti quanti studenti che oltre a presentare gli spettacoli in ogni paese del mondo attendono ai loro studi. In Arizona ci sono addirittura dei professori universitari che seguono il complesso tenendo corsi regolari sulle discipline accademiche. Una caratteristica di «Viva la gente» è l'autosufficienza: l'introito delle manifestazioni copre il cinquanta per cento delle spese. Per il resto si ar- rangiano: non vivono in alberghi ma chiedono ospitalità in famiglie della città dove si esibiscono: per spostarsi da un paese all'altro si servono di mezzi pubblici. «E' più bello e più vero — dice masticando a fatica un po' di italia no Jackie del Sud Dakota — scopriamo quale sia veramente la vita e arricchiamo di giorno in giorno la nostra esperienza». «Prendere la vita e farne una canzone» dicono in tutte le lingue i giovani di «Viva la gente» e sono convinti che i loro messaggi possano essere captati da tutti, anche da coloro che sembrano pia sordi ai loro richiami. «Trasmettiamo frasi ti! amore anche alle stelle — aggiunge un'altra canzoncina — le nostre musiche giungono almeno fino a Marte. Sentite cantare voi dell'altra galassia? Sono i no stri ritmi». E si abbandonano a danze scatenate: dal folk al rock, al boogie e altri indiavolati ritmi, inventati lì per li come l'estro e la fantasia suggeriscono. Il pubblico dapprima titubante, poi sconcertato, si è caricato infine di entusia- smo ed ha cominciato ad ap- j fino a spellarsi leiplaudire mani. «Viva la gente» ha conquistato la riottosa Novara ma non c'è tempo di fermarsi. I giovani dell'affiatato complesso partiranno già domani per Torino, poi si esibiranno a Brescia, Milano. Asti, ed infine a Roma per continuare la tournée in Spagna. Sud Africa e finire in America. 1. d. b.

Persone citate: Marte, Pierantonio Nebuloni