"Tutti erano incantati dalla sua oratoria,, dice di padre Leone il parroco che lo ospitò

"Tutti erano incantati dalla sua oratoria,, dice di padre Leone il parroco che lo ospitò "Tutti erano incantati dalla sua oratoria,, dice di padre Leone il parroco che lo ospitò Don Piatti ricorda che nel Cusio il frate irruento che predicava la povertà era molto popolare - Nel maggio scorso dal sacerdote si presentò anche Pisano, l'ex direttore di Candido che a Boleto ha una casa; voleva incontrarsi con il Girono (Nostro servizio particolare) Omegna, 19 ottobre. L'inchiesta decisiva che ha permesso in questi ultimi giorni di scoprire il volto ai brigatisti rossi, ha preso le mosse proprio a Omegna. Non è più un mistero che è stato padre Leone, al secolo Silvano Girotto, il «prete rosso» che nel Cusio predicava contro i ricchi, a mettere sulle piste i carabinieri del nucleo antiterrorismo di Torino. Ma prima ancora che il Girotta cercasse i contatti nel Cusio. s'era fatto vivo a Omegna Giorgio Pisano, già direttore del «Candido». Anche Giorgio Pisano nel Cusio è di casa. Negli Anni SO venuto sul lago per un'inchie- sta sull'operato dei partigiani, conobbe a Madonna del Sasso ia «sindachessa» Fanny Cre- spi, figlia di un. impresario edile milanese, e ut sposò. I Pisano trascorsero poi spesso le vacanze in una villetta prefabbricata all'ingresso di Bo- leto.. L'anno scorso però la ca- sa fu bruciata, non sf è mai saputo da chi. I Pisano quest'estate tornarono ancora un paio di volte, ma ospiti di amici Pisano è l'autore dell'articolo del Candido del 23 maggio 1974 che presentò «Fratello Mitra», cioè il Girotto. ex rapinatore, come «l'uomo che può salvare Sossi con una buona azione» suggerendo ài carabinieri la persona che poteva dare la chiave per l'inchiesta sulle Brigate rosse. «Mi pare fosse ai primi di {maggio — racconta don Do menico Piatti, il parroco di | Bagnella — e Pisano venne da j me perché lo mettessi in con \ tatto con padre Leone. A pro posito del sequestro Sossi i parlava di una famiglia in an- sia, di tutto il Paese con il fia- ! to sospeso. Diceva che soltan- j to padre Leone con il suo 1 ascendente avrebbe potuto fa-1 re da intermediario per fare j liberare il magistrato». j Don Piatti non volle immi-\schiarsi in queste cose, forse subdorava qualche trappola. «D'altra parte — aggiunge — non vedevo più il frate da an- ni. da quando cioè nel 1970 se '■ ne andò dal conventino aper- ' to un anno prima a Bagnel-jla». i Per la verità proprio qua!- j che settimana prima padre j Leone era stato ad Omegna. si era incontrato con alcuni amici del movimento «Martin i Luther King» da lui fondato anni addietro, ma in visita, j per cosi dire ufficiale. dal\ parroco non c'era andato. ; Non vi è dubbio che il «con-ì tatto» mancato da Pisano l'abbiano poi avuto i carabinieri dell'antiterrorismo, ma proprio In quei giorni Sossi venne liberato. Dopo quella data le visite a Omegna del «frate rosso» si sono fatte più prudenti, più circospette. Ha certamente incontrato. uno dei suoi primi seguaci del movimento, l'operaio-sindacaUsta Alberto Caldi e forse qualcuna delle donne più assidue del conventino, come la terziaria francescana Egle Nano vedova Costa e l'impiegala Valeria Sartoretti. Tutti e tre. s> sa. sono stati interrogati dal magistrato nei giorni scorsi in veste di testimoni. Era un vecchio amico che tornava e nessuno poteva pensare quello che padre Leone aveva intenzione di fare. Sembra che attraverso il Cai' di. l'ex frate sia arrivato all'avvocato Riccardo Borgna, difensore oltre che del Caldi. d> altri operai e sindacalisti per la vicenda della Vistarini e quindi al dottor Enrico Levati anche lui patrocinato dal legale di Borgomanero. Forse un giorno si saprà tutto sulla parte avuta da padre Leone in questa vicenda delle Brigate Rosse. Per ades so ad Omegna e in tutto il Cu sio - ha perso l'aureola Non quella di sant'uomo, che nessuno gli aveva mai messa in capo, ma quella di simbolo delle rivendicazioni sociali, dell'amore cristiano. «Si fa in fretta adesso a dire peste e coma di lui — commenta don Piatti — a criticarlo, ma quando era qui tutti erano incantati dalla sua oratoria». Proprio tutti, no di certo, già allora aveva j suoi conte ■ statori e se da Omegna se ne è andato dopo appena un anno di «apostolato» è perché le lagnanze sono giunte in alto loco. Le sue prediche dai pulpiti di tutte le chiese del Cusio apparivano àd alcuni le I crociate sbagliate, le sue pre ' se di posizione eccessive per- sino ai comunisti. «Pretendeva di scavalcarci a sinistra — ci ha detto oggi un esponente del pei — tanto da farci apparire, nei loro confronti, dei socialdemocratici». Certo ascendente ne aveva: sui giovani che sapeva con- quistare con i suoi trafleni menti; sulle donne che affa scinava con i suoi occhi az- eurri. Don Piatti è in gran parte d'accordo su questi giù diri, ma osserva che Silvano Oirotto giunse ad Omegna in (uffa umiltà. «Con lui era un altro frate. — racconta — e mettemmo a loro disposizione i locali abbandonati del circolo operaio trasferitosi in ,jn nuovo edificio. Una caset- ta vecchia e malandata, disa- doma. Per loro, però, andava 0606 perche venivano a porta- re a messaggio, francescano in povertà alle genti umili. Una vita religiosa intensa, fatta di preghiere, di sacrifici, di predicazioni con una dimensione nuova, quella sociale. Sfa è fuori dubbio che ha ; fatto proseliti. Nel nome di', ' Luther King aveva riunito un folto gruppo di persone con \ le quali ha mantenuto stretti i legami anche quando, allonta '- Forse, aggiunge il parroco di I Bagnella, a Padre Leone è |mancato l'equilibrio ed è an- :dato più in là di quelli che ) erano i postulati». naro, andò missionario in Bo- i /uria. Da Cociabamba (150 i; chilometri da La Paz) inviava !! lettere e registrazioni su na- ■ ! stro magnetico per presenta-. I re la situazione di laggiù. La \ sua opera era seguita da deci: ne di persone, qui ad Ome- \ ! gna. ve gli inviavano aiuto e ' somme di danaro perché una 1 strada di quel lontano paese I portasse il nome della capita: te del Cusio. I contatti cessa- \ rono quando passato in Cile. \ il Girotto divenne «Frate Mi- j tra», un guerrigliero, insomma. { «Qualcuno ha scritto in ' i questi giorni che la liberazio| ne di Padre Leone dopo il suo ! i ferimento ed il rientro in Ita- i l lia siano stati patteggiati dal- ■ ! la Cia — dice congedandoci I j don Piatti — che abbia cioè i pagato con il tradimento il i prezzo di un suo riscatto. Eb- ' : bene, io che l'ho conosciuto ! 1 non ci credo; ci deve essere ; dell'altro». i Piero Barbe Omegna. Don Domenico Piatii, il parroco che fu avvicinato da Pisano che chiedeva di incontrarsi con padre Leone Giorgio Pisano