Nel Cusio tutti parlano del "frate rosso,, che scagliava fulmini contro i più ricchi

Nel Cusio tutti parlano del "frate rosso,, che scagliava fulmini contro i più ricchi L'uomo chiave delle Brigate rosse ha predicato a lungo sul lago d'Orta Nel Cusio tutti parlano del "frate rosso,, che scagliava fulmini contro i più ricchi Il giorno dello scoppio della bomba in piazza Fontana padre Leone chiamò a raccolta i giovani di Bagnella di Omegna (dove viveva in povertà in una vecchia osteria) e fondò il Movimento Luther King che aveva per motto: "Non ci impedirete di amarvi" - E' stato in clinica psichiatrica? -11 sindaco di Borgomanero, Eugenio Borgna, fratello dell'avvocato difensore del Levati, non smentisce e non conferma (Dal nostro inviato speciale) Omegna. 18 ottobre. Chi è veramente Silvano Girotte, il personaggio chiave dell'inchiesta sulle Brigate rosse? E' questo l'argomento di cui da alcuni giorni, da quando «padre Leone» è alla ribalta della cronaca, parla i tutto il Cusio. i A Omegna lo chiamano an- • cora «il frate rosso», come j erano abituati a chiamarlo j quando dal pulpito o nelle labbruche pronunciava sermoni di fuoco contro indù- ! ; i striali e «sfruttatori» degli i onerai • «Padre Leone? (è un par rocchiano detta frazione Ba anetta che parla). Certo.che ! lo ricordo. E chi può dimenticare un personaggio simile? Un frate che era diventato un po' il simbolo delle rivendicazioni sociali del Cusio. Uno che diceva di stare dalla par te dei poveri e sputava fuoco contro i ricchi. Un guerriglie ro? Un voltafaccia? Un confidente della polizia? Queste cose io non le so. Certo che il frate sapeva "sparare" con la lingua, a zero su chiunque gli pestasse i piedi o commettes se un'ingiustizia». Bagnarella è una piccola frazione di Omegna. Il Girot to vi arrivò nel 1969. con un altro frate francescano. Si portava dietro una vita tribolata. A quindici anni era stato in riformatorio, qualche anno dopo nella Legione straniera: la guerra d'Algeria, una medaglia, la fame e le ferite, la diserzione. Ripreso e processato, fu rispedito in Italia. A Torino trovò i vecchi amici della strada che intanto avevano messo su una «gang». Divenne un capo, per qualche mese visse di rapine. Catturato nel '58. si prese undici anni Le amnistie li ridussero a cinque. L'idea di farsi frate gli venne in mente mentre era in carcere: rimesso in libertà entrò m co (trento e nel 1964 era sul lago d'Orta per un periodo di noviziato nel convento dei francescani al Monte Mesma. Anni di travaglio spirituale. Chi ha vissuto a fianco con lui ricorda che spesso il giovane torinese rifiutava addirittura il cibo imponendosi lunghi periodi di digiuno. «Una volta — dice un francescano — non volle mangiare niente per tre giorni di seguito, soffermandosi in continua meditazione davanti a foto riproducenti bimbi affamati del Biafra». Nel 1969 dice la prima messa a Torino ma in città rimane poco. Vuole vivere con la gente operaia, si autodefinisce un «estremista del bene». Arriva cosi a Bagnella con un altro frate. I due si si! stemano in una vecchia oste! ria abbandonata, la riadattano e vi fondano una specie di nuovo convento. Tenevano prediche netta chiesetta attigua. Ricorda un parrocchiano: «Entrambi si scagliavano senza peli sulla lingua contro i ricchi ma. mentre padre {Leone aveva parole di astio, l'altro frate si rivolgeva sempre con umiltà». : Dice un'anziana contadina: ; «Vivevano in assoluta pover; tà. Proprio come San Francei sco d'Assisi». i\:i!L'altro frate andò poi a Palermo, a organizzare le «case» dei frati minori, a vivere in carrozzoni ferroviari in disarmo. Si avvicina l'autunno caldo. Nella zona sono molti i moti-] vi di rivendicazione operaia. ! Padre Leone interviene nei di-) battiti, stigmatizza duramente certi atteggiamenti. Accadono ! due fatti che gli danno spun- \ to per una predica infuoca- j to: «Muore un ottantenne in-1 dustriale — ricorda un giovane del luogo — e tutti in città j ne parlavano con sentimenti | di cordoglio. Mori negli stessi, giorni un operaio davanti aj un altoforno e nessuno disse' niente. Padre Leone disse in chiesa, davanti a tutti, enei per Dio non ci sono morti di ■ prima e seconda categoria».! II «frate rosso» è in prima\ fila tra gli operai in sciopero • alla Berberg organizza dibat- ! titi con i giovani. Interviene ! settimanalmente con lettere j aperte al giornale locale l'In-. formatore, di ispirazione diocesana. A Bagnella. il giorno dello scoppio della bomba di piazza Fontana, padre Leone chiama a raccolta un gruppo di giovani e fonda il «movimento Martin Luther King». Il motto è: «non ci impedirete di amarvi». Negli ambienti ecclesiastici romani la sua comincia ad es- j sere definita una attività «po- [ litica» e ai suoi superiori prò- '. vinciali, che sino a quel mo- mento avevano lasciato fare, \ giungono le prime reazioni '.ufficiali. Gli consigliano, per \evitare spiacevoli conseguen- • ze. un periodo meditazione, E' di silenzio e in questo momento che si fa amici anche a Borgoma- nero soprattutto tra i giovani pronti a solidarizzare con le sue idee avanzate. Ed è a Borgomanero che si sposta l'inchiesta sulle trame eversive di sinistra. C'è un arresto: il dottor Enrico Levati, successivamente rilasciato e ora nuovamente in carcere. ] Levati, dicono era un grande amico del frate, ed era trascinato dal suo entusiasmo riformatore. L'ultima tappa novarese del frate torinese è Villa San Francesco di Legro d'Orta, un pensionato per frati franceI scani. Ci va per trascorrere j giorni di riposo. Appare stanj co. depresso. «Forse — dicono adesso a Bagnella — era stato ricoverato anche in manicomio». ' Sulle condizioni psichiche di frate Leone si è molto discusso: secondo alcuni l'ex francescano si sarebbe sottoposto a cure all'ospedale psichiatrico di Novara, diretto dal professor Eugenio Borgna, di Borgomanero, fratello di Riccardo Borgna, l'avvoca- \ to che aveva difeso il Levati j e che una settimana fa è sta- j to interrogato in merito alle I ! Brigate rosse. Il professor ■ : Borgna, intervistato sul caso, { ! non ha voluto rilasciare alcu- ; na dichiarazione, trincerando- ■ si dietro al segreto professioj naie. i Perché padre Leone ha de \ ciso di parlare mette nei guai j quelli che un tempo erano ; suoi amici? Nel Cusio sono in 1 molti a domandarselo, r. a> i Silvano Girono quando era il «frate Borgomanero, vati, arrestato Enrico Leti. Falciola)